INTERVENTO DEL DOTT. DOMENICO
SARLI (nipote dell'eroe)
Mi chiamo Domenico Sarli e sono il nipote della
guardia di finanza Alfredo. Esprimo a nome della famiglia ed in
particolare di mia zia Titina, sorella di Alfredo e di mio cugino
Alfredo Sarli, e di tutti i miei familiari un vivo ringraziamento
al sindaco Rag. Giuseppe Dalessandro e al Consiglio Comunale che
con deliberazione n. 9 del 26 febbraio ha approvato allunanimità
la proposta di intitolazione di una strada cittadina e lo
scoprimento di una lapide al nostro eroico congiunto.
Un grazie e un saluto a Mons. Don Franco Conese,
Vicario della Diocesi Di Matera, a Don Mario Spinello che ha
tanto contribuito alla mia formazione spirituale, a S.E. Elio
Priore, prefetto di Matera, al presidente della Giunta Regionale
di Basilicata Arch. Filippo Bubbico, al Comandante regionale di
Basilicata della Guardia di Finanza Col. Vincenzo Dima, a tutte
le autorità civili, religiose, militari, sindaci, amministratori
provinciali e regionali, a tutti gli amici della famiglia Sarli e
ai cittadini di Miglionico che con la vostra presenza avete
voluto onorare questa cerimonia.
Chi era Alfredo Sarli? Era un ragazzo, alto,
bello e allegro
sempre con il sorriso sulle labbra...,così
mi è stato raccontato, con le problematiche dei giovani del
periodo; aveva i suoi amici, alcuni sono ancora qui presenti e
commossi, una fidanzata, una famiglia pronta ad aiutarlo.
I suoi genitori, nonno Domenico e nonna
Angiolina, rappresentavano la famiglia meridionale con quattro
figli da accudire.
Mio nonno era un onesto e bravo artigiano.
Artigiano nel vero senso della parola, lartigiano che
esercita un arte manuale che però richieda un abilità manuale
supportata da intelligenza e fantasia. Ancora oggi è possibile
vedere un suo lavoro "serratura e chiave" presso la
chiesa del convento.
Ai primi del 900 mio nonno Domenico aveva
cercato fortuna, come tanti meridionali, in America. La sua
attività era stata tramandata dai suoi antenati. Era fiero ed
orgoglioso della sua professione di artigiano.
Mia nonna Angiolina mi raccontava che larruolamento
nella guardia di Finanza di mio zio Alfredo era stato determinato
dalla passione che aveva sempre coltivato da piccolo per questo
corpo militare.
Era stato attratto dalla divisa delle fiamme
gialle in occasione delle visite periodiche che il personale
della guardia di finanza effettuava, per i controlli di normale
amministrazione, nella rivendita di sali e tabacchi gestita da
mia nonna Angiola.
Alfredo Sarli si arruola nelle fiamme gialle e
frequenta la scuola allievi : fucina di formazione.Si tempra, qui,
il carattere e lo spirito .
Durante il secondo conflitto mondiale il suo
battaglione di appartenenza è mobilitato per loperazione
Balcani.
Un suo amico di infanzia, ancora vivente, il
sig Gaetano Rotondo, ricorda ancora commosso limbarco di
mio zio Alfredo per i Balcani: "era allegro, spensierato".
Durante il secondo conflitto mondiale la
famiglia Sarli dava il suo contributo alla Patria con due
partecipazioni (i fratelli Alfredo Sarli e Giuseppe Sarli).
Mio zio Giuseppe, in quello stesso periodo,
prestava servizio in zone di guerra come ufficiale medico. Ebbe
la fortuna di rientrare sano e salvo in Patria per poi
trasferirsi a Milano ove ha esercitato lattività di medico.
Giuseppe Sarli a Milano, non ha mai dimenticato
le sue origini e la sua gente e pertanto ha aiutato, nel limite
delle sue possibilità e conoscenze, specialmente negli anni 60,
gli immigrati miglionichesi .
