1 - Origini e Consolidamento
1890-1922 -
La nascita di questa chiesa segue linee abbastanza comuni ad altri gruppi di
evangelici sorti in maniera quasi spontanea in quel tempo. Sorse ad opera di
un prete, Carlo Laterza, che divenuto evangelico, non sappiamo come,
cominciò un lavoro di evangelizzazione nella città intorno agli ultimi anni del
1880. Per diversi anni organizzò il piccolo gruppo tenendo degli
incontri nelle
diverse dimore che il caso affidava. Tra i convertiti ci fu un
sergente maggiore dell'esercito Carlo Piccinni, il quale scrisse
all'opera Battista la sua intenzione di costituire una chiesa battista
proponendosi come evangelista e conduttore del gruppo nel 1890. Sembra che il
suo contatto con l'Opera Battista fu attraverso il pastore Volpi di
Bari. L'Opera accettò Piccinni come evangelista a Miglionico. Prosegui il
lavoro di Laterza radunando attorno a sè un gruppo di una trentina di persone.
Nel mese di maggio del 1891 il missionario George Boardman Taylor incontrò
Piccinni a Miglionico. Raccontò questo incontro in una corrispondenza al "
Testimonio” del giugno successivo:
"Alla stazione ferroviaria di Ferrandina, un poco a nord di Metaponto, mi
incontrò il mio amico e fratello, il Sig. Carlo Piccinni, il quale insieme ad
alcuni membri della sua congregazione mi accolse affettuosamente e mi accompagnò
fino a Miglionico. Dopo aver attraversato a guado il fiume Basento, la nostra
strada ci condusse in mezzo a colli che si potrebbero quasi dire montagne. Il
paese era bello. L'abbondanza dei fiori incantava l'occhio, ed il mio asino
aveva il passo così regolare che la passeggiata di due ore, sebbene
intrapresa
dopo un viaggio di nove ore in ferrovia1 appena mi stancò e fu,
certamente piacevole. Era la sera di sabato e tosto la scuola serale si radunò
nel locale, in numero di circa quaranta tra fanciulli e giovani d'ambo i sessi,
e fu diretta con molta grazia e tatto dal sig. Piccinni, e posso dire che non ho
mai veduto una scuola ordinata meglio.
"Domenica abbiamo avuto una bellissima radunanza, e dopo il mio sermone quasi
tutti i presenti vennero a stringermi la mano e a dirmi qualche parola graziosa.
Per le vie eravamo salutati da tutti cortesemente e da molti con cordialità, e
le persone più distinte del paese ci accolsero con buon garbo. E questo fu
malgrado il fatto che i preti avessero aizzato il popolo al grido:
'abbasso i protestanti!', ed è merito della condotta savia e prudente del sig.
Piccinni... Circa una ventina di persone hanno domandato il
battesimo ma sembrava meglio, trattandosi di porre le fondamenta di una chiesa
novella, di procedere cautamente e di lasciare che il tempo (vera pietra di
paragone per i cuori umani) dimostri quali siano, non dirò i sinceri, ma i
profondamente ed interamente convinti nell'accettare il Vangelo. Che di tali vi
siano molti e colla divina benedizione molti altri ve ne saranno, io non posso
dubitare, anzi io spero che codesta città, posta sopra un monte, possa diventare
un centro di luce ai numerosi paesi e villaggi intorno, che stanno come corone
sulle vette torreggianti o giacciono in seno delle valli ubertose. Il campo è
più interessante e dà maggiori speranze perché in genere il popolo è proprietario
delle terre e così non dipende da padroni clericali".
Taylor si mostra cauto nei confronti del gruppo. Altri gruppi sorti un po'
ovunque nel Meridione, erano stati stroncati dalle operazioni di boicottaggio e
isolamento condotte dai clericali, che obbligavano all'emigrazione del gruppo
di evangelici nascente: Grottole, Irsina, Ferrandina, fra quelli che
abbiamo studiato più da vicino nella provincia dì Matera. La stessa comunità di
Altamura vide l'emigrazione del 50% dei suoi componenti negli USA, quasi tutti
gli uomini, fra il 1892 e il 1900. Il gruppo in formazione di
Miglionico, composto in una buona parte da contadini proprietari delle loro
terre è un'eccezione nell'ambiente. Questo dato faceva sperare una tenuta del
gruppo di fronte alle azioni di boicottaggio che sarebbero state intraprese
contro di loro. In una memoria legale del maggio 1894, citata da
Palminota nel suo articolo
Memoria storica della Chiesa
di Miglionico,
si accenna a come Piccinni fosse sorto a promuovere ed
organizzare quella chiesa:
"Il giovane Piccinni, nativo di Miglionico, vi aveva
iniziato il suo ministero da pochi anni, appena reduce dal servizio militare, e
in accordo con la Missione Battista Americana della Convenzione del Sud.
