Il
tratto principale del suo carattere?
La sensibilità. La sua qualità di
spicco? La coerenza. Il suo dono di
natura? Il garbo, la gentilezza, il
suo essere distinto, la delicatezza
del suo animo. Il suo difetto?
Nessuno. E’ Domenico Sarli (Mimmo
per gli amici), 66 anni, pensionato,
miglionichese doc, ma che da
tantissimi anni, da quelli degli
studi universitari, vive a Roma, ove
risiede con la moglie Clara Ermini.
La coppia ha un figlio, Francesco
che, per motivi di lavoro, da alcuni
anni, risiede a Verona. Con Mimmo ho
condiviso a Miglionico l’età
dell’adolescenza: anni
contraddistinti dai quotidiani
viaggi in pullman per raggiungere
Matera, ove entrambi abbiamo
frequentato gli studi superiori. Tra
i ricordi dell’età giovanile, sono
ancora vivi quelli delle calde
serate estive trascorse in compagnia
con Franco Casella (il professore),
dei fratelli Mimì e Ninuccio
Marinaro, di Prospero Guidotti e
compagnia bella. Si discuteva di
tutto: di scuola, di sport e dei
fatti dell’attualità. E come si può
dimenticare la bella esperienza di
vita sociale vissuta da entrambi
all’interno del circolo culturale
“7M”? Quindi, l’età adulta, prima
quella degli studi universitari, poi
dell’attività lavorativa: decenni
trascorsi in luoghi distanti e
diversi: io sempre a Miglionico,
Mimmo a Roma. Lontani, ma uniti da
un rapporto d’amicizia che è stato
sempre solido. Del resto, con Mimmo
è difficile litigare: al massimo,
puoi viverci un momento di
contrarietà. Poca cosa. Tutto merito
della sua saggezza e della
formazione della sua personalità che
s’è nutrita degli studi, di tanti
studi, a cominciare da quelli che
gli sono valsi la laurea in “Scienze
politiche” all’università “La
Sapienza” di Roma, ove è stato anche
alunno del prof. Aldo Moro. E a Roma
Mimmo ha lavorato per quarant’anni
alle dipendenze di un’azienda legata
alla “Camera di Commercio” della
“Città eterna”. Adesso, da fresco
pensionato, ha ripreso di nuovo a
studiare: ha cominciato con la
lingua del Latino e medita di
continuare con quella del Greco. Ore
e ore a sgobbare sui libri, a
tradurre versioni. Proprio come
faceva da studente. Infaticabile e
appassionato. Mimmo ama studiare. E
ama il suo paese natio, di cui
conosce personaggi e vicende
storiche. Ogni tanto, mi chiama al
telefono e propone iniziative per
dare risalto su “La Gazzetta Del
Mezzogiorno” alle persone che hanno
fatto la storia del paese. Non
propone mai cose per sé, ma sempre a
beneficio degli altri. Cosa penserà
di questa iniziativa a sorpresa che,
con l’amico Labriola, abbiamo deciso
di riservargli? Non ne abbiamo idea.
Ma i suoi meriti culturali e le sue
molteplici iniziative volte a
valorizzare l’immagine di Miglionico,
ha indotto il prof. Labriola ad
inserirlo nella “galleria” di
Miglionicoweb,
dedicata alle “Eccellenze”
del paese. Da qui il senso di questa
scheda che ne ritrae, sebbene in
parte, le innumerevoli qualità. Sono
i tratti distintivi di un
“pensatore”, di un galantuomo che,
pur vivendo a Roma, continua ad
essere un protagonista della vita
sociale della nostra comunità. Se ne
sta “dietrole quinte”, come un
“regista”, che non ama apparire. Ma
di lui non c’è niente che non si
noti. Giacomo Amati
..............................................
"Ringrazio l’amico Gigino per
belle parole scritte sul mio conto
ma non penso di meritarmi un posto
così “importante” nell’annoverarmi
tra le “eccellenze”. Tutto ciò che
scrivo è soltanto dettato dall’amore
profondo che nutro nei confronti
della nostra piccola comunità
cercando comunque di rimanere sempre
dietro “le quinte”.Un grazie
particolare anche a Tonino per
avermi inserito nella “galleria” di
Miglionicoweb". Mimmo Sarli |
29.11.18 |
La poesia di Pinuccio Dalessandro “A PTE’ D C’CCIE’LL SARL
“mi riporta indietro agli anni della spensierata gioventù.
Leggendo il componimento in versi dedicato a mio padre,
dall’amico Pinuccio, mi sono commosso.
La tabaccheria di papà negli anni 60 è stato il “salotto”,
il ritrovo dei contadini –operai e del ceto medio di
Miglionico. La sera i contadini dopo aver condotto gli
animali nelle proprie abitazioni, si recavano nel negozio
per prendere le sigarette e, come se si fossero dati un
appuntamento alla medesima ora , erano tutti in gruppo a
“chiacchierare”. Rivedo i fratelli Centonze “chiandaspin”
animosamente parlare di politica, in modo particolare
“Mincuch” l’avvocato che fra un intercalare di bestemmie
sciorinava argomenti contro il governo democristiano.
Un signore soprannominato “hitler” imprecava il Buon Dio ,
poiché la pioggia in quel momento stava rovinando il grano
che ancora bisognava mietere. “Mincuch Aspriel” (Domenico
Aspriello) in versi raccontava gli avvenimenti della
giornata trascorsa a Matera. Gli eventi della seconda guerra
mondiale venivano notificati con le date storiche
sentenziate da Don Saverio Ribellino.
Nelle serate piovose ,quando andava via la luce, le signore
si apprestavano a comprare di corsa le candele. La domenica
mattina Antonio Rondinone veniva per vendere la copia
dell’Unità che papà puntualmente comprava pur essendo
democristiano.
L’estate il salotto si estendeva nella strada sommerso dal
profumo dell’arrosto di “Emanuel Cantarin”. E poi c’era il
Grande evento! da Milano arrivavano Il Dr Sarli (mio zio),
il Dr Bruni e il Dr Porpora. Zio Peppino , grande oratore
teneva banco coadiuvato da Gigino Frescura e Benito
Dell’Edera.
Tanti aneddoti di altre persone, purtroppo, mi sfuggono. Non
ritrovo più il mio vecchio quaderno dove annotavo tutti i
vari incontri con le date. Purtroppo un passato scomparso.
Quando rientro al paesello è mia sana abitudine recarmi al
cimitero. Dopo la visita ai propri cari,ripercorro i viali
del camposanto e scruto e mi soffermo sulle lapide dei
personaggi che vedevo nel negozio di papà: ripensandoci
qualche lacrima solca il mio viso. Certamente quello che non
dimenticherò mai e che ho portato con me in tutti questi
anni ,sono stati gli insegnamenti ricevuti da alcuni uomini,
precetti inalienabili. Voglio concludere affermando che non
bisognerebbe mai dimenticare le origini e continuare
a difenderle pubblicamente.
Roma, 29 Novembre 2018
Mimmo Sarli |