MIGLIONICO.
Come un fiore
appassito. Senza
forza e senza
bellezza. Floscio.
E’ la “cartolina”
del Miglionico che,
nella sfida
casalinga contro
l’Oraziana Venosa,
ha subito una netta
sconfitta (0-2).
Evidenziando
un’immagine di
squadra evanescente
e inconcludente. In
altre parole, il
collettivo di mister
Michele Paterino si
è riscoperto
fragile, come un
vaso di porcellana.
E sotto i micidiali
colpi degli
avversari è andato
in frantumi. A
conclusione di una
partita che per i
miglionichesi s’è
rivelata più
difficile del
previsto.
“L’Oraziana Venosa
ci è stata superiore
sia atleticamente
che tecnicamente –
ammette il dirigente
Antonio Centonze – e
ha vinto
meritatamente”. In
particolare, cosa
non ha funzionato
nel Miglionico?
Nella fattispecie,
la nostra squadra è
stata poco incisiva
in attacco e
vulnerabile in
difesa – sottolinea
il dirigente - ma ha
saputo battersi con
coraggio, giocando
con generosità. Ha
fatto quel che ha
potuto”. Tuttavia,
la prestazione
espressa non è stata
efficace e
redditizia sotto il
profilo del
risultato. In
pratica, questa
sconfitta ha
riportato in
superficie alcune
perplessità,
peraltro, già
evidenziate in
alcune precedenti
partite, sulla
consistenza
complessiva del
gruppo che denota
delle lacune
strutturali. La
sconfitta, quindi,
che costringe i
miglionichesi a
restare nei
bassifondi della
classifica, al
penultimo posto (con
soli 8 punti),
suggerisce due
riflessioni. La
prima: l’organico va
rinforzato con
l’innesto di almeno
tre nuovi giocatori,
uno per ciascun
reparto. Servono
atleti che facciano
la differenza sotto
il profilo tecnico e
dell’esperienza. La
seconda: in attesa
dei rinforzi di
dicembre, sarebbe
opportuno
intensificare la
preparazione
atletica della
squadra, al fine di
colmarne l’attuale
“gap” tecnico con
altre prerogative:
quelle della corsa,
di una maggiore
resistenza fisica e
dell’agonismo. |