Un altro accenno, sempre un po' vago, ce lo dà il pastore
Liutprando
Saccomani. Egli, riferendosi alle origini della comunità di Miglionico, in
alcuni appunti del 1947 scriveva testualmente: "la chiesa fu fondata forse nel
1885 dal defunto pastore Carlo Piccinni"; d'altra parte il dott. Wittinghill,
in una nota delle Chiese Battiste d'italia scritta di suo pugno nel 1908, ne
aveva indicato quale data di inizio il 1890... Gli inizi vanno compresi tra il
1885 e il1890".
Il mese di giugno del 1892 si celebrarono
diciotto battesimi nel fiume Bradano. La scuola domenicale era
composta da 80 bambini. Il Piccinni tentava di organizzare in altri paesi della
zona dei gruppi di credenti. Ad aprile aveva visitato la comunità nascente
il missionario J.H.Eager dando notizia al Testimonio:
"Nella seconda metà del mese dl Aprile intesi gran piacere nel trovarmi in
Miglionico, dove mi trattenni otto giorni, predicando tutte le sere. Mi sembra
che le fatiche del nostro fratello Piccinni siano state benedette dal Signore.
Un buon principio è stato fatto, e le speranze per l'avvenire sono
incoraggianti. Nella scuola serale vi sono una sessantina di fanciulli, e le
conferenze sono sempre frequentate. Sono state battezzate 18 persone, e cinque o
sei desiderano di battezzarsi quanto prima. Altre ancora frequentano le
conferenze e studiano l'Evangelo con piacere".
In altri paesi cominciavano a sorgere dei piccoli gruppi:
Matera, Grottole,
Pomarico, Ferrandina, Bernalda e forse Cersosimo.
"Egli ha sposato ultimamente - prosegue la corrispondenza
del Eager - una signorina della chiesa condotta dal fratello Petocchi in
Firenze, la quale speriamo gli sarà di grande aiuto nell'opera difficile ed
importante che avrà da fare nella Basilicata. Questa è la speranza e la
preghiera di chi scrive e di molti altri suoi amici".
Nel 1893 la piccola comunità
contava 20 membri e si progettava la costruzione di un tempio. Un terreno
e uno stabile comprendente due abitazioni nella strada del Purgatorio furono
comperati dal Taylor il 9.4.1893 al prezzo di 2.400 £. La
costruzione del tempio fu ostacolata con diversi cavilli e raggiri
dall'arciprete della città, De Ruggieri, che aveva acquistato i sottani
dello stabile a questo scopo. La causa da lui tentata per impedire la
costruzione del tempio fu vinta dall'Opera e il 21 ottobre 1894 avvenne
l'inaugurazione del tempio descritta così da un corrispondente al Testimonio:
“Domenica 21 ottobre veniva inaugurato da quella giovanissima chiesa il nuovo
locale edificato mediante le generose offerte dei nostri fratelli americani e le
volonterose contribuzioni dei membri della chiesa stessa. La sala è piacevole e
soddisfacente per la sua lindezza, tanto al di fuori come nell'interno, adorna
di numerose decorazioni a fresco e di passi delle S. Scritture - tutta quanta un
vero gioiello. Erano presenti, in quella lieta circostanza, il Presidente
dell'unione Battista Italiana, Dr. George Boardman Taylor, venuto da Roma, e il suo collega
Dr. J.H. Eager, venuto da Firenze. V'erano pure colà alcuni fratelli di
Gravina, accorsi per manifestare la loro solidarietà ed il loro affetto
cristiano ai fratelli di Miglionico... Tutto sembra darci cagione di sperare che
buoni risultati coroneranno gli sforzi della nostra missione in quel paese”.
Nel 1895 il Piccinni intraprese un'iniziativa insolita: costituì una
"cucina economica" nel paese, ben accetta nell'ambiente e che portò buoni
frutti, in mezzo a molte difficoltà dovute all'ostilità dell'intorno. Questo
gruppo minoritario a Miglionico sorse in mezzo ad una profonda avversione da
parte dei loro concittadini cattolici, mentre erano visti con simpatia dai
liberali e dagli anticlericali, ambiente di provenienza del Piccinni. L'ostilità
si tradusse in azioni concrete di persecuzione o di intolleranza da parte del
clero più integralista come il De Ruggieri. Era normale in quel tempo osteggiare
le chiese evangeliche nascenti con delle azioni tese ad esempio al boicottaggio
e all'isolamento sociale, politico ed economico dei "protestanti". Questa
ostilità provocò come reazione una serie di polemiche anticlericali da parte del
gruppo. Il clima che si creò in città fu di polemica senza che questo sì
traducesse in azioni concrete di violenza.
