MIGLIONICO.
Luci sulla poetessa miglionichese Nunzia Dimarsico (51 anni)
che, con la pubblicazione di sette sue poesie nel libro di
un’antologia di testi poetici, “Tracce”, ed. “Pagine”,
poligrafica laziale Frascati (Roma), conquista la ribalta
nazionale e si pone come un autorevole punto di riferimento nel
panorama letterario poetico del Materano.
L’antologia,
pubblicata nei giorni scorsi, raccoglie 95 poesie che portano la
firma di tredici autori (tre maschi e dieci donne). Le liriche
scritte dall’artista miglionichese, che ha al suo attivo la
produzione di oltre mille poesie, sono intitolate: “Stare
vicino”, “Un’allegria in una forma”, “Aprire gli occhi”, “Fuori
da me”, “Muta in un silenzio”, “Una partenza”, “Paure”.
Cosa
dice la poesia di Dimarsico? E’ una poesia poliedrica,
caratterizzata da molteplici sfaccettature: la prima peculiarità
è costituita dal suo carattere autobiografico: la poetessa
prende per mano il lettore e non esita a portarlo fin dentro
quella che è la sua vita interiore. Dimarsico parla di sé, delle
sue emozioni, dei suoi sentimenti, dei suoi tormenti, delle sue
aspettative, delle sue paure e fragilità: fa conoscere il suo
essere donna e fa riflettere sul senso della vita, delineando
quelli che ne sono i valori fondanti: la solidarietà, la
fratellanza, il bene comune, l’amore, l’amicizia, il senso di
responsabilità. E’ una poesia che piace sia per la profondità
dei messaggi che pone all’attenzione del lettore sia per la
carica emotiva che esprime con le parole. I temi al centro della
sua poesia, quindi, sono legati sia alla sua vita interiore sia
agli aspetti sociali salienti della realtà d’oggi. Dal punto di
vista della forma, l’uso dei puntini sospensivi, spesso
collocati anche all’interno del verso, segna una seducente
un’alternanza di suoni e silenzi che contribuisce a rendere il
testo poetico ancora più ricco di particolari effetti espressivi
e ritmici.
Ma il punto di forza della sua poesia è rappresentato
dal messaggio intrinseco che esprime: consiste nell’invito ad
amare il prossimo, a comprenderlo, a vivere nello spirito della
fratellanza, a vivere non in modo passivo, come un “inquilino”
qualsiasi, ma da protagonista, nella pienezza di chi è chiamato
ad esprimere una “cittadinanza attiva”, uscendo dall’egoismo del
suo “ego”, riconoscendosi nel principio del “noi”, liberandosi
dall’egoismo, causa solo di vuoto e solitudine. In definitiva,
la poesia di Dimarsico non smette mai di “parlarti”, non evapora
mai, continua a dirti qualcosa anche quando si conclude. La sua
poesia è come un “faro”, un fascio di luce che aiuta il lettore
a liberarsi dall’indifferenza e lo esorta a vivere nell’umiltà,
virtù, quest’ultima, concepita come l’elemento fondante della
vita dell’uomo. In definitiva, è una poesia che invita il
lettore a scoprire la pienezza della vita, il suo senso più
profondo: quello che coincide con la capacità di amare, cioè di
prendersi cura del prossimo. In fondo, il punto di forza delle
liriche di Dimarsico è costituito dall’energia che trasmettono:
per certi aspetti, insegnano sia ad osservare la realtà sia a
capire le molteplici sfumature dell’animo umano. Giacomo
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