Come dicevo, con la partenza dei mie due zii (Alfredo
e Giuseppe) a casa erano rimasti mio padre Francesco, C'cciell'
Sarl', che aiuta mia nonna nella gestione della rivendita e mia
zia Titina, dedita alle faccende domestiche.
Gli anni difficili della guerra sono a voi ben
noti.
La famiglia Sarli e tante altre famiglie di
Miglionico avevano un proprio caro in guerra. Si viveva nellattesa
di una lettera, in una notizia.
Le condizioni economiche della popolazione
erano disastrose, la miseria si faceva sentire e, in quel
particolare momento, parecchie persone hanno trovato un "aiuto"
nella famiglia Sarli .
A questo punto colgo loccasione per
ricordare Don Donato Gallucci, il Professore Gallucci, il
filologo di fama internazionale che ha lasciato la cattedra di
Ginevra per dedicarsi ad aiutare la povera gente (il prete che è
riuscito a strappare dai campi i contadini, gli operai dai
cantieri, istruendoli a proprie spese e facendoli diventare
professionisti). In quegli anni difficili la parola di sollievo,
di conforto, di speranza per quelle famiglie di Miglionico che
avevano i propri cari in guerra veniva data da Don Donato.
A questo punto sorge spontanea una domanda. Che
significato ha questa lapide?
La guerra è finita da più di 50 anni.
Partendo dallepigrafe di Cicerone e dai
Sepolcri di Foscolo posso affermare che la funzione memoriale di
questa lapide è di importanza fondamentale dal punto di vista
dei valori soggettivi i quali creano un rapporto fra vivi e i
morti. Essa soltanto è capace di sacralizzare per leternità
un ricordo che potrà perciò sopravvivere anche quando questa
lapide sarà distrutta dalla inesorabile forza del destino di
dissoluzioneche travolge tutte le cose. Che cosa ci deve far
meditare? Dobbiamo educare i nostri figli e i nostri giovani ad
amare e comprendere le vicissitudini di quei popoli che non hanno
avuto la fortuna di conoscere la democrazia. Dobbiamo difendere i
valori di pace e libertà. Mai più guerre...
Il 16 Marzo 1942 Alfredo Sarli "partecipava
volontariamente allattacco di una munita posizione,
contribuendo a contenere limpeto del nemico fino al
sopraggiungere dei rinforzi. Si lanciava quindi tra i primi allassalto
trovando gloriosa morte".
"Squillò la tromba - suonò lappello
del tuo destino - segnato a sangue - di redenzione".
Sono alcuni dei versi composti da don Donato Gallucci .
La notizia della morte di mio zio fu comunicata,
alla famiglia Sarli, personalmente, da un ufficiale della Guardia
di Finanza.
La morte di Alfredo Sarli ( a 23 anni ) e di
tanti altri giovani di Miglionico deve essere da sprone per una
meditazione: trasmettere nei giovani una fede.
"Grazie a tutti coloro che dettero la vita
per la patria. In questo modo lItalia ha avuto la libertà,
lonore e la sua dignità". Sono parole pronunciate dal
presidente della Repubblica Ciampi in occasione del 25 Aprile
2000.
Nellultimo conflitto mondiale abbiamo
visto giovani schierarsi su due fronti opposti. È ora di
riconciliarci.
Occorre una fede che si compone di amore alla
verità, di aspirazione alla giustizia, di generoso senso umano e
civile, di zelo per leducazione intellettuale e morale, di
sollecitudine per la libertà, forza e garanzia di ogni
avanzamento.
Vorrei concludere con un pensiero a tutti i
nostri caduti di Miglionico del primo e secondo conflitto
mondiale e ai nostri martiri risorgimentali che con il loro
sacrificio hanno contribuito al riscatto della nostra libertà.
Un plauso alle fiamme gialle che giornalmente,
mettendo a rischio la propria vita, cercano di portare la legalità
nel nostro paese.
Ancora un forte grazie e voi tutti. Grazie.
Viva LItalia!
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