MIGLIONICO,
28 Febbraio 2015. Autorevolezza e
competenza. Al massimo livello. Sono i tratti
distintivi della maestra Rosa Uricchio che, dal
1 settembre 2014, dopo ben 42 anni di servizio,
a 61 anni, è andata in pensione, lasciando un
lavoro che ha svolto con professionalità,
passione e che ha amato dal profondo dell’anima.
La generosità, l’altruismo, il rispetto
dell’altro, l’intelligenza sono gli elementi
salienti della persona. La riservatezza,
l’eleganza dei modi e la classe connotano il suo
essere donna.
Ho
avuto il piacere di conoscerla e il privilegio
di diventarne amico all’inizio della nostra
carriera professionale, nei primi anni Settanta,
quando entrambi cominciammo a lavorare come
insegnanti nella nostra amata scuola elementare.
Questo ritratto della maestra Uricchio nasce da
un’esplicita richiesta che mi è stata rivolta da
un nostro caro amico, il prof. Antonio Labriola
che vuole creare all’interno della sua
meravigliosa “Biblioteca”, qual è “Miglionicoweb”, una pagina che ne sottolinei la sua
eccellente figura di insegnante. Maestra con la
“M” maiuscola. Educatrice ammirevole di
centinaia di bambini che a lei devono la
conquista degli elementi essenziali del loro
processo di crescita sotto il profilo
dell’alfabetizzazione culturale, con
l’acquisizione delle competenze della lettura,
della scrittura e del far di conto. E’ stato un
piacere vederla con e tra i suoi bambini: le sue
lezioni erano pennellate d’amore. A lei va
ascritto anche un altro significativo merito:
quello di aver contribuito a renderli migliori,
aiutandoli a scoprire il loro “tesoro” nascosto:
i loro talenti, le loro prerogative, la capacità
di credere in se stessi, di ricercare l’impegno,
senza arrendersi mai davanti alle difficoltà.
La
maestra Rosetta è stata una professionista con i
fiocchi, dotata di spirito di gruppo e di
servizio a beneficio del bene comune. La sua
storia di maestra è costellata di successi
strepitosi che, unitamente ai suoi alunni,
l’hanno portata a conquistare molteplici e
prestigiosi riconoscimenti sia a livello
comunale sia in ambito provinciale, regionale e
nazionale. Una carriera esemplare, ammirevole.
Chiusa nel modo più bello, gratificante ed
emozionante: con l’abbagliante incontro, in
Vaticano, con sua Santità, Papa Francesco.
Meraviglioso. L’ultima, splendida tappa di un
lavoro servito con onore. Amandolo. Meriterebbe
un monumento già da viva. Da subito. Giacomo
Amati
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