MIGLIONICO.
Crepuscolo Miglionico. La squadra di
mister Michele Paterino, senz’anima
e senza forza, ha subito
un’umiliante sconfitta (5-0), a
conclusione della sfida in trasferta
contro il San Cataldo di Bella, la
quinta consecutiva, che la condanna
ad essere il fanalino di coda della
classifica. Con appena 8 punti, la
squadra biancoverde ha chiuso il
girone d’andata all’ultimo posto. Un
campionato, quello dei miglionichesi,
che sta diventando una vera e
propria “Via Crucis”, un percorso
doloroso che li sta portando alla
retrocessione. “Più che una
sconfitta, quella subita nel match
con il San Cataldo è stata una
disfatta – dice, con un filo di voce
e tanta amarezza, il presidente
Mimmo Grande che aggiunge, il
Miglionico non è stato proprio in
partita. La squadra s’è come
dissolta, dando la sensazione di
essere svuotata, incapace di
lottare. Come rassegnata, s’è
arresa, consegnandosi all’avversario
di fronte alle prime difficoltà. Nei
prossimi giorni – conclude il
presidente – si riunirà lo staff
dirigenziale e saranno fatte le più
approfondite riflessioni per capire
quelli che sono i veri problemi del
gruppo e per individuare i possibili
rimedi, al fine di poterlo aiutare
ad uscire dalle sabbie mobili in cui
versa attualmente”. Entrando nel
merito della disamina tecnica della
gara col San Cataldo, va rilevato
che il Miglionico, dopo aver chiuso
il primo tempo in svantaggio di due
reti, nella ripresa ne ha subite
altre tre, chiudendo la partita sul
risultato di 5-0. Un epilogo che ha
gettato il club in uno stato di
sofferenza, causando un senso di
vuoto tra i tifosi: la squadra è
come avvolta da un filo spinato.
Sembra stremata, come un asinello
che, senza più forza, fa fatica a
reggersi in piedi. Conclusione: in
queste condizioni il Miglionico è
condannato alla retrocessione? Qual
è la sua colpa? C’è la speranza di
un’inversione di tendenza? |