Nel 1534, sotto il dominio di Pietrantonio
Sanseverino, il Pontificato di Clemente VII e l'Arcivescovo Vito Ferrato, viveva nel Romitorio della Madonna della Porticella
Francesco di Montepiloso dei Fraticelli Zoccolanti (francescani),
dove visse per molto tempo con fama di santità.
Era uomo solitario,
taciturno e si affidava all'orazione sia di giorno che di notte; dormiva sopra una tavola
o a terra.
Era modico e attento nel mangiare e nel bere. Dai Fraticelli veniva chiamato
"Romitone".
Compose per amore di Dio
e del prossimo bellissimi, devoti e sacri dipinti per l'alta ispirazione pittrice che
aveva. Il suo metodo pittorico era: "attenzione et divozione" (altrettanto
attento e devoto era nell'orazione).
"Era molto desiderato sul
dipingere pareti di chiese, cappelle et sacre case e molte ne dipinse in Miglionico,
Matera, Montepiloso etc...".
Nel 1563,
essendo superiore del Romitorio, lo ricostruì, lo consolidò, ne dipinse le pareti per
servire "li forestieri onde temprare le anime peccatrici in lode e ringraziamento
della divina verità che tanta grazia dona".
"Con estrema
cura et santità maneggiò il governo economico... sollecito nell'orazione et nelle
opere, curò l'infermità del popolo di questa terra... Zelantissimo nel culto divino e
dell'amore dei sofferenti che compativa nelle infermità e sovveniva nella bisogna, li
ammoniva in dolcezza, procurando loro... che fossero ben provveduti tanto nel vitto che
nel vestito... Richiedeva osservanza regolare esatta e religiosa de la vita
cristiana".
"Nel 1570 ricostruì e
ampliò una parte del Romitorio per i pellegrini malati e colpiti dal male del corpo e
dell'anima: hospitò Padre Eufemio da Miglionico, uomo gran
servo di S.O.M.".
"Per non deviare dal dritto sentiero si fece
come per guida un trattato di ben governare, cavato dalli famosi scritti di diversi Santi
e Beati e questo suo trattato faceva leggere a mensa. Amava lavorare con i colori et i
pennelli e dapprima era attento a contemplare, di poi rapidamente tracciava le linee e
stendeva i colori così che ottime figure apparivano".
"Predilesse
il Romitorio de la Porticella a tal punto da non tornare mai più a Montepiloso e
manifestò la carità con amore naturale generato dalla naturale inclinazione a pingere et
all'uso dei colori".
"Morì nell'Anno del Signore 1591 carico di lode di meriti e fu deposto nella tomba dentro la
Cappella de la Madonna de la Porticella dal gran servo di Dio Abate Innocenzo
da Miglionico".
Le notizie sulla presenza del Romitone Francesco
da Montepiloso e sulla sua vita sono state ricavate da un manoscritto del 1922 di Don Luigi De Novellis
da Miglionico, copiato dal "Liber memoriae"
dell'arciprete Don Michele De Ruggieri.
Luoghi
sacri di Miglionico
Dipinti dal Romitone Fra' Francesco da
Montepiloso:
S. Martino, S. Caterina, S. Giacomo, S.Maria all'acqua di
nove mesi, S. Maria del Rosaria al Torchiano, SS. Annunziata, Materdomini, S. Nicola al
Torchiano, Purgatorio, S. Nicola dei Greci, S. Maria dei Martiri, S. Maria de la Gratia,
S. Maria al Monastero, S. Nicola al Castello, S. Maria del Soccorso.
Soggetti dipinti:
S. Andrea,
S. Lorenzo, S. Nicola da Bari, S. Antonio Abate, S. Rocco, S. Vito, S, Leonardo, S. Maria
de la Croce, S. Maria Addolorata, S. Maria Panariello, S. Maria Salomone, S. Marta, S.
Donato, S. Sofia, Madonnella, S. Giuliano al Ponte, S. Maria de la Porticella, Santa Maria
Portella, S. Nicola Bradamise, SS. Crocifisso, S. Caterina, SS. Trinità, S. Biagio.
Le
informazioni sono state tratte tra sito:
https://vitamineweb.it/storia/eta-moderna/beato-francesco-da-monte-piloso/
oltre che da appunti manoscritti di Don Mario Spinelli
Madonna della Porticella |