MIGLIONICO.
Rivissuta la Congiura del 1485. Oltre 5000 le persone che si
sono riversate fra le vie del borgo sin dal primo pomeriggio del
14 agosto, per rivivere quella Congiura dei Baroni avvenuta nel
1485 e che finì nel sangue, facendo guadagnare al maniero
miglionichese l'appellativo del Malconsiglio. La quinta edizione
della manifestazione storica che si sta inserendo a pieno titolo
fra le attrazioni turistiche regionali di un certo spessore
culturale ha confermato il successo dell'anno passato. Una
giornata particolare che Miglionico sta vivendo e regalando, da
5 anni a questa parte, ai tanti turisti e curiosi che si
immergono in un centro storico intriso di colori con figuranti
in costumi per far rivivere un'epoca lontana alla ricerca e
valorizzazione di quei particolari che creano emozioni legate
alle origini e alle identità di un territorio che profuma di
storia, pur se tragica. A far rivivere la Congiura anche
quest'anno, hanno dato il loro apporto circa duecento persone,
tra attori e figuranti, selezionati tra gli abitanti
miglionichesi. Un evento curato dall'associazione culturale
“Grandi Eventi”, con la regia della direttrice artistica Nunzia
Decollanz e la consulenza storica del prof. Giampaolo D’Andrea e
dell’arch. Luigi Bubbico per raccontare visivamente l'episodio
storico così come riportato dai libri di storia. I baroni
dell’Italia meridionale che parteciparono all'incontro di
Miglionico per cercare un accordo, a loro favore, contro il re
di Napoli, Ferrante I d’Aragona e contro suo figlio Alfonso,
duca di Calabria, detto il “Guercio”, ritenuti responsabili
dell'aumento delle tasse ai loro sudditi già spremuti, furono
alla fine trucidati. La congiura si tenne a Miglionico nel
settembre 1485, come riportato dallo storico Camillo Porzio
nella sua celebre opera, “La congiura dei Baroni del regno di
Napoli contra il re Ferdinando I”. Il Re giunse a Miglionico,
ricevuto con gli onori che gli competevano e fu magnanimo nel
concedere quello che i baroni chiedevano per continuare a
governare i loro territori. Li esortò a convincere anche gli
assenti a sottoscrivere una “pace” ma successivamente lo stesso
Re, contravvenendo i patti, fece imprigionare e giustiziare i
baroni più esposti nella congiura. E dopo 530 anni, la Congiura
ha riportato Miglionico al 1485. Ad interpretare il ruolo di re
Ferrante I d’Aragona, l'affermato attore materano, Domenico
Fortunato che si è calato alla grande nel ruolo tra gli
applausi. Tra le novità dell'edizione la diretta streaming
dell'evento sul sito comunale che ha consentito ai tanti
emigrati d'origini miglionichesi d'oltreoceano che ne avevano
fatto richiesta, di poter rivivere quella congiura che ha reso
famoso il loro Castello. Da piazza Castello a piazza Popolo è
stato un susseguirsi di eventi. Il volo dei falchi
dell’associazione Falconieri di Lenne ha appassionato con uno
spettacolo di falconeria nel mentre “Tempora Medievalis”, un
mercato storico con accampamenti, spettacoli d’armi, duelli,
tiro con l’arco giochi ed arceria, riempivano ed animavano le
vie di accesso al Castello. La collaborazione di tanti soci
della locale ProLoco, in costumi d’epoca, ha invece consentito
di ammirare e partecipare con un modico contributo ad un
banchetto medioevale per gustare i sapori della cucina del
Barone. Entusiasmante la rappresentazione dei Cavalieri Bianca
Lancia andata in scena nel vecchio campo sportivo di Sant’Antuono.
Il palio della giostra a cavallo, il gioco dell’anello e il
lancio del giavellotto fra i 3 rioni storici di Miglionico,
Torchiano, Sant’Angelo e Convento hanno avuto una cornice di
pubblico particolare. E a chiudere la serata della Congiura,
quinta edizione, fra Mangiafuoco e combattimenti, la proiezione
delle scene più significative sul maxischermo, allestito in una
piazza Castello gremita, dove si è potuto anche assistere ad uno
spettacolo pirotecnico con sullo sfondo il maestoso Castello. Un
14 agosto intenso e speciale che potrà essere rivissuto, grazie
alle immagini catturate da Pietro Amato, sul sito web comunale
www.miglionico.gov.it. Antonio Centonze |