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NUNZIA
DIMARSICO |
MIGLIONICO.
Una nuova “luce” illumina il panorama culturale miglionichese: è la
poesia di Nunzia Dimarsico che, dopo aver coltivato per tanti anni, in
silenzio, questa sua grande passione, quasi una ragione d’essere, che
l’ha portata a comporre circa settecento liriche, in quest’ultimo
periodo, finalmente, ha deciso di esprimere alla luce del sole questa
sua straordinaria dote artistica, partecipando, con i suoi testi
poetici, ad alcuni concorsi letterari di poesia. Immediato e strepitoso
il successo ottenuto. Molteplici sono stati i riconoscimenti e le
benemerenze che le sono state attribuite da varie associazioni
culturali. Tra i premi più recenti conquistati, ne spiccano ben otto:
medaglia per la poesia, “Primavera” al concorso “Vivaldi Festival” di
Pomarico ( edizione 2013); terzo posto al premio letterario
internazionale, “G. Leopardi” ad Aversa (CE) (ed. 2013); menzione
d’onore al concorso letterario indetto dall’associazione culturale
“Presepistica Stella Cometa”
di Marconia (ed. 2013); diploma di merito
al premio nazionale di poesia, “Aberoandronico “ di Roma (edizione 2014)
con la poesia, “La migliore amica di me stessa”; medaglia al premio
internazionale, “Arte e Cultura” di Cava De Tirreni (Salerno), (ed.
2014); terzo posto, con la poesia, “Ascolto Nobile” al concorso di
poesia di Sant’Arcangelo (PZ, (ed. 2014); attestato di merito al
concorso internazionale di
poesia inedita, “Il Federiciano”, indetto dal Comune di Rocca Imperiale
(CS) con la poesia, “Arrivare”, (ed. 2014); menzione, con la poesia,
“Stupida Anima” al II concorso letterario, “Amico Libro” di
Montescaglioso (ed. 2014). Quali soni i tratti distintivi della poesia
della cinquantenne poetessa miglionichese, perito informatico con
diploma conseguito presso l’istituto industriale di Matera, da tanti
anni iscritta all’associazione culturale, “Matera Poesia 1995” della
città dei Sassi? Ebbene, le fonti d’ispirazione della poesia di
Dimarsico sono costituite, per lo più, dalle sue emozioni, dai suoi
pensieri, dai suoi sentimenti e, quindi, dal suo mondo interiore. Non è
una poesia ermetica ed oscura; anzi, denota sempre un preciso argomento
e il lettore non fa fatica a coglierne il nucleo tematico. Esempio: se
l’argomento di una sua poesia è la “notte”; il “tema”, invece, può
essere la “solitudine” o la “serenità”. Per quanto riguarda gli aspetti metrico-ritmico e le figure retoriche, va precisato che quasi tutte le
sue liriche sono costituite da numerosi versi, con accenti distanziati
che producono un ritmo pacato, ma incalzante. Le pause, che sono
frequenti, segnano un’alternanza di suoni e silenzi; le strofe sono
corpose e ricche di versi, al punto da sembrare dei testi narrativi
avvincenti che nascono dall’animo della poetessa e parlano direttamente
al cuore del lettore. Le figure retoriche più presenti sono l’allegoria,
la similitudine e la metafora Molteplici sono i temi al centro della sua
poesia: sono quelli dell’amicizia, dell’amore, della solidarietà, dei
problemi sociali ed esistenziali che, spesso, sono causa d’inquietudine
per l’uomo d’oggi. E’ una poesia avvincente: a volte, assume un
carattere narrativo e didascalico. Dona non solo emozioni, ma anche
molteplici riflessioni sul significato della vita umana. Una poesia
imperdibile, per chi ama questo genere di lirica. Giacomo Amati
(La Gazzetta del Mezzogiorno del 1° Ottobre 2014)
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Questo tempo…
Questo tempo ci ha rubato la felicità,
ci ha rubato il calore di un sorriso
e le parole sparse nella luce,
ci ha regalato la distanza
sotto un cielo che gronda di tempesta
ed il silenzio con la sua voce sottile.
Questo tempo che trionfa nelle piazze
ci ha rubato i sogni che abitano gli sguardi
e le promesse fiorite dentro un canto.
Questo tempo che domina oscuro
con le sue espansioni segrete
sembra infinito nei pensieri molesti
ed allacciato alle ombre che germogliano a vita.
Questo tempo ci ha regalato la notte
come un luogo maledetto
dove le albe sembrano non avere risvegli.
Questo tempo ha cancellato la pace
nei respiri mortali e lo stesso sole
ha raggelato i suoi raggi per instillare il
grigio
su ogni petalo in terra.
Questo tempo dannato sembra rimanere intatto
sulle mani confuse… ed inseguire i tramonti
oramai spenti nella chiarezza dei venti,
e sospeso nel nulla in questo viaggio deserto!
Nunzia Dimarsico
15 aprile 2020 |
Il dolore di Dio
Tu soffri più di noi… oh Dio
per ogni piccolo respiro che geme
e per ogni materia che secca.
Soffri per ogni seme
che hai nascosto nella vita
e per ogni essenza che muta la sua musica.
