MIGLIONICO.
Un “viaggio” nel tempo
passato e in un luogo
antico. Alla ricerca
delle proprie radici e della
propria identità. Per
scoprire le “luci” di un
piccolo centro del Materano,
del proprio paese d’origine.
Del luogo del cuore,
Miglionico. A bordo di un
suggestivo mezzo di
trasporto, il romanzo,
quello scritto dalla
miglionichese Amalia Marmo,
“Orgoglio antico”. Un testo
narrativo delicato e
autobiografico. L’amore per
il paese natio, il ricordo
degli affetti familiari e
quello della propria
adolescenza sono i temi di
fondo al centro del romanzo,
“Orgoglio antico”, edizioni
Osanna, Venosa (Potenza),
agosto 2018. Il libro, che è
strutturato in quattro
capitoli, per complessive 90
pagine, con nota
introduttiva di Raffaele
Nigro e prefazione di Franco
Trifuoggi, offre al lettore
uno spaccato della vita
sociale, culturale ed
economica di Miglionico in
un contesto storico che va
inquadrato nel secolo
scorso, negli anni del dopo
guerra. La narrazione, che
si dispiega nell’intreccio
fra tre elementi, quello
ambientale, degli affetti
familiari e dei rapporti
interpersonali dei cittadini
miglionichesi, ci fa
conoscere gli usi, i
costumi, le tradizioni che
caratterizzavano la vita
all’interno di un tessuto
sociale povero dal punto di
vista economico, ma ricco di
buoni sentimenti e di valori
morali. Tuttavia, i versi in
prosa dell’opera della
scrittrice non fanno
conoscere semplicemente la
storia di un luogo, ma
rappresentano anche un
“viaggio” che l’autrice
compie nella sua vita
interiore, al punto da
svelarne i sentimenti, i
pensieri, le ansie e le
emozioni. La scrittrice
sgombra la sua mente da
qualsiasi pregiudizio, si
lascia trasportare dai
ricordi e “accende” i
riflettori sul suo mondo
interiore di adolescente: ne
racconta i “segreti” e le
speranze. Ne descrive gli
stati d’animo, le angosce e
i momenti di spensieratezza.
E ricrea un mondo che oggi
non c’è più. Ma del quale se
ne sente la mancanza: si
avverte l’assenza di
un’epoca antica, di quando
bastava poco per sentirsi
felici, di quando i rapporti
interpersonali erano fondati
sulla correttezza, sulla
fiducia, sulla parola
d’onore, sul reciproco
rispetto. Di quando “bastava
uscire di casa per
assaporare il gusto della
vita”. Il libro di Amalia
Marmo interpreta in modo
compiuto le dinamiche
sociali dell’epoca e ne
incarna l’anima. Coinvolge
il lettore con una
narrazione caratterizzata da
un velo di nostalgia e,
verosimilmente, da una
sottile malinconia.
L’autrice descrive
l’identità di un paese
reale, all’interno di un
contesto storico reale, con
persone reali: da donna
Amalia a zia Angiolina, la
“Marchesina”. E il lettore,
a volte, ha la sensazione di
assomigliarle. Conclusione.
Il romanzo è il ritratto di
un mondo antico che fatica a
confrontarsi con quello
odierno. Descrive un luogo,
Miglionico, che è sempre in
cima ai suoi pensieri.
L’opera è un canto d’amore
per il suo paese natio, di
cui rievoca le tradizioni
più belle. Come se volesse
regalare al lettore la
possibilità di riscoprirle e
di riviverle. |