MIGLIONICO.
Un guasto meccanico al sistema idraulico di trasmissione che
regola la movimentazione della macchina motrice della
mietitrebbia. Verosimilmente, potrebbe essere stata questa la
causa principale a determinare il tragico incidente sul lavoro
che s’è verificato nel primo pomeriggio di sabato scorso, in
contrada “Basento” e che ha originato la morte dei due fratelli
agricoltori, Francesco e Giovanni Ragone, rispettivamente di
anni 58 e 55. In
pratica, si sarebbe trattato di un fenomeno improvviso e
fortuito, un’avaria al sistema frenante del mezzo meccanico, che
avrebbe fatto perdere il controllo del mezzo meccanico
all’agricoltore Giovanni Ragone, 55 anni, originario di Pomarico,
ma da tanti anni, residente a
Miglionico. Dalle notizie raccolte tra i parenti
e gli amici delle due vittime, la dinamica dell’incidente è
stata così ricostruita: Giovanni era a bordo della mietitrebbia,
unitamente alla figlia Grazia di 19 anni: in un campo di grano,
di sua proprietà, nella valle vicino al
fiume
Basento, stava eseguendo il lavoro di mietitrebbiatura, quando,
all’improvviso, in un tratto del sentiero, caratterizzato da una
forte inclinazione del pendio, il sistema frenante del mezzo
meccanico sarebbe andato in avaria, impedendo all’agricoltore di
regolarne la velocità. Da qui la prima oscillazione della
macchina che, subito dopo, ha cominciato a ribaltarsi più volte,
fino a quando è precipitata in
un fosso profondo un paio di metri. Intanto, al primo segnale di
pericolo, Grazia è stata sbalzata dalla cabina, riuscendo a
salvarsi. Invece, Francesco, 58 anni, che
non era a bordo della macchina agricola, ma nelle immediate
vicinanze, è stato investito e ferito mortalmente dalla
falciatrice che, sganciatasi dalla macchina motrice, l’ha
travolto. Una tragedia dolorosa e inaspettata che “ha
duramente colpito due laboriose famiglie originarie di Pomarico,
ma da tanti anni residenti nella nostra comunità – dichiara
il sindaco Franco Comanda – e il Comune proclamerà il
lutto cittadino in coincidenza del giorno dei funerali per
esprimere, ai familiari delle due vittime, i sentimenti di
vicinanza e di solidarietà dell’Amministrazione comunale e di
tutta la cittadinanza. La cerimonia funebre si svolgerà oggi,
lunedì 24, alle 16, nella Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore:
la messa sarà celebrata da mons. Antonio Giuseppe Caiazzo,
arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina, coadiuvato da don
Mark Stanislaus.
MIGLIONICO.
“L’ennesimo sangue versato sui campi della Basilicata impone una
serie e circostanziata riflessione sullo stato della sicurezza
in agricoltura”. E’ quanto afferma il segretario generale della
Fai-Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo, in riferimento al mortale
incidente avvenuto sabato scorso a Miglionico, in una contrada
di campagna, denominata “Basento”. “Siamo sconcertati e attoniti
– commenta il sindacalista – per l’incidente che è costato la
vita a due fratelli agricoltori, Francesco e Giovanni Ragone,
rispettivamente di 58 e 55 anni. Non ci si può esimere dal
rivendicare una rinnovata attenzione da parte di tutte le
istituzioni preposte al tema della sicurezza sui luoghi di
lavoro, in particolare, in agricoltura dove va intensificata
l’opera di informazione e prevenzione”.
MIGLIONICO.
“Il mortale incidente nelle campagne di Miglionico – sottolinea
Cia-Agricoltori di Matera – è la tragica conferma che la
principale causa di infortunio sul lavoro nelle aziende agricole
lucane è costituita dal ribaltamento del mezzo agricolo (72% dei
casi), seguita dagli investimenti con mezzi agricoli (12%).
Quindi, l’organizzazione agricola materana sottolinea come, tra
le cause più diffuse, va annoverato anche un “parco di automezzi
agricoli vecchio”, ma anche la “non adeguata preparazione alla
guida del mezzo e l’impiego di mezzi meccanici in terreni
impervi”. E, facendo riferimento al progetto “Agriprev” (ricerca
sulla prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro per il settore
agricolo selezionato dal ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali), la Cia di Matera ne evidenzia i risultati più
rilevanti: “I giovani d’età compresa tra i 18 e i 34 anni – si
osserva – rappresentano la categoria meno soggetta ad incidenti
mortali (appena il 7% nell’ultimo quinquennio). All’estremo
opposto si colloca la classe degli “over 66”, nella quale,
l’incidenza degli infortuni mortali risulta pari al 47%. Un
ulteriore 26% degli incidenti avviene tra i conducenti “over 50
e 60”. Infine, un altro dato oggettivo: “Nel primo trimestre del
2019, in Italia, il numero degli infortuni sul lavoro in
agricoltura denunciati sono stati 7.500, con un incremento del
9,3% rispetto allo stesso periodo del 2018, con 22 vittime sul
lavoro”. Quale ne è stata la principale causa? Quella
rappresentata dal “ribaltamento dei mezzi meccanici”. Ne
discende l’esigenza di diffondere al massimo la cultura della
sicurezza nelle aziende agricole e l’adozione di un
“provvedimento per la rottamazione dei vecchi automezzi agricoli
e di aiuti per l’acquisto di quelli nuovi”. |