Come si inseriva questo gruppo nascente nella realtà di Miglionico? La reazione
dell'ambiente cattolico era di insofferenza e aperta ostilità. Mentre il
gruppo rimase nella quasi clandestinità alcuni sacerdoti cercarono con una certa
discrezione di limitare gli sforzi evangelistici del Piccinnì. Tuttavia la
maggioranza del gruppo, essendo agricoltori proprietari delle terre che
lavoravano, riuscirono a resistere ai tentativi volti al loro isolamento
sociale. Sì cercò comunque di isolarli vietando ai cattolici di avere dei
contatti sociali con gli "eretici protestanti".
La reazione degli
ambienti liberali e anticlericali dì Miglionico fu invece di interesse e dì
simpatia per questo gruppo nascente di evangelici. Probabilmente i più radicali
vedevano in loro un possibile alleato che sfidava il clero nel campo considerato
loro monopolio: la religione. Per i più moderati l'appoggio
ai protestanti era un dovere democratico e di
civiltà, occorreva garantire i diritti che lo Stato riconosceva ai cittadini.
Anche alcuni cattolici erano di questo parere. Possiamo dire che la
persecuzione più virulenta proveniva dal clero più integralista timoroso di
perdere la loro ascendenza sul popolo.
In genere dunque l'ambiente era molto ostile. Il piccolo gruppo di protestanti
era visto come un corpo estraneo per i più, una minaccia alla stabilità sociale
da parte dei più fanatici fra i cattolici, o come un elemento estraneo, ma da
considerare con simpatia o semplicemente con rispetto.
Negli anni successivi il gruppo continua a crescere, tanto che ci sono almeno
altri 8 battesimi celebrati nel fiume Basento. C'è un tentativo di
espellere il Piccinni dalla città, dice il Taylor in una relazione alla Missione
Battista di Richmond: “A Miglionico sono stati compiuti tutti gli sforzi
possibili - addirittura il Sindaco, che appartiene alla famiglia dell'arciprete
locale ha presso parte - per espellere il nostro giovane evangelista dal luogo.
Ma egli resiste ogni cosa, essendo molto determinato nella causa del Vangelo, e
il Signore lo fa prosperare. Alcune lettere diffamatorie mi sono state
recapitate, quasi sicuramente false, firmate ed anonime contenenti ingenue e
velenose affermazioni contro il Vangelo, ma sono vani tali sforzi”.
Nel mese di marzo del 1896 un predicatore quaresimalista scrisse al
Piccinnì, chiedendo dì avere un colloquio con lui. L'incontro avvenne qualche
settimana dopo e ci fu una pacata esposizione dei propri punti di vista senza
bollori da ambedue le parti, prova che la convivenza fosse allora possibile.
Furono segnalati al Testimonio altri 3 battesimi quell'anno. La piccola chiesa
si consolidava, il gruppo era composto da una cinquantina di adulti
battezzati, la scuola domenicale veniva seguita da cento bambini. Attorno al
nucleo di Miglionico cominciarono a sorgere altre piccole comunità e gruppi, i
più promettenti erano quello di Matera e quello di Grottole.
Fra il 1900 e il 1903 vengono segnalati altri 11 battesimi nel
tempio o nei fiumi Basento e Bradano. Le attività della chiesa presentavano
questo quadro: due culti la domenica, la mattina di edificazione, la sera
di evangelizzazione; giovedì sera riunione di evangelizzazione (studio biblico
e conferenze del Piccinni); sabato sera riunione della scuola domenicale; la
chiesa gestiva una 'cucina economica' per i lavoratori
che sì recavano ai campi la mattina e ritornavano in città la sera, e per i
poveri della città.
In questa attività si era distinta la signora Piccinnì che morì nel 1900.
Nella sua relazione alla Missione Battista dì Richmond diceva il Taylor quell'anno:
“Uno dei nostri evangelisti perse la moglie. In questo caso lutto e simpatia
si estese oltre il cerchio evangelico. Questo si fece sentire quando la signora
Piccinni fu colpita all'improvviso, perché sebbene da pochi anni in Miglionico
dove era giunta per sposare il Piccinni dalla sua natia Firenze, aveva
conquistato tutti con il suo carattere riservato e domestico, anche i romanisti
piansero la sua scomparsa".
Nel 1902 il Piccinni iniziò un altro tipo di attività
sociale, diciamo di
avanguardia in quel tempo che venne così segnalata dal Taylor nella sua
relazione annuale alla Missione: “La Chiesa di Miglionico gestisce un
deposito di grano, che a condizione favorevoli è venduto ai fratelli poveri per
seminare o per cibo Quando fu stabilito nel Comune un comitato per l'aiuto ai
poveri il nostro evangelista è stato nominato il suo presidente, malgrado in
esso ci fossero alcuni ecclesiastici e alti ufficiali civili”.
