MIGLIONICO.
Piacevole sorpresa domani, seconda domenica di gennaio, per i
fedeli della locale parrocchia di Santa Maria Maggiore, guidata
da don Mark Anthony Stanislaus: coloro che parteciperanno anche
ad una sola delle tre celebrazioni della santa messa
dell’odierna festa della “manifestazione di Gesù al momento del
suo battesimo”, potranno leggere, tra le preghiere contenute nel
foglio “la Domenica” che viene distribuito ai fedeli, quale
guida alla celebrazione della funzione religiosa, una breve, ma
significativa biografia della nobile e venerata figura del
religioso padre Eufemio da Miglionico (1576-1648). In
particolare, la virtuosa vita del sacerdote miglionichese viene
ricordata, con una nota scritta dal concittadino Mimmo Sarli
(66 anni), residente a Roma, nella rubrica intitolata
“Seguiamo i Testimoni luminosi”. Padre Eufemio “al secolo
Giovanni Antonio Matera, figlio di Marcantonio e di Rossella Lo
Porco - scrive il dott. Sarli – era sacerdote, frate minore
della Riforma di San Francesco d’Assisi, proveniente dall’ordine
francescano dell’Osservanza. Nato a Miglionico, vi trascorse
anche la vita religiosa nel convento di San Francesco, eccetto
il periodo del noviziato vissuto a Tricarico e quello trascorso
durante l’esodo da predicatore, in obbedienza, castità e
povertà. Fu maestro dei novizi e poi instancabile predicatore
apostolico e professore di teologia”. Poi, Sarli osserva come
padre Eufemio sia stato autore della preghiera denominata
“Coronella” molto sentita dai contadini e recitata per “invocare
la pioggia o la cessazione dei fenomeni atmosferici contrari al
buon raccolto”. Giova ricordare che alcuni anni fa, nel corso
dei lavori di restauro della chiesa di San Francesco, furono
recuperate le sue spoglie e tumulate nella zona sottostante alla
chiesa di Santa Maria Maggiore. Nel corso della sua vita di
religioso seppe incarnare il valore della carità, unitamente a
quello della misericordia, come è possibile leggere nel libro
delle “Croniche della Riforma della Basilicata”, scritto da
padre Bonaventura da Laurenzana.
Giacomo Amati |