MIGLIONICO.
“E’ un quadro in chiaro-scuro quello
tracciato sull’economia lucana dal
rapporto periodico di Confindustria,
“Check up Mezzogiorno 2018”. A
fronte di alcuni indici positivi,
che testimoniano un principio di
ripresa, infatti, ve ne sono altri
che, invece, confermano che la
nostra regione è ancora in
difficoltà. “La Basilicata – scrive
Piero Miolla su La Gazzetta Del
Mezzogiorno del 27 settembre 2018 –
è la sola regione del Sud che ha
recuperato i livelli pre-crisi sotto
il profilo del valore aggiunto
industriale rispetto al 2008. Per
quanto riguarda il commercio estero,
la Basilicata è la regione italiana
con la più elevata propensione
all’export con il 39% del Pil
(Prodotto interno lordo) regionale
legato ai flussi di esportazioni. In
questo dato incidono in maniera
determinante l’attività della
produzione degli autoveicoli a San
Nicola di Melfi, a cura della FCA
(Fiat Chrysler Automobili), e le
estrazioni petrolifere in Val
d’Agri. Lo stabilimento di Melfi fu
costruito tra il 1991 e il 1993. Nel
1994 diede inizio alla produzione
dei primi veicoli (Fiat Punto). Oggi
vi lavorano circa 8 mila lavoratori,
di cui circa 4 mila sono addetti al
montaggio dei veicoli. Ha una
capacità produttiva annuale pari a
400 mila veicoli (Fiat 500x e Jeep
Renegade) che vengono esportati in
cento nazioni del mondo. E’ uno
degli stabilimenti più grandi e
tecnologicamente avanzati del mondo.
Per quanto riguarda il petrolio
della Val d’Agri, cominciò ad essere
estratto negli anni Ottanta. E’ il
giacimento petrolifero su terraferma
più grande d’Europa: fornisce il 10%
del fabbisogno nazionale (il 70% del
petrolio italiano e il 14% del gas
italiano). Il greggio viene estratto
da 27 pozzi e inviato a Taranto, per
essere raffinato, tramite un
oleodotto lungo 136 chilometri. Il
“COVA” (Centro Olio Val d’Agri),
definito il “Texas” italiano ha una
capacità estrattiva giornaliera di
104 mila barili di greggio (ogni
barile contiene 159 litri), circa
16.500 metri cubi. |