Soffri e noi non lo vediamo
con i nostri occhi ciechi
o con le nostre mani alacri.
Tu soffri oh Dio!
E solo oggi sentiamo il tuo grido di dolore
per quella rovina che ti abbiamo trapiantato.
Tu soffri oh Dio… e noi ti chiediamo
di asciugare le nostre lacrime,
… e le tue sospese sulla terra chi le asciugherà
con la mano affondata nella carne?!
Ti chiediamo di donarci il sorriso
mentre noi ti concediamo il dolore
con i nostri occhi ciechi e con i nostri passi
apocrifi.
E’ tempo mio Dio di incontrarci di nuovo
per intessere quelle ali di pace
e per volare insieme… ad un ritmo di piacere!
Nunzia Dimarsico
27 marzo 2020 |
Don Mario…
Era la dolcezza
in un suono di voce
e una carezza di luce
con lo sguardo innocente.
Era il pensiero audace
in un giorno oscuro
e la parola soave
nell’omelia fedele.
Era il passo compiuto
in uno spazio ambizioso
e la mano protesa
in un gesto d’amore.
Era la preghiera taciuta
nella forma di un vuoto
e la novena sommessa
in un atto di fede.
Era la carne coesa
alla vita devota
e una forma che vive
in un ricordo diffuso.
Nunzia Dimarsico
8 Giugno 2016
(In occasione della morte di Don Mario Spinello) |
ARTICOLI
SU E DI NUNZIA DIMARSICO |
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La poetessa Dimarsico fa incetta di premi |
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(04.06.20) di G. Amati |
"Scampoli di luce", di N. Dimarsico, in un'antologia nazionale
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(11.05.20). di G.Amati |
La poetessa Nunzia Dimarsico premiata da "WikiPoesia"
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(27.04.20) di G. Amati |
A Nunzia Dimarsico l'attestato di "Stella della
Solidarietà Poetica" |
(19.03.20) di G. Amati |
Menzione d'onore per Nunzia Dimarsico
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(15.10.19) di G. Amati |
Nunzia Dimarsico premiata a Policoro |
(20.08.19) di G.
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Dimarsico premiata
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(29.07.19) di G, Amati |
La poetessa Nunzia Dimarsico miete sempre
nuovi successi |
(25.07.19) di G.
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Ribalta nazionale per Nunzia
Dimarsico |
(15.07.19) di G. Amati |
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Nunzia Dimarsico vince il 5° Concorso letterario sulla Civiltà
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(13.10.18) di G. Amati |
Menzione d'onore per Nunzia Dimarsico |
(25.07.18) di G. Amati |
Ancora
un successo per la poetessa miglionichese Nunzia Dimarsico
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G.
Amati (09.05.18) |
Due poesie di Nunzia Dimarsico inserite in antologie nazionali
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Giacomo
Amati(5.04.18) |
L'arte poetica di Nunzia Dimarsico ora trova spazio in una
antologia |
Giacomo
Amati(31.01.18) |
Una poesia di Nunzia Dimarsico inserita nell'antologia "Tra un
fiore colto e l'altro donato" |
Giacomo
Amati(10.10.17) |
Ennesimo riconoscimento per la poetessa Nunzia Dimarsico |
Margherita Lopergolo (15.06.2017)
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Tre liriche di Nunzia Dimarsico pubblicate
nell'antologia "M'illumino d'immenso" (05.11.17) di G.
Amati |
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Nunzia Dimarsico premiata nel concorso "Universum
Basilicata" (18.07.17) di G. Amati |
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Nunzia Dimarsico apprezzata in vari contesti
culturali e letterari (06.06.17) di G. Amati |
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"Nella leggerezza di un canto" di Nunzia Dimarsico
(30.12.16) di G. Amati
Vedi album fotografico |
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Profumo di Natale di
Nunzia Dimarsico (30.12.16) di A. Centonze
Vedi album fotografico |
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Nella
leggerezza di un canto. Miglionico, 30 Dicembre
2016
Vedi album fotografico |
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Versi bellissimi di Nunzia Dimarsico per la
rubrica "Come eravamo" (18.11.16) di G. Amati |
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Nunzia Dimarsico premiata dall'associazione
"Magnificat" di Falconara (28.10.16) di G. Amati |
GIACOMO AMATI |
Nunzia Dimarsico premiata a Policoro (10.10.16) |
GIACOMO AMATI
12.09.2016 |
Sempre più consensi per Nunzia Dimarsico
MIGLIONICO.
