MONTESCAGLIOSO.
Continua la rassegna letteraria a Bernalda
,paese dei libri,con tre autori che parlano
di emigrazione.
Apre la serata Raffaele Pinto con il saggio
“La Gente di Mulberry Street”, che tratta
–come recita il sottotitolo- di “Storia e
storie dell’emigrazione meridionale negli
Stati Uniti”, volume uscito nello scorso
autunno per l’editrice Archivia di
Rotondella.
Il saggio di Pinto propone, una diversa,
utile e completa ricostruzione storica
dell’emigrazione meridionale, abbastanza
consistente, verso le due Americhe,
racchiusa tra il 1875 ed il 1925.
A seguire,lo scrittore di origine siciliana,
Giuseppe Bellone,autore del romanzo'Le
strade',editore della Lilit books e ideatore
del progetto IL PAESE DEI LIBRI.
Il volume è una raccolta di tre
romanzi:Partire con un treno,tornare con
Facebook,Aprire una finestra,All'ombra di un
ficus. Si racconta la storia di un bambino
che lascia la sua terra,Sambuca di
Sicilia,colpita da un brutto
virus,l'emigrazione,e va a vivere in
Svizzera,il paese della cioccolata,per poi
tornare a Sambuca e accorgersi che il suo
amato paese è andato avanti anche senza di
lui.
Per concludere la serata, una chicca,un
ospite d'eccezione,il giornalista Lino
Patruno,direttore della Scuola dell'Ordine
dei giornalisti della Puglia,direttore del
quotidiano "La gazzetta del Mezzogiorno dal
1995 al 2008.
Ad introdurlo, Margherita Lopergolo
che,insieme a Pippo Bellone,si occupa
dell'organizzazione della rassegna 'Il paese
dei libri'in diversi paesi della Regione
Basilicata.
Il famoso giornalista ha mostrato al
pubblico il video 'La storia sotto la
storia' che mostra un
Regno delle Due Sicilie che vantava molti
primati. “La prima ferrovia inaugurata in
Italia fu la Napoli-Portici (1839). Ad essa
seguì nel regno l’altro tronco Napoli-Capua.
Sotto Ferdinando II fu ampliata la rete
telegrafica a sistema elettrico. La
marineria mercantile a vapore ricevette
grande incremento; nel 1848 aveva il terzo
posto in Europa per numero e armamento di
navi’.
L'autore ha denunciato l'antimeridionalismo
che condanna il Sud alle ricchezze
incompiute, alle ricchezze abbandonate a un
destino di miseria,ai finanziamenti che
prendono vie impreviste e all'indifferenza
verso un Sud che paga quanto il resto del
Paese per ottenere sempre meno del resto del
Paese.E un Sud che vorrebbe liberarsi
dall'assistenza spacciata per
benevolenza,per liberarsi dalla forzata
necessità spacciata per parassitismo,per
liberarsi della rapina altrui addebitata a
una propria inferiorità infine biologica,da
razza inferiore.
Restiamo a Sud,dice Lino Patruno ne 'Il
meglio Sud',edizioni Rubbettino,restiamo e
combattiamo per trovare una strada di
rinascita e sviluppo. |