No al nucleare a Scanzano Jonico                                                               Home Page

MOMUMENTI

MOMUMENTI

.
Polittico di G.B.Cima
da Conegliano

Il Polittico e L'Eco di Bergamo1
Il Politttico e L'Eco di Bergamo2
Basilica S.M.Maggiore
Crocifisso di Padre Umile da Petralia
Crocifissi lucani
L'Organo
Santa Maria delle Grazie
Convento Francescano
Madonna della Porticella
Castello del Malconsiglio
Castello Pirro del Balzo
Le torri
Chiesa Evangelica
I monumenti parlano

 

Home Page

 

E-mail
 
 

 

CASTELLO PIRRO DEL BALZO

Nei pressi di "F'ntanedd" vi è un vecchio portale appartenente, nel passato, alla famiglia Grande e poi a quella degli Onorati. Un componente di questi ultimi divenne vescovo e fece apporre su di esso il suo stemma, un tempo ben conservato, oggi asportato da mani ignote.

Avendo alle spalle il vecchio portale, salendo, a destra, c’è un arco facente parte di un altro castello di Miglionico, abitato da Pirro del Balzo, il traditore della Congiura dei Baroni (1485), signore di Altamura, originario di Andria e promotore del tradimento. Sotto l’arco vi sono le stalle e i locali dove venivano sistemate le carrozze; si notano ancora le camere abitate dal vescovo Onorati, distinte dalle altre per la presenza di un archetto.

Proseguendo verso il Torchiano, si notano le pareti esterne delle case con la base più larga del tetto, costruite in questo modo per renderle più stabili e antisismiche. Questo sistema di costruzione normanno è detto a "mucchio di fieno".

Percorrendo la stradina che passa nei pressi della casa dei Petito, prima di giungere in Largo Torchiano, sulla sinistra, vi è la Strada dei traditori. Quando un signore aveva combinato qualcosa di grave contro gli abitanti, il popolo lo aspettava lì e lo aggrediva.

Attraverso questa strada potevano passare, per la Porta del Signore (nei presi della vecchia casa del comune del 1796), solo i signori a cavallo per andare, seguendo la valle del Bradano, a Matera o in Puglia.

Giunti nella piazzetta del Torchiano, si nota la diroccata chiesa della Materdomini.

I Turchi arrivavano in paese attraverso una galleria sotterranea, provenienti dal Bradano; giungevano finanche in chiesa, depredando, razziando tutto ciò che trovavano nel paese, portandosi via anche le ragazze del luogo. I Turchi, in realtà, erano i pirati del mare che, attraverso il Bradano, raggiungevano i paesi dell’interno per saccheggiarli.

TORRE DI FINO

Torre di Fino  è chiamata così, perché qui aveva termine il paese. Era una torre di guardia dalla quale si vedevano le torri del castello medioevale e quelle del castello di Santa Sofia.

Nello spazio adiacente la torre, dopo la seconda guerra mondiale, furono abbattute  le vecchie mura di cinta per far posto ad un prefabbricato adibito a scuola elementare.

L’alluvione del 19 settembre 1976 provocò una frana che interessò l’area della torre e svelò l’esistenza di una necropoli con arredi vascolari, oggetti di bronzo, ornamenti militari, muliebri e infantili del VI secolo a.C. che si trovano, attualmente, nel Museo "Ridola" di Matera.

Nella campagna sottostante, nella Valle dei Templi, si trova la Cappella della Trinità (ricca di affreschi) in cui, nel periodo pagano, era adorato Eracle (Ercole). Ciò testimonia che il popolo lucano ha sempre amato la sua forza e non ha mai preferito essere sottomesso mai a nessuno (i fatti, però, sono sempre andate diversamente!).

Continuando il cammino per andare al castello, attraverso stradine medioevali, si arrivanei pressi dei bagni pubblici, dove ci sono i resti delle mura del paese. La prima che sivede era una torre melaniana, la seconda, in mezzo, in parte caduta, una romana e, dietro, una medioevale.


All rights reserved - Created by Antonio Labriola - Luglio 1999