MATERA.
Si è tenuto a Matera, presso l'ex ospedale
S. Rocco, il convegno 'Il Richiamo
Vocazionale' con padre Lorenzo Montecalvo,
autore de 'Il Granellino', commento sul
Vangelo quotidiano tradotto in varie lingue
e diffuso in rete sui social network e
tramite mezzi di comunicazione virtuale.
Dopo
una lunga esperienza di parroco, oggi padre
Lorenzo è impegnato in una continua
evangelizzazione itinerante. Mensilmente è
ospite di Radio Maria. Attualmente vive a
Napoli presso il Centro di Spiritualità dei
Padri Vocazionisti.
Padre Lorenzo è nato a Castelluccio dei
Sauri nel foggiano, il 25 aprile 1945, in
una realtà contadina; a 12 anni entrò nel
Vocazionario di Pianura,Napoli, per
concludere i suoi studi negli U.S.A. dove fu
ordinato sacerdote nel 1970 e nel 1976
rientrò in Italia.
Il convegno, moderato da Margherita
Lopergolo, è stato organizzato dal Serra
Club di Matera e dal suo presidente Gabriele
Draicchio che ha aperto l'incontro
ricordando un grande uomo di fede, Don Mimì
Falcicchio, che ha sostenuto il Serra
nell'opera di affiancamento e sostegno dei
giovani nelle vocazioni.
Il direttore della pastorale giovanile,Don
Francesco Gallipoli, ha parlato di un sinodo
focalizzato sulla vita dei giovani e del
desiderio del Papa di
ascoltarne,condividerne gioie e speranze . I
giovani hanno un'esperienza d'amore
semplice, che ha a che fare con la purezza e
sono desiderosi di assumersi delle
responsabilità, ma hanno paura perché
qualcuno ha già tarpato loro le ali.
E allora bisogna aiutarli a riconoscere in
sé la presenza di Dio, a scegliere con
coraggio e non voltarsi più indietro. È
fondamentale accompagnare i giovani nel
discernimento vocazionale attraverso la
testimonianza.
Secondo padre Lorenzo puoi essere un bravo
cuoco ed avere tutti gli ingredienti per
preparare un gustosissimo pranzo, ma se non
c'è il fuoco tutto è inutile.
Così si può essere cristiani con delle belle
qualità naturali (intelligenza, saper fare,
parola eloquente...), ma se non si possiede
il fuoco dello Spirito niente è possibile.
Il cristiano che è pieno dello Spirito Santo
è un fuoco d'amore puro e fedele perché lo
Spirito Santo genera calore nel cuore e
rende la preghiera fervente,purifica l'anima
dal peccato, drizza un cuore sviato e rigido
alla dolcezza della misericordia.
Si può essere marito,medico, politico e
anche prete, non per vocazione, ma per
convenienza, ed ecco poi gli scandali nella
famiglia, nella sanità, nella Chiesa.
Il Signore chiama in maniera chiara e
diretta come nella storia di Mosè, di
Samuele, di Anna, di Isaia, degli Apostoli,
ma non sempre si serve della chiamata
diretta, bensì si serve dell'uomo, come San
Francesco e Sant'Ignazio.
Di certo quando Dio chiama non sbaglia mai!
Poi c'è anche chi cerca un rifugio dai
disagi, della società, un posto fisso: è qui
che bisogna avere il coraggio di dire al
giovane, che non è chiamato da Dio, di
lasciar perdere. Non basta superare gli
esami con bei voti perché la Chiesa non ha
bisogno di 'professori' ma di 'maestri'.
L'opera delle opere è portare un giovane
alla santità e al sacerdozio, con lo zelo di
insegnare il Vangelo e, infine, la
parrocchia deve essere come un grembo dove
la vocazione viene concepita. Per arrivare a
gustare la bellezza del sacerdozio bisogna
scalare la montagna.
Il formatore,pertanto, deve verificare che
il 'chiamato' si distacchi dalla sicurezza
degli affetti familiari, dalla sicurezza
economica.
E il parroco deve continuare sempre a
chiamare le vocazioni, anche ai crocicchi
delle strade,sulle rive del mare, per le
strade, proprio come ha fatto Gesù.
Dio ha un progetto su ognuno di noi, ha
concluso sua Eccellenza Monsignor Giuseppe
Caiazzo, ma abbiamo bisogno di incontrare
persone che ci aiutino a fare discernimento
senza la fretta di diventare preti perché
abbiamo bisogno di preti santi non di
sfornare preti per porre rimedio alla crisi
vocazionale.
Il cammino di fede non è per i timidi , dice
padre Lorenzo nel libro ' Il Grande Regista'
, Ed.Vocazioniste, ma per i coraggiosi.
Avvicinarsi a Dio senza gettarsi nel fuoco
del suo amore divino è come stare vicino ad
un focolare per riscaldarsi solo un poco,
per poi raffreddarsi di nuovo appena ci si
allontana da esso. Il Richiamo Vocazionale
propaga il fuoco d'amore divino che
trasforma, purifica, rende nuovi. |