MIGLIONICO.
Da qualche giorno è operativo sul territorio un nuovo centro di
attività culturali e sociali. Fortemente voluto dai due
fondatori, Giovanni Finamore e Domenico Lascaro, titolari negli
anni di altri centri di aggregazione, “La Fucina” ha preso casa
in Vico Santa Maria delle Grazie, proprio a ridosso di piazza
del Popolo. Una posizione strategica per il centro culturale che
intende promuovere la cultura per favorire un interscambio con
chiunque della comunità abbia voglia di coltivarla. Sabato 12
dicembre, l’associazione culturale è stata presentata alla
cittadinanza dai due “pionieri” della vita associativa
miglionichese. Alla presenza tra gli altri, del consigliere
comunale Michele Pace, della segretaria cittadina del Pd Maria
Pia Finamore e dell’ex sindaco di Miglionico Antonio Sarli, il
nastro è stato tagliato. L’artista locale, Benito Colle, ha
voluto donare al centro associativo una scultura in pietra
raffigurante padre Pio da Pietrelcina, divenuto da qualche anno
santo. Entusiasti per la nuova avventura, sia Domenico Lascaro
che Giovanni Finamore, già presidenti, negli anni scorsi,
rispettivamente, dei circoli culturali “Falcone e Borsellino” e
“Milone”, hanno avuto parole accorate per la partecipazione e
l’accoglienza sul territorio riservata a questa nuova
associazione. “Sarà un centro apolitico, apartitico e senza
scopo di lucro – esordisce Finamore con l’obiettivo non solo di
elaborare cultura e trasmettere i valori della solidarietà, del
volontariato, della legalità, ma anche utile a proporre
iniziative ludiche e ricreative, soprattutto a beneficio dei
bambini e degli adolescenti”. In pratica un’associazione che
ambisce a diventare un canale privilegiato di interesse sociale
e di dialogo sui temi d’attualità che, di volta in volta,
andranno a manifestarsi nella vita quotidiana sia della comunità
miglionichese che di quella nazionale. “Il progetto del nostro
centro associativo – precisa Lascaro – è fondato sull’idea di
una cultura che non sia fine a se stessa, ma che sappia calarsi
nei problemi reali della gente, al fine di poter offrire un
contributo, nei limiti del possibile, per una loro soluzione”. E
sempre Lascaro aggiunge: “Un centro dove si possano forgiare e
sviluppare idee e progetti, e da qui il nome, per unire e
praticare passione ed arte. La passione per la musica, per la
poesia e per leggere con attenzione e confronto gli avvenimenti
che accadono. Vogliamo risvegliare nell’era tecnologica, dove
l’essere umano si allontana da se stesso, uno sfondo in cui
specchiarsi e confrontarsi con l’uso della parola”. Antonio
Centonze |