Marc'Antonio Mazzone (Miglionico 1556 - Venezia 1626),
arciprete per quattro mesi della nostra cittadina, è ricordato dagli storici
come personaggio di "Miglionico", poiché così si firmava in tutte le
sue opere umanistiche e nelle composizioni musicali, nelle relazioni amichevoli
con altri suoi illustri contemporanei: alla corte papale, cui fu diverse volte
unito in missioni, alla corte dei Gonzaga di Mantova, dove trovò accoglienza
dopo il suo esodo da Miglionico, a seguito dalla rimozione dall'arcipretura, a
Parigi, a Vienna, a Pietroburgo e, nella sua seconda patria di elezione, Venezia
dove passò gli ultimi giorni della sua vita.
Fu stimato e valente nella lingua latina, italiana, nella poesia e nella musica.
Dei suoi lavori musicali ci sono pervenuti molti testi in polifonia. Fu genuino
musicista della controriforma con canzoni in laude della Madonna.
Di lui restano due opere di letteratura stampate a Venezia, oltre che il buon
gusto delle composizioni poetiche e delle sue musiche: parole e versi che da
soli sono sufficienti per fare di Marcantonio Mazzone un valido scrittore
dell'età cinquecentesca.
A lui si deve se, a Miglionico, nel XVI e XVII secolo, la falegnameria Comanda
iniziò a costruire liuti ("mezzi violini"). A seguito di quest'arte, i Comanda
furono soprannominati " 'ndurlin' ", dal tono del liuto. E' ancora presente in
paese qualche esemplare raro di liuta cinquecentesco.
Al Mazzone si deve l'acquisto nel 1598 per Miglionico del celebre Polittico di
Gian Battista Cima da Conegliano per farne dono al convento di San Francesco.
Nel 1990 la Prof.ssa Maria Antonietta Cancellara ha curato la pubblicazione de
"Il primo libro delle canzoni a quattro voci" di Marc'Antonio Mazzone - Leo S.
Olschki Editore, Firenze.
"Poche e
frammentarie sono le notizie che si possono raccogliere sulla vicenda umana e
artistica di questo musicista e letterato lucano, in larga parte desunte dalle
lettere dedicatorie delle sue stesse opere e da alcuni riferimenti
autobiografici che occasionalmente compaiono nei suoi scritti letterari.
Le prime fonti sono i due libri di madrigali che Mazzone diede alle stampe
entrambi a Venezia nel 1569 per i tipi di Girolamo Scotto: Il primo libro de'
madridali a quattro voci e Il primo libro de' madrigali a cinque voci.
Nei frontespizi delle sue raccolte il nome del musicista è preceduto dal titolo
di "don": dunque all'epoca del suo esordio musicale Mazzone era già sacerdote.
Sulla sua formazione religiosa (come d'altronde su quella religiosa) non si sa
però nulla di più di quel poco che egli stesso riferisce in una digressione
intitolata "Abitar nella Cirenza" (Acerenza in provincia di Potenza) riportata
nella sua opera letteraria I fiori della poesia dove, descrivendo la
città lucana, scrive:
Questo luogo è fabbricato sopra un alto monte nella provincia del Regno di
Napoli detta Basilicata e dalla patria di Orazio non molto discosto [...]. Vi è
anco un bellissimo tempio, ch'è la Chiesa maggiore, nella quale essend'io stato
ordinato da messa et avendo dai cittadini ricevute cortesie, per segno della
grata memoria che ne tengo, ho voluto fare questa breve digressione.
Acerenza a quell'epoca era sede vescovile, e alla sua diocesi apparteneva
Miglionico. Non sorprende dunque che Mazzone si soffermi a descrivere aspetti
architettonici ed episodi storici di questa città. L'affetto poi che conserva
per i suoi cittadini induce a pensare che proprio quello di Acerenza deve essere
stato l'ambiente della sua formazione religiosa (e quindi anche musicale) almeno
fino alla sua ordinazione sacerdotale.
