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24 giugno 2019

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Un guasto meccanico la causa della morte dei fratelli travolti e uccisi dalla mietitrebbia?
Dichiarazioni della Fai-Cisl Basilicata e della Cia Agricoltura di Matera

 

MIGLIONICO. Un guasto meccanico al sistema idraulico di trasmissione che regola la movimentazione della macchina motrice della mietitrebbia. Verosimilmente, potrebbe essere stata questa la causa principale a determinare il tragico incidente sul lavoro che s’è verificato nel primo pomeriggio di sabato scorso, in contrada “Basento” e che ha originato la morte dei due fratelli agricoltori, Francesco e Giovanni Ragone, rispettivamente di anni 58 e 55. In pratica, si sarebbe trattato di un fenomeno improvviso e fortuito, un’avaria al sistema frenante del mezzo meccanico, che avrebbe fatto perdere il controllo del mezzo meccanico all’agricoltore Giovanni Ragone, 55 anni, originario di Pomarico, ma da tanti anni, residente a Miglionico. Dalle notizie raccolte tra i parenti e gli amici delle due vittime, la dinamica dell’incidente è stata così ricostruita: Giovanni era a bordo della mietitrebbia, unitamente alla figlia Grazia di 19 anni: in un campo di grano, di sua proprietà, nella valle vicino al fiume Basento, stava eseguendo il lavoro di mietitrebbiatura, quando, all’improvviso, in un tratto del sentiero, caratterizzato da una forte inclinazione del pendio, il sistema frenante del mezzo meccanico sarebbe andato in avaria, impedendo all’agricoltore di regolarne la velocità. Da qui la prima oscillazione della macchina che, subito dopo, ha cominciato a ribaltarsi più volte, fino a quando è precipitata in un fosso profondo un paio di metri. Intanto, al primo segnale di pericolo, Grazia è stata sbalzata dalla cabina, riuscendo a salvarsi. Invece, Francesco, 58 anni, che non era a bordo della macchina agricola, ma nelle immediate vicinanze, è stato investito e ferito mortalmente dalla falciatrice che, sganciatasi dalla macchina motrice, l’ha travolto. Una tragedia dolorosa e inaspettata che “ha duramente colpito due laboriose famiglie originarie di Pomarico, ma da tanti anni residenti nella nostra comunità – dichiara il sindaco Franco Comanda – e il Comune proclamerà il lutto cittadino in coincidenza del giorno dei funerali per esprimere, ai familiari delle due vittime, i sentimenti di vicinanza e di solidarietà dell’Amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza. La cerimonia funebre si svolgerà oggi, lunedì 24, alle 16, nella Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore: la messa sarà celebrata da mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina, coadiuvato da don Mark Stanislaus.

MIGLIONICO. “L’ennesimo sangue versato sui campi della Basilicata impone una serie e circostanziata riflessione sullo stato della sicurezza in agricoltura”. E’ quanto afferma il segretario generale della Fai-Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo, in riferimento al mortale incidente avvenuto sabato scorso a Miglionico, in una contrada di campagna, denominata “Basento”. “Siamo sconcertati e attoniti – commenta il sindacalista – per l’incidente che è costato la vita a due fratelli agricoltori, Francesco e Giovanni Ragone, rispettivamente di 58 e 55 anni. Non ci si può esimere dal rivendicare una rinnovata attenzione da parte di tutte le istituzioni preposte al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolare, in agricoltura dove va intensificata l’opera di informazione e prevenzione”.

MIGLIONICO. “Il mortale incidente nelle campagne di Miglionico – sottolinea Cia-Agricoltori di Matera – è la tragica conferma che la principale causa di infortunio sul lavoro nelle aziende agricole lucane è costituita dal ribaltamento del mezzo agricolo (72% dei casi), seguita dagli investimenti con mezzi agricoli (12%). Quindi, l’organizzazione agricola materana sottolinea come, tra le cause più diffuse, va annoverato anche un “parco di automezzi agricoli vecchio”, ma anche la “non adeguata preparazione alla guida del mezzo e l’impiego di mezzi meccanici in terreni impervi”. E, facendo riferimento al progetto “Agriprev” (ricerca sulla prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro per il settore agricolo selezionato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), la Cia di Matera ne evidenzia i risultati più rilevanti: “I giovani d’età compresa tra i 18 e i 34 anni – si osserva – rappresentano la categoria meno soggetta ad incidenti mortali (appena il 7% nell’ultimo quinquennio). All’estremo opposto si colloca la classe degli “over 66”, nella quale, l’incidenza degli infortuni mortali risulta pari al 47%. Un ulteriore 26% degli incidenti avviene tra i conducenti “over 50 e 60”. Infine, un altro dato oggettivo: “Nel primo trimestre del 2019, in Italia, il numero degli infortuni sul lavoro in agricoltura denunciati sono stati 7.500, con un incremento del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2018, con 22 vittime sul lavoro”. Quale ne è stata la principale causa? Quella rappresentata dal “ribaltamento dei mezzi meccanici”. Ne discende l’esigenza di diffondere al massimo la cultura della sicurezza nelle aziende agricole e l’adozione di un “provvedimento per la rottamazione dei vecchi automezzi agricoli e di aiuti per l’acquisto di quelli nuovi”.

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