MIGLIONICO.
“Tumori al seno, la
prevenzione diventa un
esamificio”. Nel 2017 i
tumori più frequenti in
Basilicata sono stati
cinque: colon-retto (500
casi), prostata (400 casi),
mammella (350), polmone
(300) e stomaco (150). Dati
resi noti dall’Aiom
(Associazione italiana di
oncologia medica). “In forte
ascesa, in particolare –
scrive Massimo Brancati su
La Gazzetta di Basilicata
del 14 ottobre 2018 – il
cancro al seno che
costituisce il 30 per cento
di tutti i tumori femminili.
Di fronte a questo quadro
l’attività di prevenzione
gioca un ruolo fondamentale.
Ma i tempi non sono
sincronizzati con le
esigenze del cittadino.
Questa volta non parliamo di
liste d’attesa che restano
un problema irrisolto della
nostra sanità. E’ la
gestione dello screening
mammografico che mostra
limiti e criticità E che
sconfessa la sua stessa “mission”,
quella di effettuare una
diagnosi precoce per
intervenire al più presto e
contrastare il tumore”.
Attualmente, la
comunicazione del risultato
dell’esame avviene in forte
ritardo rispetto ai 30-40
giorni previsti dal
capitolato. “Oggi aspettano
il responso una cinquantina
di donne sottoposte a
screening tra giugno e
luglio scorsi. Lo screening
mammografico riguarda le
lucane tra i 50 e i 69 anni,
ogni due anni: prevede
l’esecuzione di un test o su
unità mobile o su sedi
ospedaliere”. |