MIGLIONICO.
Cittadino benemerito. A don Mario Spinello, oggi
93enne, arciprete della parrocchia di Santa Maria
Maggiore per ben 42 anni, dal 1965 al 2007, è stata
conferita da parte della locale amministrazione,
l’importante onorificenza. Nel corso di un Consiglio
comunale, appositamente convocato, in seduta
straordinaria, nell’auditorium del Castello del
Malconsiglio, il sindaco Angelo Buono, in una sala
gremita, ha consegnato ufficialmente il riconoscimento
ad un commosso don Mario. Alla serata sono intervenuti
diversi esponenti della comunità che hanno speso parole
di elogio e profonda ammirazione per quel parroco venuto
da lontano e che, rimasto affascinato da quest’angolo di
lucania, lo ha portato a crescere in tutti i campi
esaltandone ogni peculiarità. Don Mario, nato il 21
luglio 1923 a Vigodarzere, in provincia di Padova, dopo
aver partecipato al secondo conflitto mondiale, si
iscrisse al Seminario "Beato Gregorio Barbarigo" di
Padova e fu ordinato sacerdote il 21 febbraio 1948.
Dal 1948 al 1955 fu educatore in un orfanotrofio di
Rieti e poi nell'OPM (Orfanotrofio Provinciale Maschile)
di Matera fino al 1958. Nello stesso anno fu nominato
Parroco della nuova Parrocchia di "Cristo Re" di
Pisticci ove rimase fino al 1965. E dal 28 novembre
1965, all’età di 42 anni, don Mario arrivò a Miglionico,
dove cominciò a fare opera di evangelizzazione
all’interno della comunità coinvolgendo anche tanti
giovani alla pratica dello sport, soprattutto del
calcio. Tanti gli aneddoti ed i ricordi, venuti fuori
nella serata, collegati soprattutto allo sport da cui
tanti giovani trassero giovamento. L’A.S. Olimpia
Calcio, fondata nel 1966, oltre a vincere diversi
campionati si distinse per la conquista negli anni di
diverse coppe disciplina derivanti dalle regole che un
don Mario sportivo faceva applicare. Due gli impegni cui
gli atleti dovevano adempiere: fedeltà agli impegni
cristiani con messa domenicale e istruzione catechistica
settimanale oltre ad un comportamento corretto sia nella
vita civile che durante le attività sportive. E su
questo don Mario era rigido. Mitiche le sue espulsioni
ed i rigori decretati, in veste di arbitro in
allenamenti e tornei, come punizioni esemplari in caso
di “parolacce” in qualsiasi zona del campo. Maggioranza
ed opposizione si sono trovate per una volta concordi
nei loro interventi su un uomo che si distinse da subito
per le sue molteplici doti. Non solo un religioso ma
anche un insegnante, uno scrittore e un attento
conoscitore dell’arte con spiccate competenze storiche e
musicali. Competenze che cercava di tramandare a quanti
a lui si avvicinavano. Per anni, don Mario, ha
rappresentato per la comunità miglionichese, un faro, un
valido punto di riferimento sotto ogni punto di vista,
in grado di prendersi cura anche di problemi sociali,
per aiutare quanti e soprattutto i giovani, anche nella
ricerca del lavoro. Antonio Centonze |