Miglionico 25 Novembre 1862
Mio carissimo Domenico
L'interesse di sapere tue nuove mi spinge a scriverti queste poche righe,
profittando di sicuro comodo. Ti scrissi appena che ricevei la tua
consolantissima, una lettera, di cui non mi hai accusato mai ricezione. Ho
creduto sinora che si fosse smarrita, e che quindi tu non l'avessi affatto
ricevuta; mi è stato di sommo cordoglio.
Non posso a lungo scriverti, avendo sul letto di morte mia madre, che soffre da
molti giorni una malattia cronica, qual'è l'idropisia. Se sapessi, amico caro,
quanto dolore mi arreca l'idea di dover rimanere senza chi mi ha dato l'essere,
compassioneresti al certo lo stato mio. Tu intanto sei costà felice, godi buona
salute e via via, che non mi sovviene altro a mente, chè Dio sa come basta? I
miei destini poi non so ove sieno riposti, nè sono per ora a decidermi essendo
in tanto trambusto. Scrivimi presto, amico mio, del tuo stato, di tutte le cose
tue. Addio. Abbi riguardo ai mio pessimo stato. Addio.
Tuo amico aff,mo Domenico
Fonte: Epistolario Ridola.Testimonianze
di vita materana nei primi anni post-unitari - A cura di M. Padula Edizione BMG,
Matera, 1988 |