Nel mese di marzo 1903 il Piccinni invitò il pastore "garibaldino"
Stagnitta a tenere due conferenze a Miglionico. Il Piccinni si era
sposato con la sig.na Pasqualina Musillo quell'anno. Due volte al mese il
Piccinni si recava a Matera per curare il gruppo nascente. Decisiva
per il consolidamento del gruppo di Matera fu la conversione di
Luigi
Loperfido (il Monaco Bianco), scultore, autodidatta, discepolo di Tolstoj,
socialista, sindacalista, organizzatore dei contadini nel materano, avvenuta
nel 1904. Un gruppo di una trentina di contadini lo segui nella sua scelta
costituendo insieme al gruppo creato dal Piccinni il nucleo originario della
Chiesa Battista di Matera. Venne anche organizzato il gruppo di Grottole
che in seguito, a causa dell'emigrazione in America si disperse.
Complessivamente il Piccinni battezzò nel Basento nel 1904 27 persone:
il Loperfido insieme ad altri 22 materani e 4 persone di Miglionico. Il Taylor
raccontava cosi l'avvenimento che segnava la nascita della chiesa di Matera: “Un
altro progresso è stato compiuto dal signor Piccinni di Miglionico1
che dopo aver iniziato a visitare la vicina città di Matera da due o tre anni,
battezzò li 27 persone formando una nuova chiesa e un nuovo centro di
influenza. Questa nuovo centro missionario sarà seguito da lui stesso e da uno
dei neo battezzati, un uomo di molta influenza (Loperfido), specialmente fra i
contadini che lavorano nei campi e alloggiano in città. Lì, come a Miglionico un
deposito di grano è tenuto per essere venduto a prezzi giusti ai fratelli, che
altrimenti sarebbero nelle mani di proprietari ostili”.
Nel 1905 si celebrarono 4 battesimi nel Bradano; abbiamo un'
indicazione della professione dei catecumeni: un muratore di 87 anni, un orefice
di 57, un proprietario dì 28, un giardiniere dì 50. Il Piccinni organizzava
riunioni regolari a Matera, dove sì era costituita la nuova chiesa, affidata
alla guida di Loperfido.
Il Piccinnì fondò nel 1907 una cooperativa di consumo. La popolazione
del paese era stata quasi dimezzata dall'emigrazione, la chiesa era però "sempre
affollata”. Il Piccinni descriveva così lo scopo di questa nuova attività
sociale in una corrispondenza ad un amico americano: “Per venire in aiuto
dei contadini e liberarlì dagli ingordi speculatori, abbiamo fondato una
cooperativa di consumo che va avanti molto bene... tra i clienti vi sono
persino dei preti”.
La chiesa continuava il suo consolidamento. Nel 1907 abbiamo notizia di 7
battesimi celebrati 3 in chiesa e 4 nel Bradano. I battesimi segnalati nel 1910
sono 3. Veniamo a sapere di un tale Nicola Nota, ex prete di Accettura,
convertito all'Evangelo ed emigrato negli USA, che ora è ritornato sposato al
paese natale, e ha preso contatto con Piccinni. Vorrebbe
iniziare nella cittadina
un'attività evangelistica. Fra il 1911 e il 1912 sono segnalati
12 battesimi. Muore in Agosto del 1915 Elvira Piccinni, figlia del pastore
locale. Si celebrarono durante quell'anno Il battesimi.
Il fratello Piccinni propose la creazione di un cinematografo ambulante con lo
scopo di educare e moralizzare il popolo, attraverso delle proiezioni dì
opere adeguate, al 1° Convegno distrettuale di Puglia e Basilicata;
celebrato a Matera dal 19 al 20 di gennaio 1918. L'iniziativa risultò
troppo costosa e nel 30 Convegno celebrato a Gravina il 28 e il 27 di ottobre
1918 venne lasciato il progetto alla libera iniziativa del Piccinni.
Nell'agosto 1919, ci informa il Palminota: “per un atto
inconsulto di debolezza del pastore, non bene definito nelle sue cause remote,
questi fu dalla Missione esonerato dalla sua opera e sostituito da un altro
pastore, Giovanni Berio. Si creò così nella chiesa una scissione netta e
profonda tra due gruppi in lotta tra loro: l'uno, quello ufficiale, che seguiva
le adunanze regolari tenute dal pastore Berio nel tempio della
Missione, e
l'altro, quello dissenziente5 che continuava a riunirsi in casa del
Piccinni”.