Sempre più Nunzia Dimarsico. Sempre più consensi
per questa straordinaria poetessa cinquantunenne
miglionichese che, nei giorni scorsi, s’è
classificata al secondo posto nell’ambito del
concorso letterario del premio “Vincenzo Asselta”,
nell’ottava edizione della manifestazione
pomaricana “Vivaldi Festival”. Ad essere
premiata con l’assegnazione di una targa nella
sezione “Poesie adulti” è stata la sua lirica
“Rapita dal sole di un’estate” che è strutturata
in sei strofe, per complessivi 24 versi. Al
centro di questo formidabile componimento
poetico ci sono due temi: sono quelli
rappresentati dall’estate e dal sole che sono un
tutt’uno. Un’unica cosa. Sono il simbolo della
“pace interiore” che la poetessa trova in sé
come armonia con se stessa. “Rapita dal richiamo
del sole e da un trepido vento leggero”, scrive
nei primi due versi, Dimarsico vive una
sensazione di benessere che implica qualcosa di
più del semplice liberarsi dai sentimenti
negativi (preoccupazioni, paure e stress): il
suo nuovo stato d’animo comporta la
consapevolezza della meraviglia della natura e
degli aspetti positivi della vita che la
circonda. Poi, scrive: “Contemplo il suono
dell’estate e rubo la gioia a un momento
fiorito”. Ovvero, la poetessa smette di lottare
contro ciò che le causa ansia e non si fa
dominare dai pensieri negativi. Esplora il suo
spazio interiore e lo “ripulisce” da quelle
tensioni che spesso le procurano disagi e
sofferenze. Adesso, il suo animo è forte. E non
avverte la sensazione di essere una semplice
“foglia al vento”, in balia di ciò che le accade
intorno. “Rapita dal sole aspetto una voce”,
scrive nel verso iniziale della quinta strofa.
Quale voce? E’ quella che proviene dalla sua
ritrovata armonia che le consente di essere
libera da atteggiamenti e pensieri negativi. Si
accorge delle cose belle e conclude: “Resto
rapita dalla carezza del sole fedele”.Il sole,
quel sole è la sua stessa poesia. Un canto
dolce. Ricco di tenerezza. Giacomo Amati
Rapita dal sole di un’estate
Rapita dal richiamo del sole
e da un trepido vento leggero
mi nutro dell’istante…
mentre la carne s’arroventa.
Giaccio nel groviglio dei pensieri
e scaccio l’ombra dalle spire di una quiete,
e ascolto stridi di rondini amorose
nello squarcio di una luce mortale.
Sembra un angolo d’Eden
l’altezza in cui dimoro,
e scruto l’ora…
ferma nella morsa di un colore.
Contemplo il suono di un’estate
per tradire il tempo che si dispera
nel riflesso identico delle stagioni avvinghiate,
e rubo la gioia ad un momento fiorito.
Rapita dal sole aspetto una voce
nella profezia di un silenzio
e muto il pensiero…
prima di morire in un respiro.
Mi arrovento al sole estivo
e scrivo un carme
nel grembo di una solitudine concubina
e resto rapita dalla carezza del sole fedele.
Nunzia Dimarsico
16 aprile 2016 |
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GIACOMO AMATI
14.07.2016 |
Nunzia Dimarsico conquista il terzo posto
MIGLIONICO.
Una poesia da incorniciare: “Esistere”. E’ firmata Nunzia
Dimarsico. Per questa sua lirica la poetessa miglionichese è
stata premiata col diploma di merito e ha ottenuto il terzo
posto nell’ambito del concorso letterario, a carattere
nazionale, denominato “Poesia e narrativa-Albero Andronico”,
patrocinato da “Roma Capitale”. La cerimonia di premiazione s’è
svolta, nei mesi scorsi, a Roma, nella sala “Protomoteca” in
Campidoglio. Al centro della poesia, che si compone di dieci
strofe, per complessivi trentatre versi, c’è il tema
dell’esistenza. Quella fondata sull’amore. La lirica è uno
“sguardo” sull’esistenza dell’uomo. A riguardo, l’autrice
esprime le sue riflessioni e ne indica il senso. Il significato
della vita sta nell’accettarne il destino o nel lottare per
cambiarlo? Nei suoi versi Dimarsico esprime la sua idea di
esistenza. In estrema sintesi, ce la
comunica con tre immagini. La prima: “Esistiamo dentro la
fioritura di un pensiero…”, ovvero nel
saper ricercare la dimensione più autentica di se stessi: nel
sapere chi si è e nel cosa si vuole dalla vita. La seconda: “Io
esisto nello sguardo di una bianca luce…”, cioè nel saper essere
di aiuto al prossimo. Che ci vede donarci al prossimo, anche nel
chiedere aiuto, in caso di bisogno. La
terza: “Esistiamo in un martirio quando è alito d’amore dietro i
capricci del sole…”, vale a dire, esistiamo nella capacità di
saper amare. Siamo di fronte ad una poesia di forte
introspezione spirituale. E’ una poesia quasi “filosofica”. Vi
domina il pensiero. La ragione, tuttavia, non esclude la forza
prorompente
del
sentimento. Sembra quasi che, con questa poesia, l’autrice
voglia aiutare il lettore a “leggere” nel proprio “io” e nella
propria esistenza. Quasi a esortarlo ad appropriarsi della
propria vita, vivendola in modo compiuto. Il suo messaggio è: si
esiste nella misura in cui ci si pone in relazione a qualcosa.
Il valore della vita sta nell’uso che se ne fa. La vita non va
svilita. Non bisogna dimenticarsi di viverla, come accade,
purtroppo, quando non si ama; quando non si accetta e non si
rispetta il prossimo; quando non ci si mette umilmente al
servizio dell’altro. Il significato della vita, allora, va
ricercato nella capacità di essere una “sorgente”
d’amore.“Esistiamo – conclude la poetessa – nella dolcezza…di un
sogno proibito”: verosimilmente, nella gioia, che, nella
fattispecie, non va intesa come uno stato d’animo momentaneo, ma
come un vero e proprio stile di vita, capace di farne sentire il
gusto e la bellezza. Meraviglioso! Giacomo Amati
ESISTERE
Esistiamo in un’abitudine
oltre il velo di un respiro e dentro la parola più lieve.
