MIGLIONICO.
“Turismo a Matera?
Con paghe da fame”.
La denuncia di
sfruttamento da
“Nidil-Cgil. Paghe
da fame nella città
capitale della
cultura europea
2019. “Fenomeni di
vero e proprio
schiavismo nelle
strutture
ricettive”. La
brutta faccia del
turismo è lo
sfruttamento dei
lavoratori impegnati
nelle strutture
ricettive. “Cresce
la notorietà della
città e aumenta la
schiavitù, purtroppo
– scrive Emilio
Salierno su La
Gazzetta di
Basilicata del 2
aprile 2019 - va
così a Matera. Il
fenomeno è
certificato dal
sindacato Nidil
Cgil. Chi vuole fare
il cameriere, la
commessa o l’addetta
delle pulizie deve
accettare compensi
miserevoli, con
paghe da schiavi. E
questo lo stiamo
constatando come
ufficio vertenze
legali perché stanno
aumentando i
lavoratori che si
rivolgono a noi per
rassegnare le
dimissioni
volontarie. E chi ha
più coraggio,
intraprende la
vertenza nei
confronti del datore
di lavoro
sfruttatore”. Allo
sportello del
sindacato si
presentano sia
maschi che donne,
almeno due al
giorno. Ho lavorato
in due alberghetti
di Matera, dice una
30enne, laureata,
plurilingue, che
preferisce non
essere menzionata:
500 euro al mese,
senza contributi.
Presa per la
reception, ma
costretta a fare di
tutto e di più,
compreso i letti e
la pulizia delle
stanze. Sette ore al
giorno, con
reperibilità
notturna, ma senza
essere pagata per
questa disponibilità
24 ore su 24. A
un’altra ragazza
vengono proposte 500
euro al mese, che
devono figurare come
rimborso spese; 45
ore settimanali da
dedicare al lavoro.
Un’altra ragazza è
stata costretta a
recarsi in ospedale
per una flebite
causata dal lungo
tempo in piedi
passato in albergo.
“Matera capitale
della cultura deve
rappresentare anche
la cultura del
lavoro, dei diritti
e della tutela dei
lavoratori e non un
nuovo esempio di
schiavismo”. |