No al nucleare a Scanzano Jonico                                                                Home Page

Uomini e fatti di Miglionico

UOMINI E FATTI

.
Arcipreti
Sindaci
Notizie storiche
Ettore Fieramosca
Nomina E. Fieramosca
Il Maestro di Miglionico
Relazione "Gaudioso"
Storia Risorgimentale
Curiosità storiche
Marc'Antonio Mazzone
Padre Eufemio
Il Romitone
Francesco Stabile

Nicola De Ruggieri
Pietro De Ruggieri
Niccolò De Ruggieri
Alfredo Sarli
Don Donato Gallucci 1
Don Donato Gallucci 2
Felice Ventura
Michele Bianco
Monumento ai Caduti
M.F. Leogrande
Don Mario Spinello
Michele Laforgia
 
 

Home Page

 
E-mail

 
EPISTOLARIO
Notizia sulla vita di Domenico Ridola, Domenico Asprella e Valentino De Novellis
D.co Asprella a D.co Ridola Set. '60 D.co Asprella a D.co Ridola 12.6.62 D.co Asprella a D.co Ridola 24.7.62
D.co Asprella a D.co Ridola 25.11.63 V. De Novellis a  D.co Ridola 8.7.62 V. De Novellis a  D.co Ridola 7.8.62
V. De Novellis a  D.co Ridola 7.1.63 V. De Novellis a  D.co Ridola 22.6.63  
Lettera di Domenico Asprella a Domenico Ridola 

Miglionico, Settembre 1860
Amabilissimo mio Mincuccio,
Eccomi a voi per la prima volta dopo parecchi giorni di penosissima e assai tediosa prigionia in casa per le visite, che mi vi han tenuto molto inceppato, giorni ancora di lunghi, frequenti e fastidiosissimi interrogatorii sullo scioglimento dal Seminario, voluto e ritenuto da questa nostra malnata gente per rivoluzione. Questa ci ha espulsi dal Seminario, ci ha reso indegni di entrarvi di bel nuovo, e poco è mancato che non ci avesse menato a penare nelle prigioni. La cosa, eh!... caro Mincuccio, è da ridere, sì, ma chiunque (in sentirlo) non compiacerebbe un tale gretto pensare del nostro villaggio, comprendendo avvenir ciò da quella cieca ed ignorante pedanteria, chè basti non solo, che abbia acquistato un certo grido presso il popolaccio, acciò questo si lasci a calca a seguirlo. Il concetto di reazionaria, che di noi poveri diavoli si è formato, è tanto generale nelle menti di tutti, che tutte le donnicciuole, come mel dimostran a chiaro una salamistra, che un dì presentossi in casa mia, e svolse minutamente una lunga filastrocca di chiacchiere, ne parlano apertamente. Bisogna giocar tutto per tutto. Epperò la parte dei buoni che sono in piccol numero, non a quella della plebaglia ha mista la lor voce, ma si divide da questa nell'opinione, tenendoci ben altro che rivoluzìonarii. Caro Mincuccio, quantunque a voi, credo, apparga superfluo il discorrervi di questo, pure ho creduto opportuno farvi di tutto consapevole, perchè anche questo vi mette a chiaro giorno quella stima, e quello attaccamento che faccio e nutro per voi. Affretto alla miglior maniera, perchè vengo premurato dal latore, che forse sarà d. Enrichetto Ricotti figlio del Controllore, giovane di buon umore, docile, di un cuore che con tutti si attacca, e tutti in tutto vorrebbe e si sforza soddisfare, il quale Enrichetto mi ha detto questa sera che domani sarebbe in Matera, se avesse comodo di vettura, e partirebbe ben per tempo: perciò vi basti sol questo.
Qui in Miglionico si agitano mille e mille e cose, e scrivervene richiederebbe ben altro tempo che questo, percirò le taccio. Solo vi fo noto, che siamo stati anche noi seminaristi invitati alla Guardia, come i preti. Non anco si sono assegnati i giorni e le particolari sezioni, giacchè stasera si è tenuto un ultimo discorso decisivo. Voi intanto mi farete la grazia di scrivermi qualche cosa  intorno a ciò che di noi tratta, come vanno le cose nostre, e via. Fatemi ancora conoscere definitivamente, quando vorreste partire per Ferrandina, purchè però i tempi vel permettano; e passando per Miglionico, vi prego, e scongiuro trattenervi per qualche ora.
Senza perdermi in cerimonie e parole, da cui, spero, aborrite, se  m'amate vi abbraccio con tuffa la forza dei miei affetti, e mi ripeto.
Il vostro sempre memore Domenico.

P.S. Vi prego per me gli ossequii al cugino d. Valentino De Novellis, e  dategli per me il prosit per gli esami subiti.
 

Domenico RidolaDOMENICO RIDOLA - Figlio di Gregorio Ridola e Camilla de Gemmis, nacque a Ferrandina il 13 Ottobre 1841; fu avviato alla vita sacerdotale e a frequentare il Seminario "Lanfranchi" di Matera. Si trasferì a Napoli per studiare medicina. Conseguita la laurea, soggiornò nella città partenopea per approfondire gli aspetti della professione. Fu un valentissimo archeologo e a lui si deve la fondazione del Museo Archeologico Nazionale di Matera. Spinto dal desiderio di conoscere le origini della sua città, condusse ricerche sul territorio e rinvenne numerosi e interessanti reperti. Partecipò attivamente alla vita politica, ricoprendo la carica di deputato (1906), di senatore del Regno (1913) e quella di sindaco di Matera. Morì nel capoluogo lucano nel 1932.
DOMENICO ASPRELLA - Studiò insieme a Domenico Ridola e a Valentino De Novellis nel Seminario "Lanfranchi" di Matera.
VALENTINO DE NOVELLIS - Figlio di  Domenico De Novellis e Pasqua Pellegrini, nacque a Miglionico il 1° Ottobre 1836; divenne sacerdote (studiò nel Seminario "Lanfranchi" di Matera) solo per la ferma volontà dei familiari. Buon latinista, pubblicò alcune traduzioni; ricordiamo: La quarta egloga di Albio Tibullo, Conti, Matera, 1875. Morì giovane in maniera alquanta incerta.

Fonte: Epistolario Ridola.Testimonianze di vita materana nei primi anni post-unitari - A cura di M. Padula Edizione BMG, Matera, 1988


All rights reserved - Created by Antonio Labriola - Luglio 1999