MIGLIONICO.
Lode per Nunzia Dimarsico. La poetessa miglionichese non
finisce di stupire: nei giorni scorsi è stata premiata con
l’attribuzione della “Menzione d’onore” e con una medaglia
nell’ambito del concorso letterario internazionale denominato “Laudato
sie, mi Signore” (settima edizione), a cura
dell’associazione culturale “Magnificat” di Falconara Marittima
(Ancona). La cerimonia di premiazione s’è svolta nella
biblioteca francescana dell’ordine dei “Frati Minori” di
Falconara Marittima. Il prestigioso riconoscimento letterario le
è stato assegnato per il suo componimento poetico “Maria…L’unica
sempiterna”, con cui la poetessa ha partecipato al concorso
poetico, per la sezione poesia a tema “Amore per ogni creatura”.
Nella lirica, che è composta da sette strofe, per complessivi
trentotto versi, Dimarsico rivolge in alto il cuore e descrive
un suo “colloquio interiore” con la Madonna. La poetessa esprime
le sue “voci”: quelle che scaturiscono dal profondo della sua
anima e coinvolge il lettore “nell’immersione” di un tema
specifico, quello della religiosità, un sentimento profondo,
ricco di “tesori” immateriali e, per questo, forse invisibili
per chi non si nutre di riflessione mistica. I versi sono poesia
e preghiera insieme. Il lettore si trova di fronte a un
componimento delicato che ha la forma della poesia e il
contenuto della preghiera. E’ una poesia d’amore mistico. Una
lirica di devozione. Un canto spirituale intenso e intimo:
purifica e riscalda l’anima. La poetessa “parla” con la Vergine
Maria, la supplica. Ne invoca la protezione. La esorta a donare
forza e speranza “quando si è piegati stanchi in una vana
attesa”. Ed è così che questi stupendi versi trascinano il
lettore a sentirsi in compagnia, tramite la preghiera, della
Vergine Maria. La poesia esprime musicalità e religiosità. Ha un
alto valore mistico. Dona un messaggio di pace. Trasporta il
lettore in un mondo di speranza: sembra di vederlo quando leggi
questa poesia e poi chiudi gli occhi. E vuoi rileggerla. Per
capirla meglio. Per gustarla di più. Sempre di più. Cosa sarebbe
la poesia miglionichese senza i versi di Nunzia Dimarsico?
Giacomo Amati
MARIA… L’UNICA SEMPITERNA
Maria…
Tu che respiri nei dolori del mondo
acquieti l’anima da un’angoscia… nella preghiera della sera!
Maria…
Tu che sospiri senza timore sull’informe coltre di un male
quando si fa sudore di una fronte
scacci il pallore nella paura del giorno
quando la luce è pesantezza in un’assenza.
Maria…
Tu rendi visibili i sogni
quando annullano una sofferenza per l’orrore disumano
e sei lì su una nube passeggera
che sorridi all’orda dei pianti per cancellare una lacrima
quando è una spina fedele nel fiato in affanno.
Sei Tu che annulli ogni menzogna dal reale
e doni ogni felice sopore in un immaginario
quando è intimo rifugio… per una mesta e tacita dolenza.
Maria…
sei l’icona in un abbaglio quando è profumo di una quiete
e sostieni chi perde il fiato quando porta il peso di un
inganno!
Aliti una forza… nella coraggiosa debolezza di un’afflizione
e carezzi l’istante muto
quando nel buio… un silenzio si fa tormento quieto!
Maria… ridoni verve
quando si è piegati stanchi in una vana attesa
e dai speranza di vedere rinascere il tempo
per ammirarne l’alba… in una luce eterna!
Maria… la sola con l’eterno nome
da evocare negli ancestrali vuoti della vita
e nei sibili assordanti di tempeste senza veli!
Sei… l’unica che ammanta di un sorriso
quando il sacrificio è l’ombra fedele di un viaggio…
in cui ti chiedi senza scrutare orizzonti
… qual’è il fine... se incontri poi… un abisso senza confini!?
Maria…
sei il culto di tutte le donne,
e fedele al giorno anche quando si veste della luce del buio
e di un tempo acre… in cui ogni istante è vuoto di una calma!
Nunzia Dimarsico
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