GROTTOLE
Chusura del Progetto Basilicata Art Resistency

 

GROTTOLE. Chiusura del BAR. Il progetto Basilicata Art Residency si è concluso qualche giorno fa. Un progetto, curato dalla giovanissima architetto Francesca D’Aria, fondatrice di Spazio Esteso e che ha visto Grottole far da sfondo alle qualità artistiche di due artisti di fama nazionale, Tiziano Rossano Mainieri e Gianluca Marinelli che hanno soggiornato sul suolo lucano dal 18 al 28 luglio immortalando, con i loro scatti e riprese, angoli suggestivi, caratteristiche costruzioni, condizioni ed oggetti che la natura e l'uomo hanno lasciato fra gli spazi e le costruzioni di questa piccola cittadina collinare del materano. Un’integrazione con la gente ed il territorio per valorizzare e dare risalto alle sue molteplici qualità. Un progetto, il BAR, sostenuto dall’associazione culturale Liberamente in collaborazione con l’associazione Casa Netural, Comune di Grottole e Provincia di Matera  che ha avuto un notevole successo. Durante la permanenza gli artisti e la curatrice hanno esplorato il paese, entrando in contatto diretto con il luogo e la comunità. Hanno avuto modo di conoscere e documentare il patrimonio artistico, architettonico e storico di Grottole, aprendosi alla conoscenza e allo studio dell’identità del luogo. Gli incontri con i cittadini, i loro racconti, le indagini e le ricerche all’interno del paese hanno favorito la creazione di un'apprezzabile documentazione fatta di immagini e di video che raccontano un territorio e la sua gente. Mainieri si è concentrato sull’abbandono degli spazi da parte dell’uomo, con particolare attenzione al "residuo antropico" che permane nonostante il tempo. Le abitazioni, e in generale i luoghi abbandonati dal paese, si sono trasformati in aree di osservazione nelle quali gli oggetti ormai trascurati sembrano segnare un tempo al quale gli stessi sono rimasti ancorati. Il secondo tema d’interesse ha riguardato il rapporto che la comunità ha sviluppato con il fuoco, con l’atto del bruciare. Marinelli si è concentrato su due diversi aspetti: il primo mira a sottolineare, attraverso le riprese video, l’ambiguità all’interno di un contesto in cui prevale la dialettica tra “epifania” e oblio. Nei filmati, girati durate la residenza, si è interessato a diversi aspetti della vita del paese intercettando in esso un lato misterioso. L’artista ha costruito una relazione dialogica con i cittadini da cui è scaturita l’idea di creare un documentario sperimentale focalizzato su un personaggio del luogo, impegnato da anni nell’archiviazione di immagini e video sulla vita del borgo lucano. Tutti i lavori di ricerca, sviluppati durante la residenza, saranno oggetto di studi e rielaborazioni in vista della mostra che si terrà sempre a Grottole nei prossimi mesi. “E’ stato emozionante vedere la comunità tutta ospitare gli artisti – precisa D’Aria, aprendo loro le porte delle proprie case, botteghe, luoghi di culto e di interesse artistico”. Tra gli appuntamenti degli artisti anche quello di conoscere e creare network con progetti di arte contemporanea radicati sul territorio, una tra tutte la Fondazione SoutHeritage impegnata nell’apertura di un nuovo spazio per la fondazione nel settembre prossimo. Due “Open Studio” per un report dell’esperienza interattivo con i numerosi cittadini che vi hanno partecipato, si sono tenuti in piazzetta Gerardo Guerrieri e presso la biblioteca comunale. La residenza BAR punta a mantenere negli anni un continuo scambio e una forte relazione con il territorio. Nuovi appuntamenti con una mostra e workshop aperti al pubblico, sono previsti a breve nell’ottica di un progetto artistico condiviso e partecipato.  “Un bilancio più che positivo – aggiunge D’Aria, coerente con le aspettative legate al progetto CO-Grottole di riqualificazione urbana e coinvolgimento della comunità per una valorizzazione dei talenti emergenti e del territorio lucano”.  Antonio Centonze

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