Esistiamo dentro la fioritura di un pensiero
quando è nel volteggio di una folle ragione.
Esistiamo nel gioco delle riflessioni
quando volano oltre l’immaginario
a dare voce ad un’emozione nuova.
Esistiamo alla fine del giorno
quando lo stesso s’invola nei confini di un cielo oscuro
dove la luna e le stelle brillano… solo in un attimo sereno.
Io esisto nello sguardo di una bianca luce
dove amore e segreto sono nel pericolo di un equilibrio,
e tu esisti come ottava nota
quando vibra su una corda… animata da una lacrima mordace.
Esistiamo…
tra i petali strappati alle rose
dal vento furioso di un tempo maturo…
per inebriare i sensi solo al buio di un desiderio fecondo.
Esistiamo in un martirio
quando è alito d’amore dietro i capricci del sole
che sparge l’ombra in uno spazio amaro
che si fa vuoto di uno sguardo… quando s’illumina d’altre
speranze.
Esistiamo…
nell’adesso di un destino curioso
quando aggiunge altro dolore…
al cammino fermo sull’onda di un timore.
Esistiamo sui volti di altri sorrisi
e ci nutriamo della carezza delle ingenue illusioni,
e sentiamo la mancanza di una luce
quando la perdiamo… sui binari di un altro dolore.
Esistiamo…
nei passi della vita… e in una solitudine senza calore
e nella dolcezza… di un sogno proibito.
Nunzia Dimarsico
(www.miglionicoweb.it) |
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GIACOMO AMATI
14.07.2016 |
Al
mio padrino Mimì Daddiego
MIGLIONICO.
“Al mio padrino Mimì Daddiego”.
E’
il titolo della commovente poesia che la poetessa miglionichese
Nunzia Dimarsico, “figlioccia” (nel senso religioso) di Mimì
Daddiego, dedica al suo padrino di Battesimo. A beneficio dei
lettori, giova sottolineare che i due poeti miglionichesi, per
tanti anni, avevano come “smarrito” il loro legame parentale:
erano diventati quasi degli “sconosciuti”. Poi, il “miracolo”:
la comune passione per la poesia li ha avvicinati. E si sono
riscoperti. Su “Miglionicoweb”. Leggendo e ammirando i
rispettivi componimenti poetici. Da qui il senso di questa
bellissima poesia che ha il suono dell’amore. E’ un’esplosione
di gioia! Un concentrato di ammirazione che Dimarsico esprime
alla persona che, battezzandola cinquant’anni fa, ne ereditò il
compito di assisterla e sostenerla, ovviamente, a fianco dei
suoi genitori. E’ un componimento poetico dolcissimo, quasi
“romantico”. Nei 28 versi della lirica è particolarmente
suggestivo quel “Ti ritrovo”, ripetuto ben sei volte. Ne
sottolinea l’affetto ritrovato. Un sentimento prorompente che
rende felice la poetessa. Un delicato stato d’animo che lei non
può più nascondere. Nella poesia, quindi, c’è tutta l’emozione
di un “silenzio” che non è più tale. Finalmente è diventato una
“voce”. Una voce d’amore. Giacomo Amati
Al mio padrino Mimì Daddiego
Ti ritrovo
nella nostalgia del tempo
e con la parola immutata
nelle radici vissute.
Ti ritrovo
in una voce composta
e in un richiamo cresciuto
sui sentieri…
dei pensieri fioriti nelle albe assolate.
Ti ritrovo
lungo il cammino della vita
e nei silenzi smarriti.
Ti ritrovo
in un sogno comune
e dentro una vena ricolma
di una parlantina animosa…
… ed è come se il tempo
si fosse avvolto a ritroso
fino al giorno di un battesimo.
Ti ritrovo e ti canto
con un verso diverso dal tuo
per dirti di non tacere
anche quando il destino
ti vuole assorto nella ragione sovrana.
Ti ritrovo
e mi fermo…
in un ricordo rinato
all’ombra della tua parola possente!
Nunzia Dimarsico
14 luglio 2016
(www.miglionicoweb.it)
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G. AMATI
10.07.2016 |
Ennesimo successo per la poetessa Nunzia Dimarsico
MIGLIONICO. Ennesimo successo per la
poetessa miglionichese Nunzia Dimarsico che, nell’ambito del
concorso nazionale di poesia, denominato “La Gorgone d’oro”
(sedicesima edizione), a cura del centro di cultura e
spiritualità cristiana “Salvatore Zuppardo” (Palermo), ha
ottenuto un significativo riconoscimento. La poesia con cui ha
partecipato al concorso, “Al levar del sole”, è stata inserita
nell’antologia poetica, “La tua voce sui miei passi”, a cura di
Andrea Cassini ed Emanuele Zuppardo. Al centro della lirica, che
è strutturata in cinque strofe, per complessivi quindici versi,
c’è il tema dell’inquietudine esistenziale. L’autrice lo
affronta con la consueta delicatezza: rivolge il componimento
poetico a se stessa ed esprime i sentimenti e le sensazioni che
vivono nel suo “io”. Sono sufficienti i versi iniziali della
lirica per farci capire che la poetessa, contemplando la sua
vita interiore, s’immerge in alcune sensazioni. “Aspetto il
levar del sole per respirare fuori dall’inquietudine serale…
aspetto il mattino per tornare nella certezza di una voce”. Il
lettore può intuire che nei pensieri della poetessa si sviluppa
una sorta di confronto fra il fragore dell’inquietudine serale
che avvolge il suo animo e l’attesa di ciò che può rasserenarla.
