MIGLIONICO.
“Una manifestazione
d’interesse per la
gestione del
Castello del
Malconsiglio
(1110)”. La
propongono i
consiglieri comunali
di minoranza di
“Esperienza e Futuro
per Miglionico”,
Giuseppe Dalessandro
e Vito Rago. Si
tratta di una
proposta articolata,
inoltrata, nei
giorni scorsi,
all’attenzione sia
del sindaco
Francesco Comanda
sia del Consiglio
comunale, con
l’obiettivo di
“addivenire ad una
proficua e
redditizia gestione
del maniero” che ha
origini risalenti
all’VIII-IX secolo
d. C. Ma che fu
fatto ampliare nel
1110 dal conte
Alessandro di
Andria, con la
costruzione del
piano superiore,
ulteriormente
perfezionata nei
primi anni del 1400.
Il castello, famoso
per la storica
“Congiura dei
Baroni” (1485),
ordita contro il re
di Napoli,
Ferdinando I
d’Aragona,
rappresenta il luogo
simbolo del paese e
un formidabile
elemento di
attrattore nel
settore del turismo.
In virtù di
quest’ultima
considerazione, la
“gestione del
Castello del
Malconsiglio assume
una vitale
importanza –
osservano
Dalessandro e Rago -
per stimolare la
crescita del nostro
paese sotto ogni
profilo. Questa
questione dovrà
essere affrontata in
via prioritaria
dall’Amministrazione
comunale. Ci
auguriamo che non si
stia pensando ad una
soluzione
casareccia, per
offrirne la gestione
ad aziende o a
sodalizi che non
hanno mai maturato
esperienza nella
gestione di
contenitori
storici”. Sarebbe
utile, invece,
predisporre un
“bando a diffusione
europea che
metterebbe il Comune
nella condizione di
selezionare la
migliore proposta
progettuale su cui,
successivamente,
articolare il bando
di gara definitivo”.
Quale finalità
bisognerebbe
perseguire? “Quella
di trasformare –
sottolinea
Dalessandro –
l’antico maniero in
un grande attrattore
turistico,
riempendolo di
contenuti:
allestendovi, ad
esempio, dei saloni
espositivi
permanenti per
ospitare mostre di
pittura e di altre
opere d’arte; si
potrebbe creare
anche una sala
museale; e un
ambiente che faccia
da vetrina ai
prodotti
agroalimentari
tipici della
gastronomia
miglionichese
(prodotti da forno,
salumi, fichi e
olio)”. Ma si
potrebbe dare spazio
pure ad “una sala
enoteca di vini
lucani; a manufatti
di prototipi di
salotti e ad un
ambiente che faccia
da museo e da
testimonianza della
“Civiltà contadina”.
Si tratta solo di
alcune idee; delle
altre – aggiunge
Dalessandro -
potrebbero scaturire
dalle proposte dei
cittadini
miglionichesi, nel
corso di un
dibattito e di
confronto pubblico.
Altri suggerimenti
potrebbero
riguardare
l’opportunità di
ricavare dei piccoli
locali al piano
terra del castello
per farne dei box di
primo ristoro e di
vendita di oggetti
da souvenir. La
gestione di
quest’ultimi
potrebbe essere
affidata, tramite un
apposito bando, alle
associazioni locali
o ai cittadini
eventualmente
interessati”. In
conclusione,
Dalessandro auspica
un “uso produttivo
del maniero”,
affinchè costituisca
una fonte di
crescita culturale,
sociale ed economica
per tutta la
comunità
miglionichese. |