La permanenza nei luoghi di origine non deve però essersi protratta molto oltre
poiché già dalla pubblicazione della sua prima opera Il primo libro de'
madrigali a quattro voci, dedicata ad Antonio Grisone, cavalliero
napoletano, Mazzone risulta essere ben inserito nell'ambiente musicale
partenopeo... A distanza di poco più di un mese dal primo libro Mazzone ne
pubblica un secondo, questa volta di madrigali a cinque voci...dedicata a
Tommaso Salernitano, presidente del Sacro Regio Consiglio di Napoli..."
"...A Napoli, dunque, Mazzone ebbe modo di frequentare un ambiente sociale e
culturale altolocato che dedicava alla musica una attenzione particolare, tale
da offrirgli l'opportunità di pubblicare le sue prime edizioni musicali.
Tuttavia nella dedica della seconda raccolta, datata 10 settembre 1569, l'autore
scrive: 'ora la fortuna in cò mi è stata favorevole a farmi giungere nella
meravigliosa e stupenda città di Venezia, ove avendo dato a le stampe alcune mie
composizioni a quattro, ho voluto ancor dare in luce questi miei madrigali a
cinque voci'. All'epoca della stampa di questo secondo libro Mazzone è dunque a
Venezia..."
Nel luglio del 1570, a un anno circa dalla sua prima edizione di musiche,
Mazzone cura la pubblicazione della raccolta intitolata Corona. Primo libro
delle napolitane a tre et a quattro voci di diversi eccellentissimi musici
stampata a Venezia da Girolamo Scotto.
Clicca qui per ascoltare la musica della
Prima canzone e della
Seconda canzone
"Alla
pubblicazione della
Corona
segue un lungo periodo di inattività editoriale, privo per altro di qualsiasi
altra notizia sulle vicende del canonico lucano. Trascorreranno circa venti anni
prima che un'altra sua raccolta di musiche veda la luce: nel 1591 per i
tipi dello stampatore veneziano Angelo Gardano, Mazzone pubblica Il
primo libro delle canzoni a quattro voci. Il dedicatario questa volta è un
personaggio di altissimo lignaggio: il duca di Mantova Vincenzo Gonzaga.
Nel 1593 Angelo Cardano pubblicherà l'ultima [sua] opera musicale
nota...: Il primo libro delle Magnificat a cinque voci, dedicato a
Francesco de Vera Aragonia del Consiglio Supremo di Sua Maestà Cattolica ...
Ambasciatore presso la Serenissima Repubblica di Venezia...Con questa
pubblicazione si conclude, almeno a livello editoriale, il percorso musicale del
compositore lucano che, iniziatosi nel 1569 con le due raccolte di madrigali e
passato attraverso le forme più semplici della canzone alla napolitana e della
canzonetta, termina - degnamente per un canonico - con un libro di musiche sacre
nello stile severo così come lo spirito sempre più diffuso della Controriforma
esigeva".
Nello stesso anno, nel 1593, pubblicò un'opera letteraria, I fiori
della poesia, una sorta di belle frasi attinte da autori latini, dedicata,
secondo il desiderio dell'autore, a Vincenzo Gonzaga. Questa "non fu la
sola opera letteraria prodotta da Mazzone. Al più tardi nel 1604 ne
pubblicò un'altra dal titolo L'oracolo della lingua latina - un teso più
che altro didattico, utile per l'apprendimento della lingua latina -, dedicata
questa volta la principe Francesco Gonzaga, figlo del duca Vincenzo..."
"Dalle edizioni a stampa delle opere di Mazzone è emersa sempre qualche forma di
rapporto tra l'autore e l'ambiente meridionale di provenienza. Un legame
affettivo particolare il musicista deve averlo conservato con il suo paese
d'origine, sempre dichiarato sul frontespizio delle opere pubblicate. A
Miglionico Mazzone risiedette tra il 1598 e il '99 quando, per un tempo
brevissimo, tenne la carica di arciprete. Questa carica conferitagli
dall'arcivescovo Myrra, gli fu tolta dalla sede romana; s'era creato
infatti un conflitto di competenze tra l'incarico conferito a Mazzone dal
vescovo locale e la nomina assegnata contemporaneamente al canonico Giuseppe
Longo dalla sede papale".
