MIGLIONICO
Recuperato l'archivio storico cartaceo coi documenti del passato

MIGLIONICO. Recupero della cultura storica. Se le carte potessero parlare! Grazie ad un progetto PIT, Progetto Integrato Territoriale dell’Area Bradanica, diversi comuni sono riusciti a recuperare quel patrimonio storico letterario tramandato nei secoli e abbandonato a se stesso. Tutelare e valorizzare le antiche testimonianze storico-documentali rendendole fruibili a tutti. Questo l’obiettivo che anche Miglionico ha raggiunto, grazie all’impegno profuso dal consigliere con delega alla cultura, Gabriele Scarcia. “Il sisma del 1980 – esordisce Scarcia, oltre alle perdita di vita umane e alla distruzione di tanti paesi, contribuì in maniera significativa alla perdita di molta della documentazione storica conservata diligentemente fino ad allora in vetuste case comunali che dopo il sisma furono abbandonate a favore di nuove strutture temporanee o definitive. I traslochi furono affrettati e a volte molta documentazione fu ritenuta, da personale “poco preparato”, non idonea a traslocare in strutture nuove di zecca e per questo abbandonata in locali fatiscenti o locali non adatti a conservarli adeguatamente”.
La trafila quindi per la documentazione storica, dei nostri paesi è stata questa descritta. La documentazione di Miglionico, a seguito delle ristrutturazioni di edifici ecclesiastici approdò in locali chiaramente inadatti alla sua corretta conservazione e ancor meno ad una sua consultazione terminando i suoi giorni nell’ex mattatoio comunale. Degrado degli ambienti, presenza di animali a rosicchiarla, malintenzionati a rubarla o darvi fuoco e condizioni climatiche sfavorevoli, negli anni hanno ridotto ancor più la documentazione da passare ai posteri. Grazie al progetto del PIT, anche Miglionico è riuscito a recuperare, catalogare e rendere usufruibile al pubblico una gran parte del suo archivio storico cartaceo salvandolo da incuria e degrado. “Un archivio storico – sottolinea sempre Scarcia, fonte d’ispirazione di libri come l’opera narrativa “I Fuochi del Basento” per il quale lo stesso autore, Salvatore Nigro, precisa di aver attinto a piene mani da fonti documentarie del prof. Tommaso Pedio. Tante le ambientazioni e sceneggiature cinematografiche ricostruite e riscoperte da fonti documentarie”. Un lavoro coordinato da Scarcia con la collaborazione del dr. Michele Durante della Soprintendenza archivistica e di diversi volontari per suddividere in macroaree il materiale, schedarlo e posizionarlo in apposite scaffalature.
Tra i documenti, il più datato è un registro risalente all’epoca di Ferdinando IV di Borbone, contenente dispacci vertenti su dazi e fiscalità dell’epoca a far data dall’anno 179quattro. “Mi auguro che il recupero – conclude Scarcia, non serva solo come catalogazione e conservazione, ma possa rappresentare l’inizio di una nuova era per una loro rivalutazione e consultazione da parte di studenti, storici, sceneggiatori e curiosi”. Antonio Centonze

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