MIGLIONICO.
Lezione di giornalismo nella sede centrale
di Bari de “La Gazzetta Del Mezzogiorno”. E’
stata impartita dal giornalista
Nicola Patruno agli alunni della
classe quinta, sez. A, della scuola
primaria del locale istituto comprensivo, “Don
Donato Gallucci”, in visita guidata alla
Gazzetta. Gli aspiranti “cronisti”,
accompagnati dalle loro maestre, Rosa
Uricchio ed Enza Dambrosio
Clementelli, [e dal dirigente Prof.
Giacomo Amati n.d.r.] hanno avuto
l’opportunità di passare in rassegna tutti i
reparti del giornale e di conoscere le varie
fasi di lavoro che si susseguono per
confezionarlo. Un’impresa realizzata
quotidianamente da circa duecento persone,
tra giornalisti e maestranze. “E’ stata una
giornata unica: di gioia, di lavoro, di
emozioni e di conoscenze – dichiara
entusiasta l’insegnante Uricchio – abbiamo
fatto un’esperienza indimenticabile che ci
ha permesso di capire la complessità e la
delicatezza di un lavoro che richiede rigore
e passione”. Da parte sua, l’educatrice
Dambrosio Clementelli dice: “Siamo stati
accolti a braccia aperte e ci è stata data
la possibilità di conoscere da vicino le
modalità di un lavoro che crea emozioni, che
ci aiuta a capire la realtà in cui viviamo e
che contribuisce a renderci liberi nel
pensiero”. Ma, tra i 22 cronisti per un
giorno, c’è anche che sogna ad occhi aperti
di diventarlo per tutta la vita: è Graziana
Porpora, che, tra le pagine del suo diario
di scuola, scrive: “Compiere questa visita
didattica alla sede della Gazzetta è stato
come compiere un “viaggio” in un mondo
importante, quello della conoscenza; un
viaggio alla scoperta della tecnologia
d’avanguardia che permette di stampare 60
mila copie del giornale in appena un’ora. Ho
capito – conclude l’aspirante cronista – che
i segreti del buon giornalista sono tre: il
primo consiste nell’avere la dote della
curiosità; il secondo, invece, sta nel saper
ricercare le notizie; il terzo, infine,
riguarda la capacità di saperle scrivere. Si
tratta di una professione complessa che
richiede un super lavoro di ricerca. Mi
chiedo: ma i giornalisti non si fermano mai?
E dove trovano tanta energia”? Giacomo
Amati |