Nel
2011 per il150° anniversario dell’unità d’Italia ho dato un mio piccolo
contributo sulle pagine di questo sito web. Era il momento di maggiore
diffusione della propaganda antiunitaria. Pur evidenziando alcuni punti
cruciali di questo capitolo della nostra storia,affermavo che i Lucani
dovevano festeggiare il 150° anniversario dell’unità d’Italia con
spirito risorgimentale e pertanto l’Italia risorgimentale doveva rendere
onore ai vinti. Il 17 marzo 1861 era una data da ricordare perché
nasceva ufficialmente l’Italia. Miglionico aveva contribuito, con uomini
provenienti da ogni ceto sociale, a questa pagina del nostro
risorgimento. Un gruppo di rivoluzionari,capeggiati dal mazziniano Avv.
Giambattista Matera,partecipavano all’insurrezione di Potenza,avvenuta
il 18 agosto 1860, contro I Borboni.Dieci anni dopo ,nel 2021, ho
potuto appurare alla luce di nuove letture un grande contributo da
parte di storici alla tesi unitaria. Documentazioni accurate hanno dato
risposte riguardanti i gravi problemi di questa fase storica. ll
brigantaggio, che ne facevano parte contadini, pastori e braccianti,
con a capo Carmine Croco, caldeggiava in Lucania la protesta contro il
nuovo stato unitario. Crocco in realtà non aveva tra i suoi fini la
redistribuzione delle terre. Un fatto è verificare la povertà delle
popolazioni meridionali e lo sconforto per la non distribuzione delle
terre demaniali, altra cosa è considerare il brigantaggio come
manifestazione di lotta di classe. Come giustamente afferma l’amico e
concittadino Ettore Cinnella da”Italiani per forza” di Dino Messina:“Una
lettura socialisteggiante del brigantaggio antiunitario, come ha notato
Ettore Cinnella nella sua bella biografia di Carmine Crocco(Carmine
Crocco, un brigante nella grande storia) è del tutto fuorviante”. Le
bande dei briganti avevano il sostegno dei notabili filo borbonici con
grossi finanziamenti. Il periodo del brigantaggio lucano, dal1862 al
1864, è qualificato dallo storico Ettore Cinnella il ferocissimo“malandrinaggio
politico”.
La
vulgata antiunitaria parla di vergogna nazionale per il forte di
Fenestrelle e per il paese di Pontelandolfo. Leggendo le problematiche
relative a Fenestrelle e Pontelandolfo emergono versioni contrastanti.
Non sono uno storico,bensì appassionato di storia, e sono convinto che
la storia si fa con documentazione accertata e veritiera e tale modo di
pensare mi porta alla determinazione di affermare i miei ideali
risorgimentali. Il sedici agosto 1860 si costituisce a Corleto
Perticara(Lucania) il primo moto della rivoluzione unitaria nel Sud
continentale alla vigilia dello sbarco di Garibaldi in Calabria.
L’undici Agosto 1861 quarantuno soldati italiani vengono massacrati dai
briganti con l’aiuto della popolazione a Pontelandolfo e Casalduini.Il
quattordici agosto 1861 i due paesi del Sannio vengono dati alle fiamme
per rappresaglia su ordine del generale Cialdini. Secondo i documenti di
archivio, vengono uccisi a Pontelandolfo 13 civili,
nessuna strage come da vulgata filo borbonica e come da opinione
dominante. La storia deve fare i conti.(inopportunamente anch’io ho
parlato di massacro ). Sui prigionieri borbonici nel forte di
Fenestrelle si sono gonfiati i dati delle vittime. Il 160° anniversario
dell’unità d’Italia è stato scavalcato dalle triste notizie causate
dalla pandemia del Covid 19.Un grazie a tutti coloro che stanno
combattendo contro questo invisibile virus.
Viva l’Italia!
Roma 17 Marzo 2021 Mimmo Sarli
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Dino Messina “Italiani
per forza”
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