MIGLIONICO. “In
pensione 200 medici
e infermieri, ma la
Regione Basilicata
non può assumere. Il
paradosso della
norma dello Stato
che blocca il turn
over e che da tempo
si cerca di
cambiare. L’ultima
speranza è un
emendamento dell’on.
Vito De Filippo”. I
conti in ordine non
sono più
sufficienti. A
questo punto solo il
via libera a
quell’emendamento
che chiede di
annullare il limite
ai tetti di spesa
imposto nel 2004,
può evitare il
peggio. “Entro il
2020, infatti, in
Basilicata andranno
in pensione 200
persone tra medici
ed infermieri –
scrive Antonella
Inciso su La
Gazzetta di
Basilicata del 14
dicembre 2018 –
tanti, troppi per
una regione che deve
già fare i conti con
una sanità diffusa
su un territorio
orograficamente
difficile. La
Regione ha i fondi
per assumerne
altrettanti e per
incrementare i posti
di altre 100 unità,
il punto, però, è
che non può farlo.
Se non viene
cambiata quella
norma statale che
prevede che anche le
Regioni con i conti
della sanità in
ordine debbano
ridurre la spesa
sanitaria,
tagliandola dell’1,4
per cento rispetto a
quanto speso nel
2004 (epoca in cui
in Basilicata sulla
spesa sanitaria non
pesava il servizio
del 118, che oggi
costa 20 milioni di
euro). L’emendamento
di De Filippo, con
cui si chiede di
rimuovere il limite
imposto nel 2004,
quindi, resta
l’unica ancora di
salvezza”. Va
precisato che quella
dei 200
pensionamenti è una
previsione che non
tiene conto della
“quota 100”, in
discussione in
questi giorni in
Parlamento. Con tale
riforma, il numero
di medici ed
infermieri pronti ad
andare in pensione
lieviterebbe
ulteriormente. In
tal caso,
sostituirli
diventerebbe quasi
impossibile. Con
gravi riflessi sui
singoli reparti, ma
soprattutto sui
pazienti. |