ROMA.
Mi unisco e condivido l’iniziativa del
Prof.Antonio Labriola, in collaborazione con
Mimì Daddiego, sul link dedicato agli artigiani
ed esercenti attività commerciali nel 900 a
Miglionico. Lavoro certosino alla ricerca di
attività e di persone che hanno contributo allo
sviluppo della nostra piccola comunità,
iniziative che ormai stanno scomparendo nel
nostro tessuto urbano. Problema che riguarda
anche le nostre città.
Vivendo a Roma, passando negli antichi quartieri
del centro storico, mi capita di vedere la
chiusura di una “bottega”. Che peccato!
L’artigiano è colui che esercita un’attività,
sia artistica sia comune per la produzione di
beni e servizi, organizzata prevalentemente con
il lavoro
proprio e dei componenti della famiglia, senza
impiego di macchinari, svolta in una bottega,
nella propria abitazione. Il nostro codice
civile classifica gli artigiani fra i piccoli
imprenditori(art 2083) e come tali li esonera
dall’obbligo dell’iscrizione nel registro delle
imprese e della tenuta dei libri e delle
scritture contabili. L’artigianato diffusissimo
a Roma nell’età repubblicana, si sviluppò nel
periodo imperiale (FABER TIGNARIUS , falegname
secondo Cicerone- FERRARIUS,fabbro
ferraio,secondo Plinio). Si rafforzò nel tardo
medioevo e trionfò nel 15° secolo in connessione
con lo sviluppo del mercato cittadino. Ha avuto
una grande diffusione ai primi del 900, prima
del fenomeno dell’industrializzazione. A titolo
di cronaca il nostro Teodoro Ricciardi cita: "a
Miglionico per le arti si hanno falegnami ed
ebanisti,muratori,sarti,fabri
ferrai,armieri,barbieri flebotomisti e un
pittore guarnimentista “.
Purtroppo anche questo link su miglionicoweb
farà parte della “Miglionico scomparsa” e
pertanto invito i giovani a meditare: "Perché
non riprendere questa nobile attività:
L’ARTIGIANATO?".
Mimmo Sarliproverbi). Mimmo Sarli |