Verosimilmente, l’inquietudine serale simboleggia l’angoscia
propria di chi si sente “prigioniera” e che, nella fattispecie,
impedisce alla poetessa di essere se stessa. Il levar del sole
(il mattino), invece, rappresenta la luce che l’aiuta a
ritrovare se stessa. L’autrice riscopre la gioia di vivere che
risiede nel fondo della sua anima, così ricca di sensibilità. La
poesia di questi versi non sta soltanto nelle parole scritte, ma
soprattutto in quel che la poetessa ha dentro di sé. Nel suo
meraviglioso animo poetico. Giacomo
Amati
(www.miglionicoweb.it del
10 Luglio 2016) |
G. AMATI
1.07.2016 |
Nunzia Dimarsico si classifica al secondo posto nell'ambito del
premio letterario "G. Leopardi"
MIGLIONICO.
Protagonista di primissimo piano del mondo letterario e poetico
miglionichese, la poetessa Nunzia Dimarsico (51 anni), con la
silloge (raccolta) di dieci poesie, intitolata “L’elogio del
silenzio”, s’è classificata al secondo posto nell’ambito del
premio letterario internazionale “G. Leopardi”, a cura
dell’associazione culturale “Scuola E. Kant”, diretta dalla
giornalista Maria Conte. La cerimonia di premiazione s’è svolta
nei giorni scorsi ad Aversa (Caserta), nell’aula magna
dell’Università degli studi della facoltà di Ingegneria. Nella
circostanza, alla talentuosa poetessa miglionichese è stato
assegnato anche un attestato culturale quale riconoscimento alla
carriera per i suoi meriti conseguiti nel campo della poesia. A
tal proposito, giova sottolineare che Dimarsico scrive poesie
sin dall’età dell’adolescenza. E finora ne ha scritte
oltre
mille, collezionando molteplici premi letterari in numerosi
concorsi artistici, anche a carattere nazionale, cui ha
partecipato. Nella fattispecie, a decretare il successo della
silloge, “L’elogio del silenzio”, è stata una giuria composta da
giornalisti e letterati. La raccolta comprende le seguenti
liriche: “Alda Merini”, “Una Forma fedele”, “Un Angelo che
scruta”, “abbandonarsi”, “Un nuovo viaggio”, “Smuovere il
silenzio”, “Abitare in uno spazio”, “Ti sento vicina”, “Superare
un istante”, “Amabile è la vita”. La raccolta è un dolcissimo
inno alla vita, sazia il cuore del lettore e gli fa assaporare
il gusto della vita. In particolare, nei versi della silloge la
poetessa affronta i temi profondi dell’amore, dell’amicizia e
del valore della vita. Sono poesie ricche di tenerezza, di
“suoni” e di “colori”: sono quelli dei sentimenti che, con
delicatezza, entrano nell’animo del lettore e lo nutrono, come
può fare il fiore quando nutre l’ape. Sono versi di una donna
raffinata, capace di “leggere” nella sua vita interiore e di
“raccontarla” ai suoi lettori. Sono versi che invitano ad amare
gli altri, a comprenderli ed aiutarli nel momento del bisogno.
Che esprimono ammirazione per la grande poetessa milanese Alda
Merini (1931-2009), che “dà luce al canto poetico… al dono che
hai avuto come bellezza di una vita”. Che fanno diventare poesia
il silenzio, quel bisogno di riflessione che c’è in ciascuna
persona e che aiuta a creare un’atmosfera di pace e di serenità.
Sono versi che portano i lettori a scoprire il senso della vita,
la gioia e la magia di viverla. Quella stessa bellezza che, in
realtà, è dentro di lei, nella sua sensibilità, nell’anima della
poetessa. E che fa battere forte il cuore del lettore.
Giacomo Amati
(La Gazzetta del Mezzogiorno del 1° Luglio 2016) |
G.
Amati
22
Marzo 2016 |
Nunzia Dimarsico, due sue liriche inserite nell'antologia "Venti
di poesia...e racconti"
MIGLIONICO.