Questa incrinatura portò ad una divisione della comunità: l'allora
segretario dell'Opera Battista, Past. Ludovico Paschetto, mandato a
Miglionico dal Comitato Direttivo a studiare de visu la situazione, ciò che fece
nel marzo 1920, così riferisce al C.D. nell'aprile seguente: "La chiesa già
composta di un centinaio dì membri, è ora ridotta ad una trentina. L'altro
gruppo è perlomeno altrettanto numeroso e si raduna regolarmente intorno al
Piccini, la cui posizione nel paese non sembra scossa”.
La chiesa attraversò un periodo difficile per due anni a causa di queste
discordie interne. Il pastore Berio decise di lasciare Miglionico. In
una lettera la chiesa chiedeva all'opera di inviare un pastore in loco e di
acquistare una palazzina come casa pastorale. La chiesa era curata da
Liutprando Saccomani, e accennava a riprendersi lentamente. La situazione
rimase fluida fino alla fine del 1922. La chiesa fu curata da
Loperfido di Matera. Quell'anno si celebrò un battesimo nel Bradano. Dopo la
morte del Piccinni la chiesa cominciò una nuova fase. L'Opera destinò a
Miglionico il pastore
Ernesto Ferraronì, e la situazione cominciò a
normalizzarsi.
2. Una Difficile
Sopravvivenza in mezzo alle Avversità:1923-1954. Per il 1923 vengono
segnalati un matrimonio, un funerale e 5 battesimi. L'edificio di culto si è
molto deteriorato e i restauri richiedono un forte investimento. A settembre
del 1924 si celebra un incontro con i fratelli di Matera dove si
tengono 5 battesimi (4 di Matera e I di Miglionico) nella chiesa di Miglionico.
Il pastore Ferraroni, dopo il distacco dall'Opera da parte di Loperfido, fu ad
abitare a Matera. Dal 17 al 23 novembre 1925 si tengono otto adunanze di
risveglio guidate dal pastore Besesti, 450 persone in media
seguirono queste adunanze. Questo fatto
faceva ben sperare in una ripresa della comunità.
Nel 1929 fu
nominato pastore della chiesa Bruno Saccomani che riorganizzò il quadro
delle attività comunitarie. Esse erano cosi composte: Scuola domenicale e culto
di edificazione si tengono la mattina della domenica; la domenica sera si svolge
una riunione evangelistica; il martedì sera c'è l'incontro del gruppo delle
donne; giovedì sera si tiene lo studio biblico; il sabato si svolgono la
riunione dei catecumeni e le prove di canto.
Nel 1930 il Saccomani organizzò una serie di riunioni speciali a
febbraio. Il pastore locale visitò Castelluccio inferiore, dove c'era un gruppo
di credenti che aveva aperto una sottoscrizione per la costruzione di una
chiesa. Organizzò altre riunioni speciali durante la settimana santa. Si
celebrarono 10 battesimi in giugno:
“Il nostro caro fratello Tubito Giuseppe, comandante il locale presidio
della MVSN curò l'ordine, evitando che alcuni facinorosi mettessero In atto la
minaccia di turbare la nostra funzione”.
Nell'aria si respira la situazione cambiata dovuto all'avvento del fascismo.
La politica del regime fascista verso le chiese evangeliche dipendeva da due
elementi: da una parte dalle pressioni cattoliche di restringere o eliminare la
libertà religiosa degli evangelici, o almeno di non tollerare
l'evangelizzazione (loro la chiamavano proselitismo); dall'altra dal controllo
poliziesco. In realtà la politica verso gli evangelici era decisa dal capo della
polizia Bocchini, anche se Mussolini si riservava una stretta vigilanza. La
caratteristica dominante era “diffidenza e sorveglianza» perché ritenuti
potenziali nemici del regime. La libertà di culto non era messa in discussione,
ma i protestanti venivano segnalati ai prefetti, cui spettava la tutela
dell'esercizio della libertà di culto. Dunque essa veniva a dipendere dalle
situazioni locali, dalle pressioni cui sarebbero stati sottoposti i prefetti (e
dai loro orientamenti personali”.
Nel caso che ci occupa, una cittadina dell'entroterra come Miglionico, la
piccola chiesa battista era esposta da una parte all'arbitrio delle autorità
locali fasciste e agli elementi più intransigenti e violenti, dall'altra alle
pressioni cattoliche per tenere in silenzio la comunità.
La politica fascista verso le chiese evangeliche negli anni 30 accentuò le
caratteristiche già delineate per gli anni 20, con l'aggiunta della
legislazione sui culti ammessi: pressione e vigilanza, restrizione alla
libertà di culto e scarse garanzie di vedere rispettato il proprio diritto a
svolgere le proprie attività religiose. La condizione di minoranza
religiosa esposta all'arbitrio delle autorità rendeva difficile la vita degli
evangelici di Miglionico.
