MIGLIONICO.
“Lascia il calcio per salvare il nipotino
Milo. Diventa l’eroe dei tifosi. Lulo,
attaccante argentino in serie C, gli dona
una parte di fegato e gli salva la vita. E’
stato il gol più bello della mia vita”.
Alejandro “Lulo” Benitez, 30 anni, è un
attaccante del club “Central di Larroque”,
in Argentina. Adesso, non potrà più giocare
al calcio. “L’addio al calcio – scrive
Alessandro Fulloni sul Corriere della Sera
del 29 luglio 2017 – per salvare il nipotino
Milo di nove mesi che rischiava di morire.
L’altro giorno i suoi tifosi, quelli del
Central Larroque, squadra nella quale ha
sempre giocato segnando gol a grappoli, gli
hanno riservato un applauso lungo, intenso,
indimenticabile. Uno di quelli che fanno
venire i brividi”. Lulo ha compiuto un gesto
d’altruismo commovente, che con il calcio
non ha niente a che fare: ha salvato la vita
del nipotino, nove mesi, il figlio della
sorella, accettando di sottoporsi a un
trapianto di fegato. E’ diventato donatore.
Decisione presa in un istante, come quando
l’istinto ti suggerisce il gesto tecnico
unico e impossibile, la rovesciata, il
tacco, eccetera. Adesso, in Argentina lo
chiamano “heroe”, l’eroe. L’opzione del
trapianto era la sola che potesse salvare
Milo. Nella lista dei possibili donatori, il
fegato di Lulo era l’unico compatibile con
quello del piccolo Milo. Ora, con mezzo
fegato in meno, Lulo non potrà più giocare.
“Quando ho visto Milo sorridere dopo
l’operazione – ha detto Lulo – è stato il
giorno più bello della mia vita: sì, più
bello che segnare il gol più importante”.
Giacomo Amati |