MIGLIONICO.
“Latte: la
Basilicata rivendica
il tavolo nazionale
sulla crisi. La
“crisi bianca”
colpisce anche i
produttori lucani.
Se la Sardegna
piange la Basilicata
non ride”. Il prezzo
del latte alla
stalla è bloccato da
troppi anni. I costi
di produzione sono
in aumento. La
“crisi bianca”
venuta alla ribalta
con la protesta dei
pastori sardi
colpisce anche il
settore lattiero
caseario della
Basilicata sia per
quanto riguarda il
latte vaccino sia
per quanto concerne
quello ovi-caprino.
“Per il latte
pregiato, ovvero
certificato con
parametri di alta
qualità, scrive
Giovanna Laguardia
su La Gazzetta di
Basilicata del 16
febbraio 2019 – il
prezzo non va oltre
i 41 centesimi oltre
iva, ma la forbice
parte dai 35
centesimi, a fronte
del fatto che i
costi di produzione
sono aumentati. Oggi
non si alimenta una
vacca con meno di 7
euro al giorno. Per
quanto riguarda il
latte ovino, il
prezzo medio alla
stalla è di 60
centesimi a litro”.
In Basilicata
abbiamo un
patrimonio di 350
mila pecore e 90
mila capre. In
Basilicata il latte
ovino si vende a
10-15 centesimi in
meno che in
Sardegna. Il Governo
ieri ha fatto la
proposta per portare
il prezzo del latte
a 70 centesimi a
litro (aumento di 10
centesimi). Ma i
pastori sardi
l’hanno rifiutata.
Il patrimonio
zootecnico di
Basilicata (al 2017)
ha una consistenza
di circa 91.843 capi
di bovini presenti
in circa 2.700
allevamenti, di cui
circa 450 che
consegnano il latte. |