Periodo ricco di soddisfazioni, artisticamente molto produttivo,
per la poetessa miglionichese Nunzia Dimarsico. Due sue
liriche, intitolate “Il Divino” e “In uno sguardo
labile”, in virtù del loro valore artistico e letterario,
sono state inserite nell’antologia di poesie, “Venti di
poesia… e racconti”, a cura dell’associazione culturale “Matera
Poesia 1995”. Il libro, ed. “Profecta S.a.s, Matera, per
complessive 94 pagine, raccoglie 68 liriche di 34 poeti e 3
racconti di tre scrittori, che fanno parte dell’associazione
materana. La copertina del volume è firmata dall’artista
ferrandinese, prof. Nicola Pavese. L’opera vuole celebrare i
venti anni di attività culturale e letteraria dell’associazione
su indicata. “Un ventennio in cui le parole si sono intrecciate,
hanno tessuto una straordinaria tela, composto una mirabile
canzone comunitaria, dipinto un arazzo magnifico che è medaglia
per gli associati, per la città di Matera, anima territoriale e
per la regione intera”, scrive la poetessa e scrittrice
Antonella Pagano in una nota di presentazione del libro. Da
parte sua, il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, nella
nota di saluto rivolta all’associazione culturale, scrive che
“il valore della poesia, universalmente riconosciuto, assume un
significato importante per le comunità nelle quali resta
immutato il suo ruolo. Matera è uno dei luoghi nei quali il
rapporto fra poesia e territori, fra scrittura e immagine
diventa lo strumento di raccordo migliore attraverso il quale
veicolare l’espressione più alta di una comunità”. Ma, cosa
dicono le due liriche firmate dalla Dimarsico? Ebbene, nei
versi di “In uno sguardo labile”, la poetessa esprime un canto
d’amore, in cui, dopo aver dato il libero sfogo al suo
disappunto per il “fuggevole momento in cui libertà e parola
s’incontrano davvero”, si compiace per la ritrovata serenità
quando “ a sera… ci ritroviamo nei mimetici silenzi ad ascoltare
la voce del cuore”. Ovviamente, la sera, nella fattispecie, non
va vista nella sua dimensione temporale, ma va interpretata come
il simbolo di un amore ricco di tenerezza e passione, capace di
nutrire, con dolcezza, l’animo della poetessa che sente battere
il suo cuore di gioia “nell’effimero sogno di un segreto”.
Stupendo! Nella seconda poesia, “Il Divino” , invece, esprime
una commovente e sublime meditazione, una preghiera. Nei versi
si fondono, in modo mirabile, la poesia e la preghiera: la
poetessa invoca l’aiuto “dell’Angelo fedele” per sostenerla a
superare “le angosce di una notte inquieta”, ovvero le
difficoltà che l’uomo incontra nella quotidianità della sua
vita. Sono versi di intensa riflessione mistica: è il dialogo
tra l’uomo e Dio. E, come d’incanto, “l’alba riaffiora nella
magia di un presente con il canto felice d’una Creatura”.
Meraviglioso! E’ così che Dimarsico “guarda” il mondo e lo
trasforma in poesia. Giacomo Amati (La Gazzetta
del Mezzogiorno del
22 Marzo 2016) |
G.Amati
5
Gennaio 2016 |
Luci sulla poetessa di
Miglionico Nunzia Dimarsico
MIGLIONICO.
Luci sulla poetessa miglionichese Nunzia Dimarsico (51 anni)
che, con la pubblicazione di sette sue poesie nel libro di
un’antologia di testi poetici, “Tracce”, ed. “Pagine”,
poligrafica laziale Frascati (Roma), conquista la ribalta
nazionale e si pone come un autorevole punto di riferimento nel
panorama letterario poetico del Materano.
L’antologia,
pubblicata nei giorni scorsi, raccoglie 95 poesie che portano la
firma di tredici autori (tre maschi e dieci donne). Le liriche
scritte dall’artista miglionichese, che ha al suo attivo la
produzione di oltre mille poesie, sono intitolate: “Stare
vicino”, “Un’allegria in una forma”, “Aprire gli occhi”, “Fuori
da me”, “Muta in un silenzio”, “Una partenza”, “Paure”.
Cosa
dice la poesia di Dimarsico? E’ una poesia poliedrica,
caratterizzata da molteplici sfaccettature: la prima peculiarità
è costituita dal suo carattere autobiografico: la poetessa
prende per mano il lettore e non esita a portarlo fin dentro
quella che è la sua vita interiore. Dimarsico parla di sé, delle
sue emozioni, dei suoi sentimenti, dei suoi tormenti, delle sue
aspettative, delle sue paure e fragilità: fa conoscere il suo
essere donna e fa riflettere sul senso della vita, delineando
quelli che ne sono i valori fondanti: la solidarietà, la
fratellanza, il bene comune, l’amore, l’amicizia, il senso di
responsabilità. E’ una poesia che piace sia per la profondità
dei messaggi che pone all’attenzione del lettore sia per la
carica emotiva che esprime con le parole. I temi al centro della
sua poesia, quindi, sono legati sia alla sua vita interiore sia
agli aspetti sociali salienti della realtà d’oggi. Dal punto di
vista della forma, l’uso dei puntini sospensivi, spesso
collocati anche all’interno del verso, segna una seducente
un’alternanza di suoni e silenzi che contribuisce a rendere il
testo poetico ancora più ricco di particolari effetti espressivi
e ritmici.
