ANTONIO CEN TONZE

8 LUGLIO 2021

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Tra i banchi i valori dell'antimafia


FERRANDINA. Un regalo di fine anno che commuove il dirigente. All’ IC “D’Onofrio” di Ferrandina, il percorso di educazione Civica per la classe 5/C, condotto dall’insegnante Adele Maselli è riuscito a trasmettere valori e principi fondamentali che regolano il vivere civile. “Sul tema della legalità – precisa l’insegnate Maselli, per catturare l’attenzione dei bambini mi sono proposta di leggere in classe “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando, un capitolo a settimana di uno dei libri meglio scritti di narrativa per ragazzi. In DAD più volte ho incontrato gli alunni anche fuori dall’orario di servizio notando interesse e curiosità crescenti”. Il libro narra di un bambino di 8 anni, Giovanni, a cui il padre proprietario di un negozio di giocattoli, racconta con parole semplici cos’è la mafia e chi è Giovanni Falcone. Giovanni ha una scimmia di peluche, Bum, che ha i piedi bruciati e sui quali il bambino ha più volte chiesto al padre il motivo. Il padre non ha mai avuto il coraggio di raccontargli che era stato vittima di un attentato da parte della mafia rifiutandosi di pagare il pizzo. Dopo essere stato chiamato in presidenza per un atto di bullismo cui Giovanni aveva assistito e che non aveva voluto denunciare, il padre decide di dedicare un’intera giornata al figlio per raccontargli la storia di Bum. Lo porta al mare facendo diverse soste nei posti che rappresentano i luoghi di vita di Giovanni Falcone; e proprio durante il tragitto il bambino scopre così di portare il nome dell’uomo di Stato più stimato dal padre. Attraverso la metafora dell’aspirina che si scioglie nell’acqua, racconta ciò che è successo al piccolo Giuseppe Di Matteo sciolto nell’acido; racconta la scalata dei corleonesi e di come la cosca mafiosa (il carciofo) agisca con le famiglie rappresentate dalle foglie del carciofo che tentano di scalare la vetta per raggiungere la cupola e dominare Palermo. Parla del maxiprocesso sino ad arrivare all’attentato di Capaci quando Giovanni nasce proprio nel giorno in cui Falcone muore per mano della mafia. “L’attenzione era catalizzata – continua Maselli, per il desiderio di conoscenza cui la tecnologia, la LIM, di cui la nostra aula è dotata ci ha aiutato tantissimo con ricerche di informazioni e immagini”. L’attività si è conclusa con le riflessioni finali dei ragazzi. Un’alunna, Erika Salfi, ha illustrato su un cartellone ogni citazione del libro: un carciofo (la cosca mafiosa), ai piedi del carciofo la città di Palermo vittima della mafia, in alto la cupola e accanto al carciofo una scala con le foglie del carciofo (le famiglie) che tentano la scalata alla cupola. In alto, gli eroi, Falcone e Borsellino. Erika ha voluto donare il suo lavoro al dirigente scolastico, Prospero Armentano che commenta: “Ricevere questo regalo mi ha commosso! Loro, così piccoli, hanno affrontato temi così grandi e importanti! Non è mai troppo presto per inculcare valori di giustizia e libertà! Quel cartellone resterà nella stanza di presidenza, accanto alla foto del Presidente della Repubblica e della nostra Bandiera. Ricorderà anche a me di seguire l’esempio di quei valorosi uomini di Stato cercando di guidare al meglio la comunità scolastica che mi è stata affidata. Un regalo che mi conferma che lo Stato e la scuola ci sono!”

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 31037