MIGLIONICO.
“L’analfabetismo in Basilicata non è
superato. La nostra regione ha il
record negativo d’Italia: A chi non
sa leggere e scrivere si aggiunge
chi legge e non comprende”. Nella
50esima “Giornata
dell’alfabetizzazione” arriva
l’allarme dell’UNLA (Unione
nazionale lotta all’analfabetismo):
“In Basilicata circa una persona su
10 è analfabeta che non significa
solo non saper apporre la propria
firma: c’è la forma
dell’analfabetismo di ritorno (al
40%) e quella funzionale di chi
legge e non capisce”. L’istruzione è
la chiave di volta per promuovere lo
sviluppo sostenibile. “Gli
analfabeti totali in Basilicata -
scrive Piero Miolla su La Gazzetta
del Mezzogiorno del giorno 8
settembre 2018 – sono all’incirca
l’11 per cento. In Basilicata – dice
Leonardo Pace, delegato regionale
dell’Unla – resiste un vero e
proprio nocciolo duro di incolti che
sale oltre il 40% della popolazione
per i cosiddetti analfabeti di
ritorno, quei soggetti, cioè, che
pur avendo conseguito la licenza
media inferiore mostrano comunque
difficoltà di comprensione e di
lettura. Il problema non è solo
della Basilicata. I dati Ocse
(Organizzazione per la cooperazione
e lo sviluppo economico) rivelano
che 7 italiani su 10 (dai 15 ai 65
anni) non comprendono un testo
letterario, un contratto d’affitto,
un articolo di giornale. In tal
caso, si parla di “analfabetismo
funzionale”: in Basilicata tocca
quota 30% della popolazione,
soprattutto tra “coloro che hanno un
titolo di studio non alto”,
sottolinea Pace. L’analfabeta
funzionale sa leggere e scrivere, ma
non capisce ciò che legge.
L’analfabeta di ritorno è colui che
nel tempo perde le competenze
acquisite, a causa del mancato
esercizio di quanto imparato.
Infine, la Basilicata è anche
penalizzata dall’analfabetismo
informatico (fenomeno che riguarda
chi non sa usare il computer. |