Ma il punto di forza della sua poesia è rappresentato
dal messaggio intrinseco che esprime: consiste nell’invito ad
amare il prossimo, a comprenderlo, a vivere nello spirito della
fratellanza, a vivere non in modo passivo, come un “inquilino”
qualsiasi, ma da protagonista, nella pienezza di chi è chiamato
ad esprimere una “cittadinanza attiva”, uscendo dall’egoismo del
suo “ego”, riconoscendosi nel principio del “noi”, liberandosi
dall’egoismo, causa solo di vuoto e solitudine. In definitiva,
la poesia di Dimarsico non smette mai di “parlarti”, non evapora
mai, continua a dirti qualcosa anche quando si conclude. La sua
poesia è come un “faro”, un fascio di luce che aiuta il lettore
a liberarsi dall’indifferenza e lo esorta a vivere nell’umiltà,
virtù, quest’ultima, concepita come l’elemento fondante della
vita dell’uomo. In definitiva, è una poesia che invita il
lettore a scoprire la pienezza della vita, il suo senso più
profondo: quello che coincide con la capacità di amare, cioè di
prendersi cura del prossimo. In fondo, il punto di forza delle
liriche di Dimarsico è costituito dall’energia che trasmettono:
per certi aspetti, insegnano sia ad osservare la realtà sia a
capire le molteplici sfumature dell’animo umano. Giacomo
Amati (La Gazzetta del Mezzogiorno del 5 Gennaio 2016) |
G.Amati
12
Novembre 2015 |
Tre
significativi riconoscimenti per Nunzia Dimarsico
MIGLIONICO.
Periodo d’oro per la cinquantenne poetessa miglionichese
Nunzia Dimarsico: in pochi giorni, ha ricevuto ben tre
significativi riconoscimenti che sottolineano il valore
artistico e letterario della sua poesia, così ricca di
contenuti e di idee che arrivano subito al cuore del
lettore. La lirica “Il tuo amore” è stata premiata con
diploma di merito e targa nell’ambito del concorso
letterario, “Premio Vincenzo Asselta”, promosso dal
“Vivaldi festival” di Pomarico; poi, col componimento
poetico “Aspettare in una quiete” ha ricevuto una
segnalazione di merito nel quadro del premio letterario,
“Le Pieridi”, organizzato dall’associazione culturale
“Achernar” di Policoro; infine, una menzione d’onore
(per la sezione poesia religiosa) le è stata assegnata
in virtù della poesia, “Maria…l’Unica sempiterna”,
nell’ambito del premio internazionale di “Arti
letterarie- Thesaurus 2015” (quarta edizione), promosso
dal Cenacolo letterario internazionale “Altre Voci”, in
collaborazione con l’associazione culturale “Cuore di
Carta”. Si tratta di tre poesie di altissimo impatto
emotivo, accomunate da un unico filo conduttore: è
quello che teorizza il valore dell’amore come ricerca
del bene comune. In pratica, l’amore viene concepito
come strumento privilegiato, capace di “svegliare” la
coscienza dell’uomo dal torpore in cui sembra essere
precipitato nella società d’oggi. Soprattutto nei versi
a carattere religioso della poesia premiata nella
recente manifestazione letteraria, che s’è svolta a
Matera nei giorni scorsi (24 e 25 ottobre), la
bravissima poetessa miglionichese “guarda” ai problemi
che scandiscono la vita dell’odierna società e, dopo
aver invocato l’aiuto della Madonna, invita l’uomo a
vivere all’insegna dell’amore fraterno. In altre parole,
leggere queste tre poesie è come percorrere un “viaggio”
alla ricerca di una vita migliore, più a misura d’uomo.
In questi versi, la poetessa esplora la realtà, ne
“fotografa” alcuni aspetti ed esorta gli uomini a non
vivere nella rassegnazione, ma nella speranza di
un’esistenza fondata sui valori della fratellanza, della
solidarietà, dell’amicizia e dell’amore. Siamo di fronte
ad una poesia “impegnata” che, per certi aspetti, ha un
carattere “sociale”, volta ad incitare l’uomo a
risolvere i suoi problemi esistenziali, senza subirli
passivamente. In definitiva, questa poesia è come una
“sorgente”: è fonte di ristoro e di energia. Giacomo
Amati (La Gazzetta del Mezzogiorno del 12 Novembre
2015) |
G.Amati
26
Gennaio 2015 |
Riconoscimento nazionale
per Nunzia Dimarsico
di G. Amati
MIGLIONICO.
