Il 20
agosto 1801 nasce a Miglionico Francesco Gerardo Antonio Stabile, terzogenito di
Don Emanuele, nobile
latifondista potentino, e Donna Caterina
De' Ruggieri, della casata dei De' Ruggieri, nobili proprietari di grandi possedimenti
(l'atto di nascita si trova nell'Archivio della Chiesa Madre S. Maria Maggiore
di Miglionico).
La famiglia di Francesco non era certo piccola, infatti
era composta da altri cinque fratelli tre dei quali non sopravvissero a lungo. Ecco,
quindi, lo schema dei fratelli Stabile, secondo gli atti conservati presso l'Archivio
della Chiesa Madre S. Maria Maggiore di Miglionico e l'Archivio dell'Anagrafe Comunale di
Potenza:
Domenico Antonio,
nato a Miglionico il 22 gennaio 1795 e morto a Potenza il 15 giugno 1864;
Rosa Maria, nata a
Miglionico il 1° maggio 1799 e morta a Potenza il 3 gennaio 1874;
Francesco Gerardo Antonio, nato a Miglionico il 20 agosto 1801 e morto a Potenza il 16 agosto 1860;
Antonio Vincenzo Andrea Donato, nato a Miglionico il 3 novembre 1803 e ivi morto il 15 maggio
1809;
Carlo, nato
probabilmente a Miglionico e ivi morto il 14 agosto 1806;
Gerardo CarloAntonio Donato, nato a Miglionico il 17 settembre 1808 e ivi morto il 16 novembre 1808.
Al seguito del padre e dei fratelli, dopo la scomparsa
della madre, avvenuta a Miglionico il 18 aprile 1809, si trasferisce a Potenza.
Intorno al 1816 si trasferisce a Napoli dove segue lo studio della composizione presso il
Collegio S. Sebastiano (1818), centro importante per l'acquisizione dell'arte del comporre
(uno dei maestri cui fu affidato fu Giovanni Paisiello).
Nel 1824, non disdegnando le romanze profane, ne
scrive una dal titolo Ah se in ciel benigne stelle.
Nel 1826 consegue il titolo di Maestro e subito
intraprende la carriera di compositore scrivendo per la Chiesa di S. Marcellino un Messa
e un Vespro per quattro voci e orchestra. Nello stesso anno, come saggio di
fine corso, Francesco Stabile compone Lo sposo al Lotto (la struttura dell'opera
richiama fortemente quella delle migliori operine e intermezzi napoletani). Dopo il buon
esito di quest'opera, ne compone un'altra, avvalendosi della collaborazione del noto
librettista Felice Romani, il quale gli fornisce il libretto di Palmira,
melodramma in due atti, rapopresentata aql Teatro S. Carlo di Napoli nell'inverno del 1836.
Qualche tempo dopo torna a Potenza, ad abitare nella
casa paterna sita in Vicoletto Famiglia Stabile al numero civico 3 (il motivo di questo
rientro improvviso l'epidemia di peste?).
In quegli anni nasce a Potenza un'associazione di
possidenti per la realizzazione di un teatro che viene costruito e dedicato a Ferdinando
di Borbone. Il 9 maggio 1866, il Consiglio Comunale rivede la precedente
delibera dedicando il Teatro proprio a Francesco Stabile che era stato uno dei
promotori e sostenitori dell'iniziativa.
Fra le sue non molte attività, Francesco accetta
l'incarico di maestro di cappella presso la Chiesa del Preziosissimo Sangue di Gesù
Cristo. Fra le opere scritte in questo periodo troviamo: il Vespro, la Via
Crucis, Le Sette Salutazione al Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, Te
Deum, la Messa, Lebera Me Domine, Quindi Litanuie-Litania al Sacro
Cuore di Gesù-Litania per Sacro Cuore.
Il Nostro non dimenticò mai la sua passione per il
teatro lirico. Alle menzionate Lo sposo al lotto e Palmira bisogna
aggiungere l'incompiuta e mai eseguita Braccio da Montone. E' questa un'opera della
maturità dove è evidente la scrittura per grande orchestra. E' carica di drammaticità e
di forza psicologica, poichè i temi caratterizzano le azioni dei personaggi, quasi
anticipando il Rossini del Guglielmo Tell.
Fra le ultime composizioni scritte da Francesco
Stabile troviamo il Tantum Ergo, l'Inno a San Gerardo, i Responsi a
San Francesco e l'Inno a S. Antonio da Padova.
Le sue idee erano borboniche e non potevano
che essere tali, dato il grado di nobiltà e la frequentazione giovanile degli
ambienti napoletani. Fu, però, personalibera e disponibile, tanto da
prestare, quasi gratuitamente, la sua opera di maestro di mujsica presso il
Collegio potentino e quella di maestro di cappella ed organista presso la Chiesa
di Santa Maria.
Nulla sappiamo sull'ultimo periodo della sua vita. La
cosa certa è che la sua esistenza terrena si conclude l'11 agosto 1860 alle ore
13,00, all'età di 56 anni.
A Potenza, sua città di adozione, non esiste
più neanche la sua tomba, come, tra l'altro, anche la sua casa natale,
completamente cancellata da una cattiva amministrazione dell'edilizia antica.
Sarebbe opportuno che le amministrazioni comunali di Miglionico e di Potenza gli
dedicassero una strada o una statua in sua imperitura memoria.
Fotocopia della registrazione del
battesimo di Francesco Stabile nella Chiesa Santa Maria Maggiore di Miglionico
|