MIGLIONICO.
“Sostanze inquinanti
oltre i parametri.
Veleni in Valbasento.
Contaminata la falda
acquifera. Urge una
bonifica”. “Cloruro
di vinile,
triclorometano e, in
generale, un vero e
proprio cocktail di
veleni, molti dei
quali sono risultati
superiori ai limiti
di legge: sono
alcune delle
sostanze tuttora
presenti nella falda
acquifera del Sin
(Sito di interesse
nazionale della Val
Basento,
segnatamente nella
zona cosiddetta
“diaframmata”
dell’area
industriale di
Ferrandina, stando
ai risultati delle
analisi effettuate
nel primo semestre
del 2018 dalla
Syndial, la società
ambientale del
gruppo Eni che opera
nel campo del
risanamento
ambientale di siti
petrolchimici e
minerari dismessi,
contaminati da
precedenti attività
produttive e che,
appunto, gestisce
l’area “diaframmata”
di Ferrandina”. “Il
documento che
attesta i
superamenti delle
“Csc”
(Concentrazioni
soglie di
contaminazione) –
scrive Piero Miolla
su La Gazzetta di
Basilicata del 29
novembre 2018 – è
stato veicolato dal
segretario dei
radicali lucani,
Maurizio Bolognetti”.
Il Sin (Sito di
interesse nazionale)
della Valbasento (è
stato individuato
dall’articolo 14
della legge
n.179/2002) ha un
perimetro che
comprende i Comuni
di Matera,
Miglionico, Grottole,
Pomarico, Ferrandina,
Salandra e Pisticci.
Il sito occupa una
superficie di circa
34 ettari. Nelle
aree da bonificare
ci sono vari agenti
cancerogeni. Una
vera e propria
“bomba ecologica è
rappresentata dalle
polveri della
Materit, la fabbrica
che produceva
manufatti in
cemento-amianto.
Nell’opificio sono
presenti 800 sacchi
di polvere bianca,
alcuni dei quali
aperti ed altri,
invece, lacerati”. |