In aprile del 1931 Saccomani organizzò 15 sere di conferenze in risposta
ad un quaresimalista che fra l'altro citava Giovanni 1:20 a sostegno della
confessione. Gli evangelici a Miglionico erano oltre 120 divisi in 34
famiglie. Fra il 1932 e il 1934 le molte attività della chiesa
provocarono una dura reazione cattolica che si adopera presso le autorità
fasciste per limitare o addirittura impedire “la propaganda anticattolica” dei
protestanti di Miglionico. Saccomani lasciò Miglionico per lavorare
con la Missione di La Spezia. Tutta la chiesa
chiese un pastore residente tramite il diacono Clementelli.
Ferraroni da Matera riprese il suo ministero a Miglionico. Quell'anno la
cittadina a causa del raccolto scarso si trovava in serie difficoltà, questo si
ripercuoteva sulla piccola chiesa battista. Si parla spesso degli avversari
clericali nella corrispondenza di quel periodo con l'Opera. Il pastore di
Matera Ferrarono non riceveva l'autorizzazione ministeriale per curare anche
Miglionico.
Nel 1934 le autorità fasciste chiusero de facto la chiesa senza
avere un decreto ufficiale, chiarisce Palminota nell'articolo più volte citato:
“Le autorità poliziesche negarono verso il 1934 (spinte dagli avversari
clericali) il riconoscimento ai pastori di Matera per Miglionico con la
proibizione a quegli evangelici di riunirsi a testimoniare il Vangelo. Motivo?
Poche persone... Non ci fu invero nessun decreto ministeriale per la chiusura
del tempio; ma praticamente esso rimase chiuso, perché la polizia locale
vigilava a che il pastore di Matera non vi si recasse a tenere i culti di
evangelizzazione o compier atti di ministero. Naturalmente la vita della
comunità non cessò per questo, perché il Conduttore ed i fratelli trovavano
sempre il modo di alimentare la fede nelle anime e celebrare, sia pure in tono
minore o di ripiego, quegli atti liturgici (funerali, matrimoni, presentazioni,
ecc.) che si rendevano necessari”.
Fra il 1934 e il 1937 si moltiplicarono le azioni arbitrarie
di ostacolo al normale svolgimento delle attività ecclesiastiche della comunità.
Il
Ferraroni informava all'opera che: “morto un diacono più che
ottantenne, Domenico Clementelli, in novembre i funerali furono fissati
per le ore 10 del 10 novembre”. La questura di Matera però informava i
Carabinieri di Miglionico che il pastore Ferraroni, al suo arrivo a Miglionico
fosse invitato a entrare nella caserma: “dove gli porse comunicato dal
comandante che se avesse parlato sarebbe stato immediatamente arrestato”.
Il pastore dovette seguire il feretro come “un semplice amico". Puntualmente
informa il Ferraroni delle difficoltà che gli venivano poste e che non riusciva
ad avere l'autorizzazione ministeriale per esercitare il suo ministero a
Miglionico, per cui doveva limitare le sue attività alle visite alle famiglie
celebrando gli atti liturgici nella semì-clandestinità delle case private.
Nel 1939 la comunità fu curata in questa forma precaria dal pastore di
Altamura Veneziano. Nel 1940 il ministro fu il pastore
Nesterini di Altamura. Egli riuscì a portare avanti alcune attività
liturgiche col preavviso alle autorità.
Nel 1941 il diacono della chiesa Giuseppe Clementelli compilò il
primo elenco dei battezzati appartenenti ancora alla chiesa e presenti a
Miglionico. Risultavano 34 adulti battezzati membri di chiesa: 17
sono i maschi di professione: Agricoltori proprietari 9; Contadino 1;
Negozianti 3; Calzolaio 1; Ebanista 1; Beccaio 1; le
17 donne risultano tutte casalinghe.
Nel 1943 la
riapertura del tempio è autorizzata dal Comando Alleato di Matera a richiesta del Nesterini:
“Appena finita la guerra, con la venuta degli
Alleati, il pastore Nesterini di Altamura ottenne il 1. novembre 1943 che
il tempio fosse riaperto a tutte le manifestazioni religiose. E' difatti di quel
giorno l'ordine al
Podestà di Miglionico, firmato dal Governo Alleato
Militare dì occupazione, che "la chiesa battista di Miglionico sia riaperta per
i culti e tutte le attività normali ecclesiastiche".
