MIGLIONICO.
Agricoltori miglionichesi in lacrime. La violenta grandinata
che, nel pomeriggio di lunedì scorso, s’è abbattuta sulle
contrade di campagne dell’agro di Miglionico, ha causato danni
ingenti ad alcune colture agricole, in particolare, a quelle
delle olive e dell’uva. Distrutti anche alcuni campi di ortaggi:
in pratica, in alcuni piccoli poderi di campagna, la raccolta
delle zucche, pomodori, melanzane e peperoni è come se fosse già
finita. La violenza dei chicchi di grandine, grossi anche come
mandorle e noci, ne ha compromesso il raccolto, falcidiandone il
prodotto. I danni maggiori, ovviamente, si contano nel settore
dell’ulivicoltura e in quello della viticoltura. Sono stati
sufficienti una trentina di minuti di tempesta di vento e di
acqua mista a grandine per rovinare il lavoro di un anno. Una
precipitazione atmosferica abnorme che ha danneggiato pure
numerose strade di campagna che sono state invase da fanghiglia
e melma.
La ricognizione effettuata ieri mattina da parecchi
agricoltori, all’interno delle terre di loro proprietà, ha
portato alla luce una situazione drammatica: “Circa il cinquanta
per cento della raccolta delle olive è compromessa – dice con
amarezza il dott. Pietrangelo Salerno, 58 anni, medico
veterinario in servizio nel distretto sanitario di Miglionico, Pomarico e Grottole, proprietario di un uliveto in contrada
Fontana di Noce – e risultano danneggiati anche alcuni rami di
parecchie piante. E’ impressionante la quantità delle olive
cadute per terra. La tromba d’aria ha divelto numerosi rami e
sradicato persino alcune piante”. Alcune zone, in particolare,
quelle di Conche e Fontana di Noce danno l’impressione di essere
state “bombardate da una specie di bomba d’acqua”, racconta con
le lacrime agli occhi, Pietro Battilomo, 65 anni, proprietario
di un piccolo appezzamento di terreno in contrada Fontana di
Noce. Risultano danneggiati pure numerosi vigneti non protetti
dalle tende e né da reti antigrandine. “Non ci resta che
piangere”, conclude Battilomo. |