MIGLIONICO.
Emozione e gioia. Sono questi i sentimenti
prevalenti tra gli alunni della classe V A
della scuola primaria. La scolaresca è
entrata, ormai, nella storia del locale
istituto comprensivo, “Don Donato
Gallucci”: per il secondo anno
consecutivo (la terza volta negli ultimi
cinque anni) i 22 alunni, sapientemente
guidati dalla loro bravissima maestra
Rosa Uricchio, hanno vinto il premio
nazionale del concorso, “Fare il giornale
nelle scuole”, promosso dal Consiglio
nazionale dell’ordine dei giornalisti, con
l’obiettivo di “valorizzare l’attività
giornalistica come strumento di
arricchimento comunicativo e di
modernizzazione del linguaggio”. Il premio
del concorso (undicesima edizione) è stato
assegnato ai baby giornalisti miglionichesi
per la pubblicazione del loro periodico, “Il
Chiacchierone”. Il prestigioso
riconoscimento sarà ritirato il prossimo 7
maggio, nel corso di una cerimonia pubblica,
in programma nel cinema-teatro, “San Marco”
di Benevento, cui parteciperanno, tra gli
altri, il presidente dell’ordine nazionale
dei giornalisti, Vincenzo Iacopino e Bruno
Vespa. “Il Chiacchierone”, quale giornale
vincitore del concorso, è stato selezionato
tra centinaia di elaborati presentati dagli
istituti scolastici italiani di ogni ordine
e grado. Il periodico è uno sguardo su ciò
che succede nel mondo; raccoglie riflessioni
sui temi più significativi dell’attualità ed
esprime considerazioni sui fatti della vita
sociale regionale e locale. Ma, soprattutto,
rappresenta un modo aristocratico di fare
scuola, con gli alunni entusiasti e
protagonisti del loro processo
d’apprendimento e di formazione della loro
personalità. In definitiva, la produzione di
questo giornale simboleggia un modello
didattico d’avanguardia: si fonda sull’idea
della scuola laboratorio che offre ai
bambini l’opportunità di fare ricerca e di
conquistare il sapere attraverso la
didattica della scoperta. Fare scuola così
significa educare all’autonomia di pensiero,
alla creatività e al pensiero scientifico;
significa non accontentarsi di trasmettere
la conoscenza, ma di farla conquistare
attraverso le esperienze: quelle capaci di
accendere la passione per lo studio e per la
gioia d’imparare. Giacomo Amati |