Non eravamo a spasso

MIGLIONICO. Non eravamo a spasso e pur non provenendo dalla zona “rossa” abbiamo adempiuto a tutte le prescrizioni e ci siamo sottoposti a tutti i controlli vigenti. E’ questa la voce che giunge da Milano, dai figli del defunto Giacinto Pellegrini, un figlio di questa terra vissuto a Milano ma con Miglionico sempre nel cuore tanto da desiderare di essere sepolto nel suo paese di origine. “E noi, quattro figli, abbiamo rispettato il suo volere – precisa Fortuna, non senza prima informarci con le autorità, sia in Lombardia che in Basilicata, sulla effettiva possibilità di rispettare l’estremo desiderio di nostro padre nel rispetto di ogni normativa. Non siamo stati degli sprovveduti turisti come ci si è voluto descrivere, nell’affrontare tale viaggio”.  “Da Milano, dove risiediamo, siamo partiti solo dopo aver contattato il vice-Sindaco e la Protezione civile di Matera – aggiunge Fortuna, i quali ci hanno assicurato che il viaggio lo potevamo intraprendere dopo essersi accertati che il nostro stato di salute era buono e non c’era alcun caso sospetto. Abbiamo così contattato il B&B, il quale a sua volta si è attivato nell’espletare le dovute procedure formali previste dal caso. Sia il Sindaco che i Carabinieri di Miglionico ci hanno ricontattato per accertarsi personalmente del nostro stato di salute, nonostante in quel momento, ripeto, non ci fossero richieste di provvedimenti restrittivi per la città di Milano. Abbiamo agito con buon senso e rispetto. Un rispetto che non abbiamo avuto dalla gente di Miglionico, visto che il funerale è stato celebrato sabato 7 marzo alle ore 11, in una Chiesa desolatamente vuota. Oltre a noi stretti congiunti ed al prete alla cerimonia ha assistito un solo miglionichese, a debita distanza come impongono le regole. Forse l’unica persona informata sulle modalità di contagio e alla quale premeva essere presente per dare l’estremo saluto a nostro padre. Un funerale celebrato a porte chiuse, evitando qualsiasi contatto anche tra di noi e due cugini giunti da Matera con i quali non ci siamo neanche stretti la mano.” “Fuori dalla Chiesa – incalza Fortuna, amareggiata per come il triste evento è stato polemicamente considerato nella cittadina, non c’era nessuno! Un deserto! Ci saremmo aspettati, almeno da lontano, da parte dei miglionichesi, un saluto, un abbozzo di sorriso per manifestarci la loro vicinanza. Invece niente e come se non bastasse, la polemica di aver attentato alla loro sicurezza! Siamo andati al cimitero da soli  e dopo la sepoltura non abbiamo avuto contatti con nessuno, altro che socializzare per le vie del paese! Abbiamo pernottato per due notti al B&B, non avendo contatti ravvicinati neanche con il titolare sempre in ottemperanza alle disposizioni diramate dal governo circa la distanza opportuna da tenere al fine di evitare eventuali contagi. L’unico gesto che abbiamo fatto con i nostri nipoti è stato quello di metter a dimora nel nostro appezzamento di terra in onore del nonno un albero d’olivo che è simbolo di pace e fratellanza”.

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375