| Traino | Calesse | Dischi
frantoio | Telaio | Barili,
tino, recipiente per il bucato |
Tavola | Piatto
riparato |
Collare
antilupo |
Luce
ad olio |
Cestone | Bilance | Setacci | Pagliaio
mobile |
Falci | Roncola |
Segna
paga | Troccola,
trapano... |
Contenitori
vari | Giogo | Rastrello | Aratro | Collare | Basto | Campanacci |
Tavola
per la pasta | Letto |
|
ABBIGLIAMENTO
- ALIMENTAZIONE
- ATTREZZI
- DONNA -
FASI RIFORMA
AGRARIA -
LOTTA PER LA TERRA
- MATRIMONIO
- PROTAGONISTI
- VISITA AI LUOGHI
DELLE OCCUPAZIONI DELLE TERRE |
L'amico e collega Prof. Domenico
Gallipoli, qualche anno fa, organizzò con gli alunni
della sua scuola (la Scuola Media Statale "Carlo
Salinari" di Montescaglioso) una visita
guidata alla Mostra della Civiltà Contadina
allestita dalla locale Pro Loco nell'Abbazia
Sant'Angelo e una ricerca sulla Riforma
Agraria. Domenico mi ha gentilmente concesso tutto
il materiale di questo interessante lavoro (testi
e foto), col quale ho realizzato questa
pagina. Attraverso la visione di oggetti e di
attrezzi da lavoro, la lettura di testimonianze e foto
dei fatti relativi all'Occupazione delle Terre
consente, specialmente a noi lucani, di effettuare un
"tuffo" nel passato di un mondo tanto ricco nella sua
civiltà quanto poco conosciuto oggi. Tante grazie,
anche da parte di tutti voi, al Prof. Domenico
Gallipoli. |
TRAINO - Mezzo usato per il trasporto di
persone e cose (attrezzi agricoli, recipienti per
l'acqua, colazione, legna sacchi di grano, ecc...). Era
trainato da uno o più animali ( mulo o cavallo). A
sinistra sono visibili il collare, le cinghie che
tenevano agganciati gli animali al traino. Sotto il
traino era sospeso un lume che illuminava il percorso,
dal paese alla campagna e viceversa, effettuato
all'andata e al ritorno per lo più in ore senza luce.
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CALESSE - Mezzo usato per il trasporto
di persone, quali il padrone della terra, suo figlio o
il fattore (responsabile dell'esecuzione dei lavori di
fronte al padrone); alle sue dipendenze c'erano il
massaro di campo e il massaro delle pecore. Il calesse,
quindi, a differenza del traino, serviva per gli
spostamenti di persone di una certa importanza nella
società contadina: era l'equivalente di una macchina di
lusso di oggi. |
DISCHI DEL FRANTOIO - Un aspetto
importante dell'operazione della molitura delle olive è
costituito dal fatto che i dischi (di fibra naturale)
venivano imbottiti di olive precedentemente schiacciate
dalle macine; dopo la pressatura i dischi venivano
svuotati per essere riutilizzati.
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TELAIO - Il telaio era uno
strumento presente in tutte le case, che, quindi, per la
produzione dei tessuti, erano autosufficienti. Sul
telaio è sistemato uno strumento che serviva a separare
il cotone dai semi, che poi venivano utilizzati per la
semina. In primo piano l'arcolaio, attorno a cui erano
avvolte le matasse poi trasformate in gomitoli o bobine.
Le tovaglie da tavola ("u tuocc") venivano tinte da un
tintore che arrivava da Massafra (prov. di Taranto) su
un cavallo con tanti campanelli; portava con sè i
tessuti a Massafra e poi li riportava a Montescaglioso
tinti. Per rendere bianche queste tovaglie da tavola si
scioglievano le feci di pecora nell'acqua bollente ("u
vuggh"), vi si mettevano a bagno le tovaglie che,
successivamente venivano battute con un
legno. |
BARILI, TINO, RECIPIENTE
PER IL BUCATO - I barili servivano per
l'approvvigionamento di acqua per la casa; erano
trasportati su un animale (asino, cavallo o mulo). Prima
di recarsi in campagna
il contadino riforniva la casa di acqua da utilizzare
per uso potabile e per i vari lavaggi. Il tino, portato
in dote dalla donna, serviva per lavare la biancheria
col sapone preparato in casa (visibile nel recipiente in
terracotta) con residui di olio, acqua, soda e farina.
La biancheria poi, veniva sistemata nel recipiente di
terracotta ("a jrast"); nella caldaia veniva fatta
bollire dell'acqua, dentro cui si versava della cenere
acquistata da un fornaio; il tutto veniva versato su un
panno steso sulla biancheria come ultimo strato, ("u
cannapazz") che svolgeva la funzione di filtro. Dopo 24
ore si svuotava questo recipiente (aveva un'apertura nel
basso), i panni venivano risciacquati e successivamente
stesi ad asciugare (talvolta lontano dall'abitazione).
Tutta l'operazione, come è facile immaginare, comportava
grande fatica. |
LA TAVOLA - La tavola contiene dei piatti
in terracotta, delle forchette fatte con delle canne
lavorate, due fiaschetti "a garganella". Il piatto della
cena (pranzo al ritorno dalla campagna) conteneva il
primo (piatto unico) rappresentato dalla pasta. Il
piatto grande conteneva un chilogrammo e mezzo di pasta,
che serviva a sfamare sei persone. |
PIATTO RIPARATO - "U cuonza piatt'" (il
riparatore di recipienti in terracotta) praticava dei
buchi con un trapano manuale, vi faceva passare del filo
di ferro che stringeva i due pezzi; all'esterno ci
passava del cemento. |
TRAPPOLE - Procedendo da sinistra:
trappole per volpi, per topi (usata nei magazzini,
l'esca era il formaggio) e per topi (usata nei terreni).
