MATERA.
Si è conclusa la due giorni di approfondimenti sulla figura di
don Milani a Matera, il 24 e 25 maggio p.v., presso l’Istituto
sant’Anna con grande successo. Il convegno organizzato
dall’Università degli Studi della Basilicata e dall’Istituto
Superiore di Scienze Religiose Interdiocesano “Mons. Anselmo
Pecci” di Matera e dall’Associazione Pedagogica Italiana
-As.Pe.I.), ha voluto analizzare la figura di un grande uomo nel
cinquantennio della sua morte. Tra i numerosi interventi che
hanno spaziato dalla biografia e le opere con Giuseppe Spadafora,
dell’Università della Calabria che ha riproposto la famosa
“Lettera a una professoressa” e dei suoi aspetti pedagogici,
politici e didattici, al motto “I care” ,partecipazione attiva,
impegno civile e solidarietà con Emilio Lastrucci, dell’Unibas,
nonché presidente dell’Associazione Pedagogica Italiana (As.Pe).
Luciano Corradini ha delineato il profilo di un prete maestro
autoritario, autentico, leale, che a volte parlava con durezza
con i ragazzi ma si impegnava a sostenerli: i care. Occuparsi
degli altri , cogliere nei loro occhi il bene e farli diventare
uomini. Questo attraverso un impegno educativo e scolastico
volto all'educazione civile. La scuola è sacra e ha una doppia
missione religiosa e antropologica: l'evangelizzazione coincide
con la coscientizzazione.
Don Milani -dice Corradino- e' un ossimoro, è un ribelle
obbediente, che sopportava la fatica di dedicarsi ai poveri e lo
faceva attraverso la parola, la verità e l'amore con l'obiettivo
di intendere e farsi intendere.
Milena Santerini, dell'Università Cattolica del Sacro cuore,
Milano (L’eredità di don Milani nella scuola e nella società di
oggi) parla di Don Milani come colui che avrebbe introdotto la
la cultura psicologica dell'alunno e del cooperative learning:
la scuola come luogo in cui apprendiamo in continuo scambio con
gli altri attraverso il lavoro collettivo e nessuno è tutti sono
adatti a tutte le materie , con riferimento al libro di Paola
Mastrocola ' Togliamo il disturbo.
Guido Benvenuto dell' Università di Roma nel suo intervento
'Pierino e Gianni: fra vecchie e nuove disuguaglianze ha parlato
del dramma che colpisce l'italia : la maggio parte degli
studenti consegue un titolo ma non ha una preparazione adeguata.
Saperi inerti e inutili e la necessità di dover semplificare i
testi , questo è un forte segnale di crisi.
Il Convegno, una Tavola rotonda, in cui si sono avvicendati nomi
illustri , ha visto il momento della riflessione della
professoressa Franca Pinto Minerva delluniversita di Foggia per
parlare de“Gli ultimi e gli esclusi: la parabola di un
cinquantennio”: Don Milani è ancora attuale in questa società
dell'indifferenza, delle competenze, delle disuguaglianze,
dell'arroganza, una società fatta di migranti nello spazio e
nella mente e che ha bisogno un progetto pedagogico che preveda
più lingue , più confronto,più culture. La scuola dovrebbe
creare menti migranti cge entrano nella cultura degli altri e
rientrano poi nella propria. La scuola come luogo
dellintercultura che collega don Milani e la Montessori ( il
bambino cosmico: realtà locale pensiero globale).
Inoltre, fuori programma, si è avuto l’intervento di Michele
Pinto, Dirigente scolastico emerito e attualmente formatore alla
New Form potentina, per presentare un suo scritto fresco di
stampa su “Don Lorenzo Milani. L’attualità dell’impegno e del
messaggio a 50 anni dalla sua scomparsa”: il maestro sacerdote è
il precursore della scuola inclusiva che deve promuovere lo
sviluppo armonico della persona umana e fornirgli gli strumenti
culturali per vivere.
Infine il dottor De Caro, psicoterapeuta, ha sottolineato la
necessita dell'ascolto nelle scuole attraverso gli sportelli di
ascolto, perché la scuola deve essere luogo relazionale e deve
essere vissuta come un viaggio , come un sogno da colorare.
Le conclusioni del convegno internazionale a cura di don Leo
Santorsola (direttore ISSR di Matera), che ha citato il
vangelo:" il figlio dell'uomo non è venuto per condannare il
mondo ma per salvarlo"; c'è bisogno di 'carità intellettuale' (
cit.Rosmini) quella di cui era portatore don Milani, e del
presidente As.Pe.I. Emilio Lastrucci (Unibas) che ha ringraziato
tutti coloro i quali hanno contribuito alla realizzazione del
convegno.
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