MONTESCAGLIOSO.
Il giorno 11 novembre si è tenuto a Montescaglioso,
nella Sala del Capitolo, un dibattito sul referendum
costituzionale del 4 Dicembre 2016.
I protagonisti di questo incontro- confronto ,moderato
dal giornalista Miolla, sono stati il senatore
Petrocelli (M5S) e il senatore Margiotta (PD) .
Il prossimo referendum confermativo sulla riforma
costituzionale rappresenta un passaggio fondamentale nel
tentativo di modernizzazione del Paese che il Partito
Democratico,i suoi parlamentari e il Governo Renzi
stanno portando avanti. Per aiutare a vincere il SÌ,
bisogna entrare nel merito della riforma,conoscendone i
contenuti e i benefici che ne possono derivare per tutta
l'Italia e gli italiani. Ha affermato la coordinatrice
del 'comitato delle donne del SÌ' di Montescaglioso, la
professoressa Margherita Lopergolo, che basta ricordare
che negli ultimi trent'anni sono sempre fallito i
tentativi di aggiornare la Costituzione e che questa
potrebbe essere finalmente la volta buona perché
difficilmente ne arriverà un'altra. Il coordinatore del
comitato per il NO,Peppino Ditaranto, ha affermato che
si corre il rischio di una eccessiva concentrazione di
potere nelle mani dell'esecutivo a scapito del
Parlamento.
Il Senatore Margiotta ha spiegato che la Riforma
costituzionale interviene solo sulla seconda parte ,che
regola il funzionamento delle istituzioni .Già diversi
padri costituenti avevano individuato in essa alcune
criticità e avevano auspicato successivi interventi a
favore della stabilità dei governi e della velocità
nell'approvazione delle leggi.
La proposta di riforma costituzionale è stata presentata
dal governo l'8 aprile 2014 e l'impianto della riforma è
il frutto delle scelte condivise in origine da
maggioranza e opposizione .Questo emerge dai dati
:nonostante i mutati assetti politici ,la riforma è
stata approvata da una percentuale di parlamentari ben
superiore alla maggioranza assoluta richiesta e pari a
circa il 57% in tutti e sei i voti finali. Limitandoci
ai risparmi contabili ,si può stimare che la riforma
porterà un risparmio a regime stimabile di circa 490
milioni l'anno grazie a eliminazione delle indennità dei
senatori ,razionalizzazione e accorpamento delle
strutture del Senato,superamento delle
Province,abolizione del Cnel. A questo il senatore
Petrocelli ha opposto la sua tesi secondo la quale i
risparmi sarebbero solo 57 milioni annui .
Con la riforma , il Senato smette di essere un doppione
della Camera e diventa la sede del raccordo tra lo Stato
,le Regioni ,i Comuni e le città metropolitane .I lavori
del Senato saranno riorganizzati rispetto a quanto
avviene oggi è coordinati con quelli dei Consigli
regionali e dei Comuni . E'presumibile che l'impegno del
Senato potrà essere concentrato in pochi giorni
lavorativi al mese. Questo è motivo di forti dubbi per
il fronte del no che si chiede come potranno i sindaci o
i consiglieri regionali occuparsi delle questioni locali
se dovranno essere impegnati a Roma.Alla domanda del
moderatore, dottor Miolla, se la riforma aumentera' i
poteri del governo ,il senatore Margiotta ha risposto
che non esiste il rischio di un'eccessiva concentrazione
di potere nelle mani dell'esecutivo a scapito del
Parlamento , anzi ,con la previsione dei limiti più
netti per il ricorso ai decreti legge ,il Parlamento
tornerà finalmente il luogo centrale nella formazione
delle leggi. Grazie all'introduzione delle 'leggi a data
certa',il Governo potrà chiedere che per provvedimenti
prioritari l'esame e la votazione parlamentare avvenga
entro 70 giorni.
Il Presidente della Repubblica potrà essere eletto con i
voti di due terzi dei deputati e senatori .Dal quarto
scrutinio è sufficiente la maggioranza dei tre quinti
dell'assemblea,mentre dal settimo scrutinio è
sufficiente la maggioranza di tre quinti dei votanti .
Dunque è impossibile,ha sottolineato il senatore
Margiotta ,che un solo partito possa avere i numeri
sufficienti a eleggere il Capo dello Stato,a meno che le
opposizioni dal settimo scrutinio non decidano di uscire
dall'Aula (ma perché dovrebbero farlo?). Con la vittoria
del Si non esisterà più la cosiddetta legislazione
concorrente cioè quelle materie per le quali la
competenza era divisa tra stato e regioni determinando
numerosi conflitti di attribuzione di fronte alla Corte
costituzionale . Con la riforma lo Stato avrà competenza
esclusiva su materie che riguardano l'intero Paese come
la tutela della salute , le politiche
sociali,l'istruzione e la formazione professionale , le
attività culturali e il turismo. Mentre ,le Regioni
manterranno le scelte rilevanti per gli ambiti e gli
interessi regionali.
E potranno richiedere,se manterranno in ordine i propri
conti,di intervenire in ulteriori in materie e potranno
partecipare alle scelte politiche nazionali. Dal
pubblico è venuta la richiesta di discutere dell'
articolo V e delle regioni virtuose : prima del 1997
l'energia, la sanita', erano deliberate dal parlamento
nazionale. Nel 1997 con D'alema il partito dell'Ulivo
fece una forzatura e modifico' l'art.V e molte funzioni
dello Stato furono delegate alle regioni. Da lì il
conflitto tra stato e regioni .Con la soppressione del
nuovo articolo V alcune materie torneranno allo stato.
Importantissimo ricordare che la riforma introduce la
'clausola di salvaguardia' che consentira' allo Stato di
intervenire con proprie leggi anche nella materia di
competenza regionale,per salvaguardare l'unità e gli
interessi nazionali. Il dibattito è diventato sempre più
acceso quando si è passati ad analizzare la riforma
elettorale:se vince il si la riforma introduce una
possibilità in più , infatti se le firme saranno più di
800mila il quorum si abbasserà e il referendum sarà
valido se l'affluenza sarà pari o superiore al 50%+1 di
chi ha votato alle precedenti elezioni politiche
.Secondo i sostenitori del NO questa è una grande
sconfitta per la democrazia. Il SÌ ,invece ,ribatte che
finora i disegni di legge di iniziativa popolare sono
stati di fatto ignorati dal Parlamento .Aumentando il
numero delle firme necessarie per presentare una
proposta (150mila) la Camera sarà tenuta a discutere e
votarla in tempi certi.
Che cosa accadrà il giorno 5 dicembre?
Secondo i sostenitori del SI con l'approvazione della
riforma ci saranno assolutamente effetti benefici alla
crescita economica del Paese. Se ,invece,dovesse vincere
il NO, tutto rimane uguale. Margherita Lopergolo |