Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

22.03.2016

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MIGLIONICO - Associazione culturale “Matera Poesia 1995"
Nunzia Dimarsico, due sue liriche inserite nell'antologia "Venti di poesia...e racconti"

MIGLIONICO. Periodo ricco di soddisfazioni, artisticamente molto produttivo, per la poetessa miglionichese Nunzia Dimarsico. Due sue liriche, intitolate “Il Divino” e “In uno sguardo labile”, in virtù del loro valore artistico e letterario, sono state inserite nell’antologia di poesie, “Venti di poesia… e racconti”, a cura dell’associazione culturale “Matera Poesia 1995”. Il libro, ed. “Profecta S.a.s, Matera, per complessive 94 pagine, raccoglie 68 liriche di 34 poeti e 3 racconti di tre scrittori, che fanno parte dell’associazione materana. La copertina del volume è firmata dall’artista ferrandinese, prof. Nicola Pavese. L’opera vuole celebrare i venti anni di attività culturale e letteraria dell’associazione su indicata. “Un ventennio in cui le parole si sono intrecciate, hanno tessuto una straordinaria tela, composto una mirabile canzone comunitaria, dipinto un arazzo magnifico che è medaglia per gli associati, per la città di Matera, anima territoriale e per la regione intera”, scrive la poetessa e scrittrice  Antonella Pagano in una nota di presentazione del libro. Da parte sua, il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, nella nota di saluto rivolta all’associazione culturale, scrive che “il valore della poesia, universalmente riconosciuto, assume un significato importante per le comunità nelle quali resta immutato il suo ruolo. Matera è uno dei luoghi nei quali il rapporto fra poesia e territori, fra scrittura e immagine diventa lo strumento di raccordo migliore attraverso il quale veicolare l’espressione più alta di una comunità”. Ma, cosa dicono le due liriche firmate dalla Dimarsico? Ebbene,  nei versi di “In uno sguardo labile”, la poetessa esprime un canto d’amore, in cui, dopo aver dato il libero sfogo al suo disappunto per il “fuggevole momento in cui libertà e parola s’incontrano davvero”, si compiace per la ritrovata serenità quando “ a sera… ci ritroviamo nei mimetici silenzi ad ascoltare la voce del cuore”. Ovviamente, la sera, nella fattispecie, non va vista nella sua dimensione temporale, ma va interpretata come il simbolo di un amore ricco di tenerezza e passione, capace di nutrire, con dolcezza, l’animo della poetessa che sente battere il suo cuore di gioia “nell’effimero sogno di un segreto”. Stupendo! Nella seconda poesia, “Il Divino” , invece, esprime una commovente e sublime meditazione, una preghiera. Nei versi si fondono, in modo mirabile, la poesia e la preghiera: la poetessa invoca l’aiuto “dell’Angelo fedele” per sostenerla a superare “le angosce di una notte inquieta”, ovvero le difficoltà che l’uomo incontra nella quotidianità della sua vita. Sono versi di intensa riflessione mistica: è il dialogo tra l’uomo e Dio. E, come d’incanto, “l’alba riaffiora nella magia di un presente con il canto felice d’una Creatura”. Meraviglioso! E’ così che Dimarsico “guarda” il mondo e lo trasforma in poesia. Giacomo Amati

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