Fra il 1945
e il 1948 la chiesa fu curata dal 'pastore
Liutprando Saccomani da
Matera; invece, fra il 1948 e il 1951,
da elementi locali, specialmente i fratelli Damiano e Michele Nicoletti
(clicca sulla foto per ingrandirla), sotto le direttive del
pastore Saccomani, allora pastore di Altamura (clicca
per vedere una foto di Liutprando Saccomani mentre battezza una ragazza nel
fiume Bradano). Nel 1951 si procede
ad un nuovo restauro della chiesa. Il pastore Vizziello inizia il suo
ministero a Matera e Miglionico. Nel 1951 si tenta, da parte delle
autorità ecclesiastiche di Miglionico la chiusura della chiesa battista. Dal
carteggio intercorso fra l'UCEBI e il Ministero degli Interni fra il
1951 e il 1952 si evince il paradosso crudele dell'applicazione
della Legge fascista sui culti ammessi agli evangelici (vedi
comunicato stampa dell'Opera Evangelica Battista d'Italia), malgrado la
Costituzione del 1948 riconoscesse il diritto alla libertà religiosa e
l'uguaglianza fra le diverse confessioni religiose in Italia. Il cavillo
legale utilizzato per mantenere chiuso il tempio di Miglionico era una
squisita limitazione fascista del diritto alla libertà religiosa: ogni nuovo
tempio evangelico necessitava di un'Autorizzazione dell'autorità per poter
essere aperto alle attività di culto. Lo si voleva applicare alla comunità di
Miglionico fondata nel 1895 con la scusa che le autorità fasciste lo avevano
chiuso nel 1934 per "mancanza di fedeli", quando c'erano all'epoca
almeno 34 adulti battezzati iscritti ai registri. Dice il Palminota:“Però,
partiti gli Alleati, sì tentò da parte avversaria di chiudere nuovamente il
tempio perché, cosi si affermava, essendo stato chiuso per tanti anni per
mancanza di fedeli, la riapertura era da considerarsi in realtà come una
apertura "ex novo" e perciò necessitava di autorizzazione. Cavilli come si vede,
ma la verità venne presto a galla e nel 1952 fu ufficialmente riconosciuto il
buon diritto degli evangelici di Miglionico”.
Il pastore Vizziello di Matera, responsabile anche di Miglionico,
scrisse spesso all'Opera di Roma per comunicare tutti gli ostacoli che le
autorità prefettizie di Matera e i carabinieri di Miglionico ponevano al normale
svolgimento delle attività della chiesa. Il pastore Ronchi denunciò in
vari articoli nei giornali evangelici nazionali ed esteri il "grave caso
di persecuzione religiosa" che subivano i battistì di Miglionico.
Finalmente, fu la magistratura ordinaria a dare ragione all'UCEBI e venne
ripristinato il diritto alla libertà religiosa contro l'arbitrio poliziesco
dell'allora ministro degli Interni, Scelba, d'infausta memoria per gli
evangelici italiani.
3.
Resistenza e Attesa: 1954 ad oggi -
Nel 1954 il pastore
Pasquale
Perna inizia il suo ministero a Miglionico. Ci sono nell'anno 13 battesimi
e si procede ad un nuovo restauro interno del tempio. Con il pastore Perna la
chiesa trova un nuovo slancio evangelisitico. Si procede alla riorganizzazione
di tutte le attività della chiesa. Le vicende riguardanti la chiusura del
tempio provocano nella comunità il desiderio di "ordinare" e ricostruire la
propria storia. Si compila un registro
completo dei membri di chiesa fondato sui viventi
battezzati dai precedenti pastori. Risultano 45 i membri viventi battezzati fino
al 1953 (Registro nn. d'ordine I a 45). Questo Registro annota altre 70
entrate per battesimo fra il 1954 e la Pentecoste 1970. Perna fu
sostituito come pastore della comunità da Nicola Lella nel 1957.
Il pastore della comunità dal 1960 fu Benito Marzano che cura la
comunità da Matera. Fra il 1967 e il 1972 il pastore della
comunità fu di nuovo Pasquale Perna.
Il problema per questo
periodo di crescita modesta ma continuata fu l'emigrazione massiccia verso il
Nord e l'Estero per gli stessi motivi che in tutto il Meridione provocavano un
esodo quasi di massa: le precarie condizioni economiche, la mancanza di lavoro,
la pressione per migliorare le proprie condizioni di vita. Nel Registro citato
abbonda l'annotazione emigrato, trasferito con la famiglia a Milano, Vercelli,
Svizzera, Torino. Questo impedì che la comunità giungesse ad avere un peso
maggiore e una presenza più cospicua nella città. Nel 1972 il pastore
Perna s'impegna in un lavoro evangelistico a Salerno appoggiato dalla comunità
di Miglionico. Il quadro delle attività per questo periodo è identico a quello
delle altre comunità battiste: c'è uno studio biblico settimanale, due culti
domenicali, la riunione settimanale dell'Unione Femminile, una Scuola Domenicale
frequentata da 30 bambini e ragazzi, c'è un gruppo di giovani con delle attività
specifiche.
