MIGLIONICO.
La bellezza della
lirica, “Scoperta
dell’infinito”,
della poetessa
miglionichese Nunzia
Dimarsico, è stata
premiata con
l’assegnazione della
“Menzione d’onore”,
nell’ambito della
XVII edizione del
concorso letterario
internazionale,
denominato “Le
Pieridi”, a cura
dell’associazione
culturale “Achernar”
di Policoro. La
premiazione che, nei
giorni scorsi, s’è
svolta nel salone
della biblioteca
comunale di
Policoro,
rappresenta un
ulteriore
riconoscimento per
l’artista di
Miglionico. Un
attestato di merito
che certifica il
valore letterario di
una produzione
poetica che viene
apprezzata ogni
giorno di più sia
dai lettori che dai
critici letterari,
in molteplici
contesti, anche
oltre i confini
regionali. Nello
specifico, il
componimento
poetico, “Scoperta
dell’infinito”, che
è strutturato in 27
versi, è incentrato
su due sentimenti:
la tristezza e la
speranza. Due stati
d’animo che portano
l’autrice ad
immaginare
l’infinito quale
“luogo
inesauribile”, senza
fine. Nei versi
colpisce il sapiente
racconto del
“viaggio” che la
poetessa compie nel
suo “io”, nella sua
vita interiore, ove
l’autrice si rifugia
quando sembra essere
disillusa nelle sue
aspettative. “Chissà
se il tempo
maledetto – scrive
Dimarsico – mi
ridarà una luce dopo
che le lacrime si
prosciugano al
sole”. Versi che
rappresentano un
canto poetico
delicato e profondo:
prendono per mano il
lettore e lo portano
nella dimensione
interiore
dell’autrice: ne
attraversano
l’anima. La poesia,
però, non vuole
essere una “fuga”
nell’irrazionale:
costituisce anche
una riflessione
sulla condizione
della vita umana. La
forza di questa
poesia, allora, sta
nella capacità di
rendere visibile ciò
che spesso è
invisibile: lo
sguardo della
poetessa arriva alla
sua vita interiore,
ma ci fa
oltrepassare anche
altre barriere.
Questo componimento
poetico, in
definitiva, vuole
essere anche una
riflessione
sull’esistenza
dell’uomo. Sempre
protesa al futuro.
Fondata sull’attesa.
Sono versi che
trasportano
l’autrice in uno
stato contemplativo.
Una condizione di
meditazione che le
consente di cogliere
ciò che sembra
inafferrabile:
l’infinito. Uno
spazio senza fine.
Scoperta
dell’infinito
Chissà se
troverò il senso ai
deliri
che fioriscono in un
pensiero
quando ha i respiri
mortali,
e se saprò dipanare
il verso
ad una legge che
capovolge il tutto!
Chissà se il tempo
maledetto
mi ridarà una luce
dopo che le lacrime
si prosciugano al
sole,
e se la vita
abbandonerà una pena
mentre il tramonto
si veste dei suoi
bagliori purpurei.
Chissà se saprò
ritrovare il passo
ad un equilibrio…
beffato
dai fili di un suono
stridulo.
Chissà se un giorno
troverò un senso
ad un vuoto che
esalta la sua genesi
mentre l’eternità si
dissolve nelle mani,
e se quella pace
mortale
feconderà tra le
pieghe di un margine
leso.
Chissà se troverò il
senso
a tutto quello che
ho incontrato
come un desiderio
baciato dalle ombre,
e se ritornerà il
sorriso sulle labbra
arse dai giorni…
… prima che gli
occhi si chiudano
nel buio di una
scoperta…
dell’infinito!
Nunzia DImarsico |