"Dopo la breve permanenza a Miglionico, e soprattutto dopo la vicenda spiacevole
del sollevamento della carica di arciprete, è probabile che il musicista abbia
preferito trasferirsi in un centro che gli potesse offrire maggiori opportunità.
Forse da Miglionico Mazzone si trasferì a Mantova presso la corte dei Gonzaga...".
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Prima
canzone e della
Seconda canzone
POESIA E MUSICA NELLE OPERE DI MAZZONE
"Due opere letterarie sono
comprese nella produzione del musicista lucano:
I fiori della poesia e L'oracolo della lingua latina. I due
volumi, opera di buon erudito, sono destinati anzitutto agli scolari di cui il
canonico ben conosceva le necessità e a coloro che per professione o per
desiderio di erudizione vogliono impadronirsi e un eloquio forbito e colto..."
"I fiori della poesia sono presentati come un'opera utile per chi voglia
comporre versi in lingua latina o volgare; la raccolta fornisce un'ampia scelta
di locuzioni in volgare dei più svariati argomenti coi relativi luoghi latini
attinti dalle opere di Virgilio, Orazio e Ovidio.
L'oracolo della lingua latina è una raccolta di locuzioni ed espressioni su
vari soggetti, una specie di prontuario della lingua latina ordinato per
argomenti (i più disparati). Il libro è un'opera essenzialmente didattica,
diretta i particolare agli scolari che fanno fatica a parlare speditamente e
all'impronta in latino... Questo testo - uno dei più interessanti sul rapporto
tra poesia e musica che siano stati scritti nel Cinquecento - afferma il
principio della analogia tra le due arti. Nel momento in la poesia e musica si
incontrano bisogna che esse si avvantaggino una dell'altra rispettando però
ognuna la propria funzione...".
Il primo libro de' madrigali a quattro voci si apre con un'ottava
dell'Orlando Furioso...Attorno a questa collocazione simmetrica dei testi
ariosteschi, la raccolta si snoda quasi esclusivamente su rime del Petrarca: ben
sette componimenti tra canzoni e sonetti del Canzoniere, scelti sia tra
le rime in vita che in morte, realizzati musicalmente in dodici distinti
madrigali. Del Boiardo è il testo del ventunesimo madrigale 'Già mi
trovai di maggio una mattina' e di Luigi Cassola è l'ottavo 'Altro non è
il mio amor che 'l proprio inferno'. Quest'ultimo testo, in particolare,
godette di grande popolarità, e molte sono le varianti e le parodie che se ne
fecero...".
Nel 1591, a Venezia presso Angelo Gardano, vedrà la luce Il
primo libro delle canzoni a quattro a quattro voci tra le quali molte ne sono in
laude della Madonna benedetta. Il libro comprende ventuno canzonette, le
prime undici di soggetto profano e le seguenti di argomento sacro; queste ultime
sono raccolte sotto il titolo Canzoni in laude della Madonna benedetta,
e, dalla tredicesima alla ventesima, viene apposta a ciascuna una titolazione
particolare che esprime lo spirito di queste musiche o ne indica le occasione
più adatte alla loro intonazione"
Da "Il primo delle canzoni a quattro voci":
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Don Marc'Antonio Mazzone
scrisse l'opera I Fiori
Della Poesia: Ove Son Tvtte Le Belle, & diverse materie ...".
- Il secondo volume è consultabile in internet.
Clicca qui
Fonte: 1) Archivio Parrocchiale S. Maria Maggiore di Miglionico; 2)
Pubblicazione di Maria Antonietta Cancellaro. |