C'erano degli esperti nella cattura dei topi che
praticavano (buchi vicini alla tana) nel terreno; questi
esperti "topari" provenivano per lo più da Altamura
(prov. di Bari) o da Massafra (prov. di Taranto). Questi
stipulavano un vero e proprio contratto col padrone del
terreno, in base al quale avrebbero ricevuto un compenso
proporzionato al numero di topi catturati. Questa
trappola, di legno flessibile, veniva collocata sul
terreno vicino a un buco scavato dal topo, quando il
topo veniva fuori con la testa, col suo movimento faceva
scattare la trappola; il "toparo" dopo aver presentato
il "frutto" del suo lavoro al padrone, veniva pagato. I
cani facevano un lauto pranzo! |
COLLARE ANTILUPO - Nei periodi in cui
scendevano dalla montagna ove non riuscivano a trovare
cibo, ai cani venivano applicati collari con punte di
ferro, che li difendessero dai morsi dei
lupi. |
LUCE AD OLIO - Era la
luce dei poveri, anche quando l'energia elettrica era
distribuita nei nostri paesi. L'asticella (il marito
della luce) serviva per tirar fuori il lucignolo.
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CESTONE - Deposito di grano, fatto con
vimini intrecciati, presente in ogni casa. Provvisto di
un'apertura in alto (da dove si depositavano i sacchi di
grano) e di un'apertura in basso (da dove si prelevava
il grano da portare a macinare al mulino). Il gatto
nell'abitazione serviva a tener lontani i topi dalla
riserva alimentare. |
BILANCE - Quella in alto è la più
moderna; quella a sinistra poteva contenere un peso di
quaranta chilogrammi, quella a destra un peso di cinque
o sei chilogrammi. |
SETACCI
- Setacci vari: fuarnal', ciccghiarul'
ecc. |
PAGLIAIO MOBILE - In
questa capanna dormiva il pastore che vigilava sulle
pecore che stazionavano, in spazi recintati, in campagna
al fine di concimare il terreno col letame. Dopo alcuni
giorni la recinzione e la capanna venivano
spostate. |
FALCI E PROTEZIONI DELLE DITA - I mietitori
usavano proteggere le dita con canne tagliate e lavorate
in modo tale da permettere l'articolazione. All'indice
si applicava una protezione in cuoio.
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RONCOLA
- La roncola era uno strumento di lavoro per la
potatura. |
MAGLIO - Il maglio veniva usato
per battere le spighe del grano. |
SEGNA PAGA - E'
questo un attrezzo molto originale, formato da due pezzi
di legno combacianti, su cui veniva segnata, con
un'incisione, volta per volta, la paga, consistente in
olio, sale ed altro. Il salariato e l'addetto alla paga
conservavano ciascuno un pezzo di legno col nominativo e
con lo stesso numero di incisioni. Contestazioni,
quindi, non potevano esserci. |
ROCCOLA, TRAPANO, ECC. - In primo
piano è visibile la troccola, strumento di legno in cui
una parte rettangolare viene fatta roteare attorno ad un
asse; nel roteare, la linguetta di legno sfiora un
cilindro dentato producendo un suono caratteristico.
Questo strumento veniva usato per annunciare la
Resurrezione. In secondo piano c'è il soffietto per
spruzzare il DDT, poi una padella scaldino-ferro da
stiro in cui si versava della brace. In fondo c'è un
trapano manuale. |
CONTENITORI VARI - Sul tavolo
sono esposti due recipienti di terracotta ("cuch'm'")
usati per tenere l'acqua in fresco, due fiaschetti a
garganello per il vino, una zucca (che poteva contenere
olio vino, acqua, sale, ecc..), una borraccia militare.
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GIOGO - Strumento per aggiogare i buoi;
a destra la nasiera ("a naschett") applicata al naso
degli animali per tenerli a freno e guidarli con funi.
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RASTRELLO - Quello a
sinistra era usato per stendere il fuoco sulla
ristoppia, quello a destra per separare le spighe dal
grano dopo aver battuto i covoni. Al centro un
contenitore (u munzuett') da 20
chilogrammi. |
ARATRO - Rudimentale aratro tirato da un
animale; dietro la ruota c'è un pezzo che veniva
applicato all'aratro e serviva a sradicare l'erba che
cresceva tra due solchi di fave. |
COLLARE - Davanti al
collare è visibile un cilindro (in dialetto "ciambott" o
"diavolott") che, agganciato all'animale, girava e
schiacciava le spighe raccolte. |
TAVOLA PER LA PASTA - Nella
posizione presentata la tavola serviva per preparare la
pasta (orecchiette, fusilli, fettuccine, tagliolini,
"bucce di mandorle", ecc.); nella posizione inversa (con
l'incavo) serviva per impastare il pane. |
LETTO - Il letto era
alto (sotto circolavano gli animali presenti in casa);
il materasso era riempito di foglie di granturco che,
durante i movimenti, rompevano il silenzio della notte.
La mattina il materasso, provvisto, ovviamente, di
aperture, veniva ravvivato per dargli volume.
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BASTO CON COLLARE |
CAMPANACCI |