La chiesa sarà curata fino agli anni 80 dai pastori di Matera e
dall'Associazione Regionale delle chiese battiste di Puglia e Basilicata. Nel
1980 il
terremoto che devastò l'Irpinia danneggiò gravemente il locale di
culto che venne dichiarato inagibile. La chiesa si incontrava in locali ceduti
dal Comune di Miglionico dopo insistenti richieste da parte della comunità. Nel
1984 iniziarono i lavori di restauro. La comunità tutta si era mobilitata
per ottenere i finanziamenti necessari per il restauro: 77 milioni di Lire,
specialmente il presidente del consiglio di chiesa, Antonio Guidotti
insieme al pastore Marzano. La comunità si trovava in una fase dì stasi: la
frequenza ai culti era intorno alle 25-30 persone, la scuola domenicale era
frequentata da 15 bambini. Sì avvertiva la carenza di monitori e di quadri
capaci di gestire in loco le attività comunitarie.
Nel 1985 la situazione mutò dovuto alla presenza a Miglionico del nuovo
pastore Claudio Musto. Con lui iniziò un periodo di crescita e di
inserimento incisivo della comunità nel tessuto cittadino. Il tessuto umano
della comunità venne ricostituito con pazienza attraverso un programma di visite
a tutti gli evangelici per la ripresa della comunità. Il pastore Musto
privilegiò la formazione dei quadri, lo studio biblico e l'inserimento della
comunità affianco a chi si occupava dei problemi sociali e politici della
città. Come risultato di questa impostazione la chiesa crebbe consistentemente,
fu costituito un gruppo giovanile al cui interno nascerà un gruppo musicale e
una filodrammatica per l'animazione comunitaria. La scuola domenicale venne
ripristinata, si costituirono tre classi curate da un gruppo di monitrici
preparate dal pastore. La chiesa organizzò un numero importante di conferenze,
concerti, incontri, seminari nei quali si confrontava con la città, iniziò una
serie di attività a carattere ecumenico, collaborò e partecipò ad alcune marce
per la pace e contro la militarizzazione della Puglia e della Basilicata,
contro il progetto del poligono di tiro nell'Alta Murgia, e contro
la nuclearizzazione del porto di Taranto. Il pastore Musto riuscì a comunicare
un nuovo entusiasmo alla comunità e la guidò in un periodo di crescita e di
maturazione della propria coscienza di minoranza protestante con un ruolo
proprio da svolgere nella città dì Miglionico.
L'esperienza fu di
breve durata, nel 1990 il pastore Musto partì per la Svizzera. La chiesa
sarà curata in questa fase degli anni 90 dì nuovo dall'Associazione Regionale
delle chiese battiste. Venne eletta anziana della chiesa una donna:
Pierina
Gianella.
Dal 1995 la chiesa di Miglionico è curata dalla
chiesa di Matera e la sua pastora Elizabeth Green, con la collaborazione
della pastora Mary Lu Moore di Policoro, ha dato un nuovo slancio alla
chiesa. Si cerca in modo travagliato di riprendere il lavoro ecumenico e vengono
organizzati dei culti e delle conferenze periodiche con ospiti provenienti
dall'italia e dall'estero, con l'intento di inserire la
comunità nel flusso allargato della vita delle chiese evangeliche storiche
italiane.
Il 1° luglio 2002 si è insediato il nuovo pastore Emanuele Casalino (clicca
sulla foto per ingrandirla).
Al
pastore Casalino è succeduto il pastore Huw Anderson
FONTI CONSULTATE
"Il Testimonio”
periodico dell1unione delle Chiese Cristiane Evangeliche in
Italia.
“Minutes” degli anni 1890-1920 del Foreign Mission Board, Richmond,
Virginia, USA.
E. Palminota "Memoria Storica della Chiesa di Miglionico", 1955.
Giuseppe Clementelli: Elenco dei Membri della Chiesa Battista di Miglionico,
1941.
Registro dei Membri della Chiesa Evangelica Battista di Miglionico,
1953-1912.
Lettere, Relazioni, Verbali delle Assemblee e dei Consigli di Chiesa,
conservati nell'Archivio della Chiesa Battista di Miglionico dall'anno 1931
(con delle lacune) ad oggi.
Archivio di Stato di Matera: Fascicoli relativi alla Chiesa Battista di Migì
ionico.
Archivio dell'unione delle Chiese Cristiane Evangeliche Battiste d'italia.
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