L'ANTEFATTO STORICO.
Nel 1735, il viaggio di Carlo III di Borbone, diretto
in Sicilia, ebbe alcune tappe in Basilicata. Da Altamura, passando per Matera,
la corte fu ospitata nell'Abbazia di S. Angelo,per circa tre giorni. Si
diresse, poi, verso la costa jonica con due tappe: presso il Casale di S.
Marco, attualmente nel comune di Bernalda, ed infine nel Castello di
Policoro ove il Re fu ospite dei Principi Serra di Gerace. La lunga
sosta a Montescaglioso avvenne tra il 18 e il 20 gennaio del 1735 e
permise al Re di festeggiare nel grande monastero anche il proprio
compleanno.
IL SOGGIORNO
NELL'ABBAZIA. Il Re e il proprio seguito occuparono buona parte del
monastero. Al sovrano furono attribuite le camere più sontuose, ovvero
l'appartamento dell'Abate. Al Conte di Santo Stefano furono
assegnate alcune camere volte a meridione. Altri ambienti e camere furono
predisposti per le altre persone della corte, gli eccellentissimi Don Lelio
Carafa, Capitano della Guardia del Corpo, ovvero la guardia personale del
Re, con la responsabilità della sua sicurezza. Il Principe Corsini, il Marchese
Acciajoli, il Marchese della Miranda ed il Marchese Malaspina.
Le camere predisposte per la corte risultarono essere 36 al piano superiore,
tutte ben fornite ed acconcie, come racconta la cronaca dell'epoca, ovvero
munite di un minimo di arredo e comodità che dovevano risultare alquanto
inusuali nelle spartane celle dei monaci. Al piano di sotto e nei chiostri
furono sistemate le persone di servizio ed i reparti militari.
IL COMPLEANNO DEL RE.
Il giovedì 20 gennaio, Re Carlo volle celebrare il suo
compleanno. Compiva
20 anni. Dalle proprie camere si recò in chiesa nella maniera più sontuosa che
si potesse immaginare, accompagnato dai monaci sotto il baldacchino e seguito
dai nobili e dai generali della corte. In chiesa sedette sul trono dell'abate
assistendo alla messa cantata celebrata dal Priore. Dopo la messa, lo scoppio
dei mortaretti e la fucileria della guardia personale, il Reverendo Priore
intonò il Te Deum di ringraziamento e impartì la benedizione. La giornata
trascorse tra caccia e banchetti. Successivamente il Priore presentò a Re Carlo
una supplica affinchè volesse accogliere il monastero sotto la sua protezione.
Il giorno dopo, al momento della partenza, il Sovrano manifestò tutto il
proprio gradimento per l'accogliena ricevuta e, in merito alla supplica del
Priore, il Conte di Santo Stefano, udito il Re, sul portone d'ingresso dell
Abbazia, al momento del commiato, potè solennemente dichiarare: "Il padre
Abate è già servito". Da allora in poi l'Abbazia si è fregiata del
titolo di Real Monastero ed i monaci ricordano il soggiorno di Re Carlo III di
Borbone erigendo all'ingresso del cenobio tre cippi in granito.
RE CARLO III DI BORBONE.
Era figlio di Re Filippo V di Spagna e della sua seconda moglie
Elisabetta Farnese dalla quale eredita nel 1732 il Ducato di
Parma e Piacenza. Nel 1734, dopo la conclusione di lunghe guerre
dinastiche che vide contrapposte Spagna e Austria e Francia,
Don Carlos divenne Re di Napoli. Poco dopo ebbe inizio il lungo
viaggio di Carlo verso Palermo ove nel 1735 fu incoronato Re di
Sicilia, riunificando dopo molti secoli il Meridione d'Italia in un unico Stato,
il più grande della Penisola. Nel 1759 Carlo succedette al fratellasttro
maggiore sul trono di Spagna cedendo il Regno di Napoli al figlio Ferdinando.
La dinastia borbonica perse il Regno nel 1860 con l'Unità d'Italia. I
suoi membri subirono l'esilio fino all'instaurazione della Repubblica che essi
hanno riconosciuto in ogni suo ordinamento. L'attuale capo della casa reale
borbonica, nonchè erede al trono di Napoli, è S.A. Principe Ferdinando di
Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro.
FONTE: Volumetto pubblicato dall'Amministrazione Comunale
di Montescaglioso in occasione della Cavalcata del 29 Settembre 2001.
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