MIGLIONICO.
Tra passato e
presente. Dai primi
anni del 1800 ai
giorni nostri: la
vita amministrativa
e politica di
Miglionico
attraverso i sindaci
che hanno
contribuito a farne
la storia. Una
narrazione fatta di
vicende politiche
appassionanti che,
sebbene in parte,
rappresentano
l’identità sociale e
le “radici” della
comunità
miglionichese. I
sindaci con i loro
atti amministrativi,
in fondo, sono un
po' la testimonianza
dei fatti del
passato che è sempre
bene conoscere per
capire meglio il
presente.
Tutto comincia nel
1809: è l’anno in
cui, negli annali
della storia del
paese, viene
registrato il primo
sindaco della
comunità: il suo
nome è
Francesco Pellegrini
che durò in carica
un solo anno. Poi,
esplorando i
documenti d’archivio
dell’Ufficio
anagrafe del Comune
e facendo
riferimento a un
prezioso lavoro di
ricerca storica
svolto dal prof.
Antonio Labriola (vedi
ricerca),
si scopre che il
secondo sindaco del
paese fu
Michele De Ruggieri,
che ne ricoprì la
carica per quattro
mandati, sebbene non
consecutivamente:
ovvero, negli anni
1810, 1817, 1819 e
1821, per
complessivi sette
anni di attività
amministrativa.
Anche
Francesco Grande
fu eletto sindaco
per due volte, in
anni diversi: la
prima, nel 1822 e la
seconda, nel 1831,
per un totale di sei
anni. Così come fece
il
sindaco
Giuseppe Petito,
primo cittadino nel
1828 e nel 1834, per
complessivi sei
anni. E il sindaco
Carlo D’Alema
che ne ricoprì la
carica nel 1837 e
nel 1846: la prima
volta, per sei anni
e la seconda, per
cinque anni, per un
totale di undici
anni. Pasquale
Corleto,
eletto nel 1899,
espletò il suo
mandato
amministrativo per
cinque anni, fino
all’anno 1904: fu il
primo sindaco del
1900. Il sindaco più
longevo,
Pietro De Ruggieri,
che ricoprì la
carica per 21 anni
consecutivamente
(dal 1867 al 1886).
Invece, nel periodo
della prima guerra
mondiale
(1915-1918), ad
amministrare il
paese fu il sindaco
Emilio Motta,
che restò in carica
per sette anni, dal
1914 al 1920. Poi,
nel 1922, con
l’inizio della presa
del potere del
fascismo e di Benito
Mussolini, ebbe
inizio il periodo in
cui
l’amministrazione
del Comune fu curata
dal podestà, una
figura monocratica
che era titolare
della più alta
carica civile nel
governo del paese.
Nell’epoca fascista,
le elezioni
democratiche furono
soppresse e tutte le
funzioni svolte in
precedenza dal
sindaco, dalla
giunta comunale e
dal consiglio
comunale furono
trasferite al
podestà che veniva
nominato
direttamente dal
governo tramite un
atto denominato
“Regio decreto”. Il
podestà restava in
carica per cinque
anni con possibilità
di rimozione da
parte del prefetto
oppure di riconferma
oltre i cinque anni
iniziali. In tale
epoca,
l’amministrazione
del paese fu
affidata a sei
podestà: il primo fu
Domenico
D’Alema, dal
1922 al 1934; il
secondo fu
Fedele De Novellis,
dal 1935 al 1939; il
terzo fu
Achille Stancarone
(commissario
prefettizio) nel
1940; a seguire,
Ambrogio Guida
(dal 1941 al 1942),
Serafino
Torraca
(1943) e
Antonio D’Alema
(1944).
I primi sindaci
eletti nel periodo
post bellico, a
partire dal 1946,
furono
Emanuele Canterino
e Domenico
Aspriello,
cui seguirono due
commissari
prefettizi:
Nicola Corleto
e Mario Spada
(entrambi
espletarono
l’incarico
prefettizio
nell’anno 1950).
L’unica donna
sindaco della storia
del paese è stata
Maria Signorella,
in carica per cinque
anni, dal 1995 al
1990. Il neo
sindaco,
Franco Comanda,
è il 42esimo
sindaco della storia
miglionichese.
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