GIACOMO AMATI

8 GIUGNO 2019

Home

Index stampa locale e nazionale

Stampa pagina

Nunzia Dimarsico vince il 5° Concorso letterario sulla Civiltà Contadina

 

MIGLIONICO. “Il cammino di un bracciante”. E’ il titolo della poesia che ha vinto il primo premio del concorso letterario 2019 (quinta edizione) sul tema della “Civiltà contadina”, a cura della professoressa miglionichese Margherita Lopergolo. A firmare la poesia, un nome prestigioso: è quello della poetessa miglionichese Nunzia Dimarsico, 54 anni, autrice di oltre mille liriche e “ambasciatrice”, ormai, di una poesia che, di giorno in giorno, è sempre più apprezzata non solo a Miglionico, ma anche oltre i suoi confini. Come dimostrano, del resto, i molteplici attestati che le vengono rilasciati nei vari concorsi letterari, a livello anche regionale e nazionale, cui partecipa. Al centro di questa poesia, che è strutturata in ben 33 versi, c’è il tema del lavoro bracciantile. Il testo poetico è un “canto” che rappresenta la civiltà contadina, un’epoca ricca di valori e fonte di sviluppo economico e sociale, ma che oggi, purtroppo, è in via di estinzione. In particolare, Dimarsico in questi versi racconta il “viaggio” della vita da contadino del suo nonno materno. Una vita vissuta all’insegna della fatica quotidiana che non mirava al profitto, ma solo a sostenere economicamente la propria famiglia. Un lavoro che veniva effettuato al limite della convenienza economica. L’estro poetico spinge l’autrice a rivedersi nel nonno e dice: “A volte ero stanco, molto stanco… sul limitare della sera, accanto al desco e al crepitio di un fuoco, ma era innanzi al vociare dei sorrisi che cancellavo ogni tenebra dal pensiero”. Sono versi che ci riportano alle nostre radici, alla nostra identità. Sono la testimonianza di una vita contadina che ci appartiene e che rappresenta la cultura del lavoro, quale elemento fondante del progresso socio-economico.

Il cammino di un bracciante

Avevo una falce, una zappa ed un rastrello
ed il coraggio di affrontare il giorno tra le zolle.
Avevo… quello che oggi è svanito tra gli sguardi:
la voglia d’incontrare lo splendore di un albeggio.
Avevo un passo a ridosso di un tornante
per ascoltare la grazia dei silenzi
quando il sole risorgeva su una rotta.
Avevo il profumo nelle nari…
… delle notti richiuse su un sentiero,
il medesimo che percorrevo con gli occhi d’un viandante,
ed avevo il cuore palpitante sul cammino
verso il latifondo… solcato dalle carezze di un’aurora.
Avevo la fatica sulla pelle…
rugata dall’ombra di un tramonto,
ed avevo lo sguardo acceso sul destino
quando incontravo una ginestra indugiare contro un vento,
lo stesso che rapiva le nuvole accoccolate dentro il cielo
quando la mia giumenta s’arrestava lungo un rombo.
Avevo l’impavida freschezza sopra il volto
quando l’immagine della luce mi parlava senza tregua,
e mi vestivo piano… per affrontare il lavoro di una vita
quando la porta si chiudeva sulle spalle
ed apriva un varco con la parola… prigioniera sulle labbra.
E a volte ero stanco, molto stanco… sul limitare della sera
accanto al desco e al crepitio di un fuoco,
ma era innanzi al vociare dei sorrisi
che cancellavo ogni tenebra dal pensiero
e salvavo le due mani… dal laccio di un inverno.
Era allora… e solo allora… che perdonavo il mio destino
che mi legava agli spasimi della terra
quando un gelo gravava come un buio
e mi vedeva abbandonato in una forma
e con il passo attardato…. in un risveglio!

Nunzia Dimarsico
11 marzo 2019

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375