Prestigioso riconoscimento a carattere
nazionale per la poetessa miglionichese,
Nunzia Dimarsico: una sua lirica, intitolata
“Una Gemma”, è stata inserita in un libro di
antologia, pubblicato nei giorni scorsi, a
cura del “Centro internazionale
AntropoArtistico Counseling” (Ciac) di
Ascoli Piceno, con il patrocinio della
regione Marche, nell’ambito del concorso
nazionale di poesia, denominato “Festival
dei Due Parchi”. Al centro di questa
meravigliosa poesia, strutturata in cinque
strofe, scritta dall’autrice nello scorso
mese di agosto, ci sono due nuclei tematici:
il primo è costituito dall’amore, quale
valore fondante della convivenza civile,
capace non solo di “colorare” e “riscaldare”
la vita, ma di donarle la ragione di sé; il
secondo tema, che è fortemente correlato al
primo, è rappresentato dalla speranza di
vedere germogliare, all’interno della nostra
società e nella vita dell’uomo, un rinnovato
palpito di vita, mai più accecato dall’odio
e oppresso dall’egoismo, ma libero
dall’indifferenza, ricco di solidarietà e
carità. La poetessa si rivolge alla vita e
le dice: “Ti sei aperta come una gemma di un
albero e irradiato il profumo del sole, per
disegnare, con gli aliti dorati, i sogni più
puri che, ai miei occhi aperti, appaiono
semplicemente veri!”. Cosa ha di bello
questa poesia? Semplice: la sua forza
poetica sta nel messaggio che trasmette: la
speranza di vedere rinascere una società
migliore. In pratica, la poesia alimenta un
sogno: è quello di vedere la vita dell’uomo
illuminata dalla luce dell’amore. Cosa
rappresenta questo riconoscimento così
autorevole per la poetessa Dimarsico? “E’ un
bel premio, senza dubbio. Mi gratifica –
dichiara l’autrice, con un pizzico di
soddisfazione – mi trasmette un senso di
gioia e contribuisce a rafforzare la mia
passione per la poesia”. Si tratta di
un’attività letteraria instancabile,
cominciata sin dall’età dell’adolescenza. E’
una poesia raffinata, un “alfabeto” di buoni
sentimenti: attrae il lettore sia per la
sostanza dei temi che affronta sia per
l’autenticità dei contenuti che propone
all’attenzione del lettore sia, infine, per
l’eleganza e l’unicità della forma della
declinazione dei versi. I temi più
significativi che la contraddistinguono sono
rappresentati da quella che è la vita
dell’uomo d’oggi. Quest’ultima viene
osservata e interpretata. L’esplorazione si
trasforma in poesia, in un “diario” poetico
che va diritto alla mente, al cuore del
lettore. E’ una poesia in cui vale la pena
tuffarci l’anima: ne uscirà arricchita da un
turbinio di emozioni e di riflessioni.
Giacomo Amati
(La Gazzetta del Mezzogiorno del
26 Gennaio 2015) |
Poesia
vincitrice del Concorso Letterario "C'era una
volta la scuola di campagna" 2015 |
LA SCUOLA DEL PASSATO di Nunzia
Dimarsico
Erano altri tempi quelli di
ieri…
quando l’ignoranza era
l’ombra delle parole
e a scuola si andava…
con la fatica dichiarata in
uno sguardo
e il freddo taciuto nel
colore delle mani!
Erano altri tempi quelli
delle nonne
quando la miseria era la
sovrana delle case
e i sogni erano dignitose
utopie senza le ali!
La scuola del passato… era
disagio
ed era sudore misto a
quello dei padri,
che pronti ad ogni albore,
erano disposti ad abbracciare le ore
tra la polvere della terra
e sotto il sole a bruciarsi la pelle!
Era sacrificio per chi
l’indigenza
la inalava nei lunghi
sospiri,
ed era abnegazione per chi
aveva l’ambizione
di cambiare il tempo… in
uno migliore.
Era il sogno per il futuro
di chi voleva andare oltre
il velame della stessa sorte,
ed era il presente…
per chi studiava anche di
notte con una luce fioca
per non svegliare l’altro…
dalle strenue forze in cui cedeva.
La scuola del passato
era quaderno con la
copertina nera,
era abecedario ed era
calamaio e pennino vero,
ed anzitutto scrittura viva
sui fogli ingialliti dai
pallori delle fatiche.
Quella scuola… era rispetto
degli scolari
per l’unico maestro che era
padre o madre
in quelle ore…
dove la parola si faceva
regale in un silenzio riverente
per rimanere ferma… nella
memoria di un sempre.
La scuola di ieri
è ricordo immutato in un
racconto vivo
di chi ha ancora la voce…
in un’emozione pura
per illustrarne la gioia
che dava la mano al dolore
quando il sole o una
penombra
pennellavano di un chiarore
o di uno scuro
una realtà antica e dura…
che oggi rimane… come
fotografia sbiadita…
con le sfumature nel suo
passato!
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Al Poeta
Liborio Lascaro
NON TI HO MAI CONOSCIUTO DAVVERO
Non ti ho mai conosciuto davvero…
se non in un sorriso lontano
quando la mia giovinezza fioriva vicino ad un
amico in comune!
Non ho mai sentito un tuo verbo maturo
nella materia di un mio tempo presente…
ti ho semplicemente scrutato in ogni gesto
composto
quando qualcuno mi raccontava di un tuo silenzio
agitato!
Ho letto di qualche tua emozione feconda
quando un tuo sangue fedele mi ha donato un
ricordo
da conservare con un consenso d’amore!
Non ti ho mai conosciuto per com’eri davvero
in un vuoto… che a volte colmavi con un verso
pulito
per dimostrare agli sguardi la purezza di un
cuore!
Non ho mai potuto respirare il profumo
di un tuo umile dire…
perché eri troppo discreto in un timore taciuto.
E non ho mai sentito parola nella misura di una
poesia
quella che scrivevi all’ombra di un dolore
per ricongiungerti al sole… quando la notte era
lunga
in un affanno crudele …
ma speziato sempre… di un mistero che ci
appartiene!
Nunzia Dimarsico
07 agosto 2015 |
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