MIGLIONICO.
Ribalta nazionale
per la prolifica
poetessa
miglionichese,
Nunzia Dimarsico, 54
anni, autrice di
circa due mila
liriche e di diverse
pubblicazioni. Le
luci della sua
notorietà, ormai,
superano i confini
del suo paese natio.
Ne sono
testimonianza i
molteplici
riconoscimenti che
riceve da critici e
letterati nei vari
concorsi poetici,
cui partecipa, a
livello nazionale.
Nei giorni scorsi,
ad esempio, due suoi
componimenti
poetici, “Nel mio
cuore” e “Tempo di
memorie” sono state
inserite in due
diverse antologie
poetiche: la prima
poesia, segnalata
nel concorso
nazionale di poesie,
“Il Tiburtino”, è
stata inclusa
nell’antologia
“Collana Orizzonti”,
autori vari, ed.
“Altre Sembianze”,
di Villanova di
Guidonia (Roma), con
prefazione a cura di
Francesco Gazzè,
fratello del
cantautore Max Gazzè;
la seconda lirica,
invece, segnalata
nell’ambito del
concorso nazionale
di poesie, “La
Gorgone d’Oro”,
promosso dal Centro
di cultura e
spiritualità
cristiana,
“Salvatore Zuppardo”
di Gela, è stata
pubblicata
nell’antologia “Al
Timone dell’Orsa”, a
cura di Andrea
Cassini, con
prefazione di
monsignor Rino La
Delfa. Cosa dicono
le due poesie?
Ebbene, i tredici
versi della lirica
“Nel mio cuore”
esprimono un
pensiero d’amore:
svelano qualcosa di
intimo. L’autrice
parla del suo cuore
e “dipinge”,
verosimilmente, una
storia d’amore. “Nel
mio cuore – scrive
nei versi finali –
vi è il tempo di un
sorriso maturo”. Un
sorriso che ha il
profumo di un
sentimento profondo:
quello dell’amore.
Molto più complesso
e articolato il tema
della seconda
poesia, che è
strutturata in ben
ventidue versi:
l’autrice ci parla
del senso della vita
e si chiede: “Cosa
siamo noi? Qual è la
pienezza della vita?
Cosa dà significato
all’esistenza? Cosa
ci rende migliori?”.
Domande che svelano
sensibilità e
inquietudine, ma
anche il soffio del
suo pensiero. Segni
distintivi,
peraltro, della sua
poesia
“aristocratica” e
delicata che per il
lettore rappresenta
sia una “guida” sia
un “rifugio”. Versi
che ci aiutano a
riconoscere i nostri
sentimenti e a
comprendere che
certi desideri,
volti a conoscere il
mondo che ci
circonda, sono
propri anche della
persona che ci sta
di fronte, chiunque
essa sia. Ne
discende che la
poesia di Dimarsico
è anche “specchio”
dell’animo di chi la
legge. E’ come un
“faro” che ci
permette di vedere e
scandagliare nel
profondo del nostro
“io”. E’ una poesia
che aiuta a scavare
dentro i sentimenti
dell’uomo e rende
visibile ciò che
invisibile. La
poetessa
miglionichese, in
pratica, ci aiuta a
“vedere” il mondo
con i suoi occhi.
Con gli occhi grandi
della sua poesia. E,
in questo modo,
suscita emozioni e
riflessioni. Ecco
perché la poesia di
Dimarsico è, per
certi aspetti, come
quella di Alda
Merini. Una poesia
che nasce da un moto
d’animo inquieto e
parla al cuore ed
alla mente del
lettore. E’
destinata ad
entrarci per sempre.
Per non uscirne mai
più.
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